«L'Ultima chiamata per l'Italia e per l'Europa»
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«L'Ultima chiamata per l'Italia e per l'Europa»
Dal "Corriere di Romagna", oggi 29-12-2014.
[Una lettera d'un federalista europeo al giornale, pubblicata oggi]
L’Ultima chiamata per l’Italia e per l’Europa.
Da 73 anni e cioè fin dalla redazione del Manifesto di Ventotene da parte di Altiero Spinelli , Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni e da 71 anni ,cioè fin dalla nascita del Movimento Federalista Europeo , i federalisti perseguono il disegno della costruzione degli Stati Uniti d’Europa con un Governo , responsabile innanzi al Parlamento europeo e con una Costituzione Federale dell’Unione redatta da un’Assemblea Costituente eletta dal Popolo europeo. E’ ovvio che di fronte a questa Grande Storia sta terminando un semestre di Presidenza dell’Unione Europea a guida italiana ancora una volta deludente. Non sono avvenuti risultati significativi capaci di ridurre il discredito di cui sono colpite le istituzioni europee,mentre avanzano gruppi , Partiti e Movimenti che fanno proposte politiche nichiliste, xenofobe, razziste, ultranazionaliste e neonaziste. La ulteriore riduzione della partecipazione dei cittadini all'ultima consultazione elettorale europea è la conferma che la soluzione non è quella moderata, dei piccolissimi passi, né quella ancorata solo alle rigide regole dei vincoli finanziari imposte dalla ideologia neoliberista. Abbiamo bisogno di speranze e di sogni capaci di mobilitare quelle energie sopite che sono presenti nelle giovani generazioni e quelle che ancora hanno spazio nelle Associazioni, nei Movimenti, nei Partiti e nei Sindacati per contribuire a dare un segnale alla svolta da imprimere alla questione più importante nella vita degli europei: il lavoro e la dignità di salari e di stipendi, di redditi minimi garantiti a tutti e di rinnovate e più ampie protezioni sociali. Il federalismo europeo è nato per superare le contraddizioni del liberalismo, del socialismo e della democrazia , ma ha come preciso obiettivo anche quello di realizzare la giustizia sociale , la libertà . l’uguaglianza , la difesa di tutti i diritti,, di tutti i beni pubblici dei beni comuni e dei beni collettivi. C'è bisogno di una statualità europea autentica e di una solidarietà che salvaguardi soprattutto il bene più prezioso per gli europei: la pace. Questi valori di un intransigente federalismo europeo, di un vero socialismo democratico e di un ecologismo progressista sarebbero stati un valore aggiunto in Emilia-Romagna se il Professor Roberto Balzani avesse vinto le primarie per la candidatura alla Presidenza della Regione. Non è stato così e il risultato, forse inevitabile, è che la Giunta regionale proposta da Stefano Bonaccini non è certo più autorevole e forte delle precedenti. Lo stesso Governo di Matteo Renzi, pur avendo avuto il merito di scuotere il conservatorismo della Cancelliera tedesca Angela Merkel , non è riuscito finora ad imprimere in Europa una svolta imperniata sui criteri di eguaglianza e giustizia sociale , attivando un Piano Europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e per l’occupazione, come era stato proposto dai Federalisti con il New Deal for Europe, attraverso l’iniziativa dei cittadini europei (ICE). Tale Piano, a differenza di quello Junker, avrebbe dovuto essere finanziato da nuove risorse provenienti da una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF), necessaria a penalizzare la speculazione finanziaria e da una Carbon Tax per combattere i cambiamenti climatici e favorire la transizione verso le energie rinnovabili. Sta quindi per scadere il tempo utile per giudicare questo governo, pieno di promesse non mantenute, e di molti annunci non seguiti da fatti reali. La stessa vicenda delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica Italiana deve per lo meno garantire una continuità dei valori federalisti ed europeisti che hanno contraddistinto le Presidenze della Repubblica di Caro Azeglio Ciampi e di Giorgio Napolitano. Allo stato delle cose e in assenza di candidature certe per il Quirinale, auspichiamo che figure come quella del Professor Roberto Balzani possano entrare nella rosa dei candidati alla Presidenza della Repubblica e se eletto , imprimere nel ruolo di supremo garante della Costituzione Repubblicana una spinta decisiva a quelle tradizioni civili e politiche che meglio saprebbero dare all’Italia e all’Europa quella Statualità Democratica e Federale di cui il Continente ha urgente bisogno.
