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San Pietro in gita fuori porta

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Messaggio Da Pazza di Acerra Sab Gen 07, 2023 10:18 am

La tradizione cattolica vuole che Pietro sia venuto una prima volta a Roma, sotto Claudio. Di tale viaggio non c'è traccia negli Atti degli Apostoli l'unica fonte pervenutaci, insieme alle Epistole di S.Paolo che abbia attendibilità storica e che solitamente è ricca di dettagli.
Negli Atti (12,17) invece si narra di come Pietro venne arrestato da Erode e poi liberato da un angelo.
"Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: "Riferite questo a Giacomo e ai fratelli". Poi uscì e si incamminò verso un altro luogo".
Per far tornare i conti, ed usando una buona dose di fantasia, gli esegeti interpretano questo "altro luogo" come Roma. Il mese successivo Erode Agrippa, muore d'infarto:
"Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. Il popolo acclamava: "Parola di un dio e non di un uomo!". Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò (Atti 12, 21).
La storia, quella vera, ci dice che Erode Agrippa morì qualche settimana dopo la Pasqua del 44. Quindi, a dar retta alla tradizione Pietro, senza mezzi, in meno di cinque anni avrebbe compiuto un viaggio lunghissimo e pericoloso (senza che ve ne fosse alcun motivo visto che aveva sempre combattuto l'idea di estendere ai Gentili la nuova dottrina ebraica di Gesù), avrebbe soggiornato a Roma durante l'imperium di Claudio per il tempo necessario a fondare la comunità e sarebbe poi tornato a Gerusalemme nel 50, in tempo per partecipare al famoso concilio?
Non solo: da unìattenta lettura dell�epistola ai Galati, Pietro risulterebbe essere fra il 45 e il 48 ad Antiochia, dove si scontrò con Paolo:
"11.Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14. Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?".
Gli Atti, oltre a non parlare mai di una presenza di Pietro a Roma, ci mostrano Pietro come figura preminente nel gruppo giudaico  cristiano, ma sempre in posizione subalterna a Giacomo, il fratello di Gesù..
Nel concilio citato, Pietro introduce la questione dell'accettazione dei Gentili nella comunità dei cristiani senza che essi passino per la conversione all'ebraismo, sintetizzata e simboleggiata nella circoncisione, ma chi conclude e decide è Giacomo. Se Pietro fosse già stato riconosciuto come capo della nascente Chiesa, perché il Concilio di Gerusalemme, pietra angolare di tutte le scelte che sarebbero state fatte da quel momento in avanti, venne convocato e presieduto da Giacomo e non da lui?
La tradizione poi ci racconta che Pietro è ancora a Roma dopo il 55, dove morrà crocifisso a testa in giù nel 64, durante la persecuzione neroniana.

Che motivi avrebbe avuto Pietro di venire a Roma? Ebreo di umili origini e di credenze semplici, che mai avrebbe voluto contaminare le sue usanze e le sue tradizioni mischiandosi ai Gentili, aveva combattuto una battaglia lunga oltre 10 anni contro l'idea di Paolo (accettata poi obtorto collo), che intendeva dividere la sfera di evangelizzazione riservandosi i gentili, e lasciando al gruppo di Gerusalemme gli ebrei.
Venire a Roma avrebbe per lui significato tradire le proprie convinzioni, la propria visione del messaggio di Gesù e - in fin dei conti - la propria fede.
Ed ancora: mentre sappiamo tutto sulla geografia e la tempistica dei viaggi di Paolo, perché non sappiamo nulla di quelli di Pietro? Ma soprattutto: conoscendo le difficoltà enormi incontrate da Paolo, cittadino romano, nel suo lungo e pericoloso viaggio verso Roma (oltretutto a spese del governo), ci domandiamo come un pescatore ebreo ignorante e semianalfabeta abbia potuto trovare i mezzi per affrontare ben due viaggi del genere.
Stanti tali fatti, perché gli Atti non menzionano neppure di sfuggita tali spostamenti di Pietro, di cui si parla diffusamente per oltre metà dell'opera?
E, soprattutto, perché Paolo nella sua epistola ai Romani del 58 (e in nessuna altra epistola) non nomina mai Pietro e una sua qualche attività a Roma?
Infine, come mai nelle due epistole attribuitegli neppure Pietro fa alcun riferimento a Roma, ad ambienti romani, a personaggi o situazioni romane?
Non c'è nessuna testimonianza attendibile anteriore al 180 d.C. della presenza di Pietro a Roma ma, contestualmente è assordante il silenzio su tale presenza non solo da parte di Paolo, ma anche in testimoni come Giustino di Nablus, di cui abbiamo molti scritti e perfino gli atti del suo processo da parte romana, nel 168.

