Italia ultima per crescita in Ue.

L'Italia è ultima per crescita in Ue, il Pil poco sopra 1%.
L'Ue ha fatto notare all'Italia che è in rialzo la stima del suo deficit.
La Commissione europea ha rivisto in rialzo la stima sul deficit italiano che va dall'1,7% all'1,9% nel 2018, e poi vola al 2,9% nel 2019 per colpa del Reddito di Cittadinanza, della riforma Fornero e di investimenti pubblici che aumenteranno la spesa. Nel 2020 si sfonderà il tetto del 3% raggiungendo il 3,1%.
Quel che dice ART mi pare sensato, chi può vada via dall'Europa, questi conti non promettono niente di buono.

tessa ha scritto:[...] Quel che dice ART mi pare sensato, chi può vada via dall'Europa, questi conti non promettono niente di buono.[...]

Veramente io avevo capito che ART consigliasse – ma ... solo per uno sfogo di delusione e pessimismo! – di andar via dall'Italia, mica dall'Unione Europea.
Ma probabilmente mi sono sbagliato io. Ho riletto adesso ... e resto confuso!
Gli Stati dove sta montando (o già prevale) il nazionalismo sono ormai parecchi. [Per esempio: la Polonia, secondo Donald Tusk – attuale Presidente del Conbsiglio Europeo, polacco, ex-premier polacco) è a rischio addirittura di uscire dall'UE per il dissidio tra l'attuale governo (fedele alla "longa manus" dell'ex-presidente della repubblica Jaroslaw Kaczynski) e la Commissione Europea.
Ma ci sono altri stati dove il nazoionalismo non è ancora il vero pericolo.
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Ciao a tutti

Il mio non è un semplice sfogo ma qualcosa che sto considerando seriamente.

Il mio allarme riguarda sia l'Italia nello specifico che l'UE intera, nel senso che secondo me di questo passo entrambe rischiano seriamente il tracollo, o comunque un marcato e pericoloso regresso in ogni campo. Ne consegue che se il problema fosse solo l'Italia basterebbe semplicemente spostarsi in un altro stato dell'UE, ma se la crisi fosse estesa all'intera UE, il caso peggiore, diventerebbe (ahimè) obbligatorio cambiare continente.

Ma quello che mi preoccupa non sono tanto i conti e l'economia, bensì la politica.

Mi sa che non hai afferrato quali sono i motivi che spingono a considerare ipotesi del genere, volenti o nolenti, che non hanno niente a che fare con singole questioni come lo spread, Salvini in sè o le patrimoniali.
Quello che non va è l'andazzo generale in Italia e in Europa intera: come mai successo prima si respira una brutta aria, un'aria di regresso, una puzza di ritorno al passato che diventa sempre più asfissiante. E i problemi non si affrontano, si finge solo di farlo: non si reagisce perchè ormai manca anche solo la volontà reale di farlo.

Io non sono ricco. Qualche risparmio da parte ce l'ho (messo da parte lavorando e non rubando o intrallazzando) ma fosse solo per me, anche solo nella situazione di pochi anni fa, non avrei alcun motivo di andarmene: prima non ci pensavo nemmeno... ma molti fattori, troppi, mi stanno facendo cambiare idea.
Dici di essere povero e sei un pensionato, quindi puoi anche permetterti di fare certi ragionamenti e fragartene della situazione (almeno finchè regge l'INPS)... io invece ho ancora metà del cammin di nostra vita davanti e quindi non mi posso concedere il lusso di fregarmene dei rischi che corro e crogiolarmi nell'illusione che tanto "il novantanove per cento delle cose che temiamo, non accadrà mai". Ho un cervello per pensare e mi conviene usarlo.

Quanto scrivi mi dà l'impressione che secondo te in realtà le cose siano sempre le stesse se non addirittura in miglioramento. Altri invece pensano che stiano peggiorando, e hanno le loro ragioni per farlo.

Mastro Titta ha scritto:Smettiamola di ragionare come se fossimo tutti milionari. Sento persone disperate per l'ipotesi di patrimoniale e poi scopri che posseggono solo la casa in cui vivono e trentamila euro in banca. Ma di che cosa avete paura? Siete tutti parenti di Briatore? Beati voi.

Infatti, a me che ho solo le "pezze al cuculo" (niente casa, che è dei miei genitori ed il conto in rosso dal 13 del mese in avanti), non mi fa per nulla paura la "patrimoniale".

Mastro Titta ha scritto:Caro ART, ero in dubbio se risponderti, perchè, vedi, quelli che ho quotato non sono veri ragionamenti, sono in verità degli "stati d'animo".

Ho dovuto per forza riassumere così dato non ho nessuna voglia di mettermi a scrivere papiri, ma questi stati d'animo (è corretto definire così il riassunto, non la sostanza) sono il frutto di riflessioni che faccio da un pezzo. Non è facile descrivere tutto in una riga, devo essere per forza impreciso.

Mastro Titta ha scritto:Cosa dovrei dire io che(con le mie idee che ben conosci) sono trent'anni che vivo sotto il giogo mondialista, globalista ed europeista?

Se dici che lo subisci da trent'anni dovresti esserci almeno abituato. Per me che adesso rischio di subire in pieno il giogo nazionalista, autoritario/antidemocratico ed antieuropeista invece è diverso. Se vogliamo metterla in termini puramente politici e descrivere tutto in una riga potremmo dire così.

Mi spiego meglio. Tu che sei in pensione, cioè a un punto avanzato di una vita che ti auguro più lunga possibile, potresti teoricamente tentare se non altro di alleviare la sgradevolezza del tuo giogo trasferendoti in Russia o qualche altro paese in uno stato simile, ma non lo fai perchè ti piace l'Italia e per altri tuoi legittimi motivi. Io invece, se mi è possibile e per quanto più tempo sarà possibile, vorrei evitare di vivere metà della mia vita sotto quello che stando alle mie idee è il giogo che rischio di subire.

Il mio "stato d'animo" mi seguirà, lo so, ma sarà di gran lunga più facile farci pace in zone dove il giogo è meno stretto.

Mastro Titta ha scritto:
Non credo che, se tu vedi tutto grigio, ciò dipenda solo o prevalentemente dalla presenza di un governo gialloverde, non bisogna confondere "l'occasione" con la "motivazione".

A me preoccupa di più il "dopo", perché mi sa che tempo "tre, due, uno...", ci ritroveremo con un governo "verde, azzurro" (sfumato in nero) e non so cosa sia meglio.