Lamberto Zanetti
Presidente dell'Istituto di Studi sul Federalismo e l'Unità Europea "Paride Baccarini"
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[Una lettera d'un federalista europeo al giornale, pubblicata oggi]
L’Ultima chiamata per l’Italia e per l’Europa.
Da 73 anni e cioè fin dalla redazione del Manifesto di Ventotene da parte di Altiero Spinelli , Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni e da 71 anni ,cioè fin dalla nascita del Movimento Federalista Europeo , i federalisti perseguono il disegno della costruzione degli Stati Uniti d’Europa con un Governo , responsabile innanzi al Parlamento europeo e con una Costituzione Federale dell’Unione redatta da un’Assemblea Costituente eletta dal Popolo europeo. E’ ovvio che di fronte a questa Grande Storia sta terminando un semestre di Presidenza dell’Unione Europea a guida italiana ancora una volta deludente. Non sono avvenuti risultati significativi capaci di ridurre il discredito di cui sono colpite le istituzioni europee,mentre avanzano gruppi , Partiti e Movimenti che fanno proposte politiche nichiliste, xenofobe, razziste, ultranazionaliste e neonaziste. La ulteriore riduzione della partecipazione dei cittadini all'ultima consultazione elettorale europea è la conferma che la soluzione non è quella moderata, dei piccolissimi passi, né quella ancorata solo alle rigide regole dei vincoli finanziari imposte dalla ideologia neoliberista. Abbiamo bisogno di speranze e di sogni capaci di mobilitare quelle energie sopite che sono presenti nelle giovani generazioni e quelle che ancora hanno spazio nelle Associazioni, nei Movimenti, nei Partiti e nei Sindacati per contribuire a dare un segnale alla svolta da imprimere alla questione più importante nella vita degli europei: il lavoro e la dignità di salari e di stipendi, di redditi minimi garantiti a tutti e di rinnovate e più ampie protezioni sociali. Il federalismo europeo è nato per superare le contraddizioni del liberalismo, del socialismo e della democrazia , ma ha come preciso obiettivo anche quello di realizzare la giustizia sociale , la libertà . l’uguaglianza , la difesa di tutti i diritti,, di tutti i beni pubblici dei beni comuni e dei beni collettivi. C'è bisogno di una statualità europea autentica e di una solidarietà che salvaguardi soprattutto il bene più prezioso per gli europei: la pace. Questi valori di un intransigente federalismo europeo, di un vero socialismo democratico e di un ecologismo progressista sarebbero stati un valore aggiunto in Emilia-Romagna se il Professor Roberto Balzani avesse vinto le primarie per la candidatura alla Presidenza della Regione. Non è stato così e il risultato, forse inevitabile, è che la Giunta regionale proposta da Stefano Bonaccini non è certo più autorevole e forte delle precedenti. Lo stesso Governo di Matteo Renzi, pur avendo avuto il merito di scuotere il conservatorismo della Cancelliera tedesca Angela Merkel , non è riuscito finora ad imprimere in Europa una svolta imperniata sui criteri di eguaglianza e giustizia sociale , attivando un Piano Europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e per l’occupazione, come era stato proposto dai Federalisti con il New Deal for Europe, attraverso l’iniziativa dei cittadini europei (ICE). Tale Piano, a differenza di quello Junker, avrebbe dovuto essere finanziato da nuove risorse provenienti da una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF), necessaria a penalizzare la speculazione finanziaria e da una Carbon Tax per combattere i cambiamenti climatici e favorire la transizione verso le energie rinnovabili. Sta quindi per scadere il tempo utile per giudicare questo governo, pieno di promesse non mantenute, e di molti annunci non seguiti da fatti reali. La stessa vicenda delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica Italiana deve per lo meno garantire una continuità dei valori federalisti ed europeisti che hanno contraddistinto le Presidenze della Repubblica di Caro Azeglio Ciampi e di Giorgio Napolitano. Allo stato delle cose e in assenza di candidature certe per il Quirinale, auspichiamo che figure come quella del Professor Roberto Balzani possano entrare nella rosa dei candidati alla Presidenza della Repubblica e se eletto , imprimere nel ruolo di supremo garante della Costituzione Repubblicana una spinta decisiva a quelle tradizioni civili e politiche che meglio saprebbero dare all’Italia e all’Europa quella Statualità Democratica e Federale di cui il Continente ha urgente bisogno.
Lamberto Zanetti
Presidente dell'Istituto di Studi sul Federalismo e l'Unità Europea "Paride Baccarini"
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