Pazza di Acerra

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Messaggio Da tessa Sab Gen 07, 2023 9:00 pm

Cara dottoressa Pazza, in effetti Le Lettere di San Pietro vanno interpretate. Non abbiamo riscontri scritturali che sia venuto a Roma, e  ne' crediamo che fosse cosi' analfabeta e ignorante, gli Ebrei non sono mai stati ignoranti, quando noi mettevamo le croci sui documenti per firmare loro conoscevano il Talmud.  Ricordiamo che dovevano andare sempre al Tempio a leggere e commentare le scritture, loro non hanno avuto analfabeti. Certo poteva esserci quello piu' colto e quello piu' asino, però se la cavavano. Ricordati che poi San Pietro aveva il suo scriba Silvano, un medico, che lo aiutava a mettere insieme i pensieri, inoltre le Lettere Cattoliche sono un copia-incolla incredibile. 
Sai perchè si pensa che Pietro sia venuto a Roma? Perché alla fine della 1aLettera di Pietro scrive: Vi saluta la comunita' che dimora in Babilonia... Ora si pensa fin dall'Apocalisse che Babilonia fosse uno dei tanti nomi appioppati alla mia Roma da questi straccioni di Giudei, Babilonia, Bestia cornuta, e così via. Che sarebbe dovuto andare a fare a Babilonia, era caduta e in lei non bruciava piu' luce di lampada.
No, non vi sono certezze che Pietro sia venuto a Roma,
certo é un po' strano che un pescatore ignorante non si sia perso per strada ma aveva l'aiuto di Silvano. Pietro nomina Paolo nella 2a lettera, ma Paolo mai nomina Pietro, teniamo conto che tutti litigano, asceso il Salvatore al cielo, Pietro e Paolo hanno cominciato a litigare, morto S. Francesco i frati hanno cominciato a bastonarsi come nelle migliori tradizioni fraterne... C'è solo la tradizione della Chiesa che ci narra cio', e i papi dicono che non dobbiamo fissarci sul Biblismo, ma ascoltare anche la Tradizione e il Magistero della chiesa. Si narra che dopo la morte di Pietro, i fedeli recuperarono il corpo e lo seppellirono sul colle vaticano tramandando oralmente che quella era la tomba di Pietro, poi fu fatta la grande basilica che costò alla chiesa tutta l'Europa del Nord e poi fu trovata una scatoletta con su scritto PETROS ENI, Pietro é qui, ma di chi saranno quelle ossa?Roma allora era gia' piena di ebrei ricchi, colti e raffinati, che avevano ospite fisso Asinio Pollione e anche Virgilio, e là' Virgilio ebbe l'ispirazione per la IV Egloca quella messianica, si attendeva un puer che avrebbe portato gioia e serenita', forse il figlio di Asinio Pollione o di Giulia figlia del princeps. Quelli non scocciavano nessuno e non facevano proselitismo, questi straccioni arrivati dopo Cristo, scocciavano tutti, e io dissi dovevamo buttarli nel fiume, e invece ci siamo beccati l'Inquisizione, i roghi, e questi che comandavano.
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