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Dopo 5 giorni di trattative ... "accordo EPICO" [lunedì scorso] sui fondi di ripresa dalla crisi "coronavirus"

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Messaggio Da Erasmus Gio Lug 23, 2020 2:32 am

Ad usare l'aggettivo "epico" per l'accordo raggiunto a Bruxelles lunedì scorso (a notte fonda) è EUobserver.
In effetti, come avevo anticipato nel mio precedente intervento – come sempre con "zero risposte" – qualcosa di fondamentale è cambiato nell'UE.
Si tratta di un piccolo passo in direzione "federalista". Piccolo, sì, ma importantissimo (dopo quasi trent'anni di estenuanti tentennamenti senza alcun vero progresso nella giusta direzione, che ovviamente è quella della effettiva unione europea (e non solo nominale come è stato per 70 anni–; unione che per essere effettiva non può essere che federale, con rinuncia esplicita alla totale sovranità dei singoli stati cosiddetti "nazionali".
Occhio! Il vero clou dell'estenuante trattativa non è nemmeno l'essere riusciti ad approvare il piano di Ursula von der Layen (dei 750 miliardi di euro per il bilancio dell'UE, tenendo presente che l'approvazione doveva essere all'unanimità, ossia con la rinuncia al diritto di veto anche dei cosiddetti "paesi frugali" capeggiati dall'Olanda).
Il vero passo in avanti in direzione "federalista" è stato il votare all'unanimità che d'ora in poi in questa materia (che tocca davvero la secolare incontestata sovranità finanziaria dello "stato nazionale") si voterà a maggioranza qualificata.
Insomma: Finalmente una solenne rinuncia al diritto di veto nelle decisioni riguardanti la finanza. Quindi: prospettiva di pianificare a livello centrale europeo fondamentali – e colossali! – operazioni economiche (fino ad ora riservate ai governi nazionali nel pieno rispetto appunto della "sovranità nazionale").

Trascrivo il testo dell'articolo di EUobserver pervenutomi martedì mattina 21 luglio.
EU leaders agree corona recovery after epic summit

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German chancellor Angela Merkel discusses the proposal with French president Emmanuel Macron and Frederic Bernard, head of cabinet for European Council president Charles Michel (Photo: Council of the European Union)
By ESZTER ZALAN
BRUSSELS, 21. JUL, 08:40
EU leaders finally reached a deal on a massive stimulus package to help their corona-hit economies in the small hours of Tuesday (21 July), after a testy marathon summit that went into its fifth day.
The agreed €750bn recovery package and the €1.074 trillion seven-year budget mean a milestone in the EU's history, as member states decided - temporarily - to borrow jointly a large amount of capital on the markets.

The deal was met with applause by the leaders at their first physical meeting since the pandemic, according to sources familiar with the talks.
It is a win for France and Germany, which proposed the core of the recovery package in May, and means that German chancellor Angela Merkel has successfully pushed through the agreement right at the start of Germany's EU presidency.
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Michel during the fifth day of talks among leaders (Photo: Council of the European Union)
"The deal is a very good message, [it] means that this very special construct of 27 member states of very different backgrounds can work together," Merkel said after the meeting, adding that "Europe has shown it is able to break new ground".

After gruelling talks, the leaders agreed to give €390bn in grants and €360bn in low-interest loans to the hardest-hit countries, after much opposition from the 'frugal' countries, led by the Netherlands, which wanted to see a lower share of grants, and smaller package.
Leaders, however, agreed on strict conditions for countries submitting reform plans to access the recovery fund - with the possibility of any one member state sounding the alarm if it has doubts over the plans' implementation.
Almost a third of the funds are earmarked for fighting climate change and the budget will mean the largest green stimulus package in the EU's history.

The fiscally-conservative 'Frugal Four' of Austria, Denmark, the Netherlands and Sweden were able to retain their rebates - compensation for their overall net-contribution to the EU budget, in order to secure their consent to the deal. Germany also retained its rebate, although agreed to a smaller level.
Leaders also agreed on a timeline on introducing new 'own resources', that is, new EU levies to finance the repayment of the joint debt.
They also agreed to cuts in research, health, migration, and external action in the budget.

Dutch 'the new British'
French president Emmanuel Macron on Tuesday morning described the deal as "historic". Keeping in line with his 'frugal' style, Dutch prime minister Mark Rutte told reporters after the summit that was not a word he would use.
Asked on the assertive position of Rutte during talks, Merkel said that, after the departure of the UK, "we have to learn how to work in this new dynamism".
Talks came close to breaking point several times over the summit due to conflicting national interests, and emotions ran high by Sunday evening.
However, there was huge pressure on EU leaders to come to an agreement, after the coronavirus left more than 100,000 Europeans dead, and is pushing Europe into its deepest recession since the Second World War.

The final compromise proposal was put forward on Monday evening by European Council president Charles Michel, after a breakthrough came Sunday night with the 'frugals' agreeing on the level of grants.
"I believe this agreement will be seen as a pivotal moment in Europe's journey," Michel said after the summit.
The European Parliament now also needs to agree the deal, and Merkel expected "difficult" discussions.

Rule-of-law link limited
Leaders at the summit also agreed for the first time to link EU funding to the respect of the rule of law - but watered down an earlier proposal in order to secure the larger deal.
In the compromise, the scope of the planned mechanism is limited to the protection of the EU's financial interests. Earlier proposals linked measures to "generalised deficiencies" in good governance by member states' authorities or respect for the rule of law.
Nevertheless, the commission can propose measures in case of such breaches, and a qualified majority of countries can decide on sanctioning countries at fault.
The compromise does refer to the EU values laid out in the EU treaty, which includes the rule of law, but is less explicit in linking breaking it to possible sanctions.

That compromise is a win for Hungary's prime minister Viktor Orban, who rejected the new mechanism linking rule of law to the EU budget. He was backed up by Polish premier Mateusz Morawiecki, and other leaders who viewed the original proposal as too broad.
Orban also asked Merkel to close the "humiliating" Article 7 sanctions procedure against Hungary for possibly breaking EU rules and values.
Merkel said at her press conference that Hungary needs to take "crucial steps" in order to move the process forward, without going into further detail.


Salvini ha classificato l'accordo europeo di lunedì (di cui l'Italia sarà il più grande beneficiario) una fregatura "grande come una casa!". Ma questa volta il piccolo Hitler ... ha fatto pipì fuori dal vasino!
Non tutti i leghisti sono "popolo bue" a tal punto da bere qualsiasi stronzata esca dalla bocca di Salvini!
Tutta la stampa europea, sia di destra che di sinistra (tranne ovviamente le ali estreme) parla favorevolmente dell'accordo raggiunto. Siamo realisti: Salvini sta perdendo favore a livello dei potenziali suoi elettori. Ha fatto casino dopo le elezioni europee credendo di poter andare subito alle elezioni politiche ed incassare la maggioranza dei voti! Ma adesso, più tempo passa più scende il numero pronosrticato di voti alla Lega. E di questro non possiamo che rallegrarci!
Bravo Salvini! Continua così [a perdere colpi] ... e mi sarai sempre meno antipatico!
–––––––––
Da tre giorni Conte non fa altro che encomiare sé stesso (per come è stato bravo a Bruxelles nella sua requisitoria contro chi si opponerva all'accordo).
La realtà è ben diversa! I governi dell''Olanda e dei cosiddetti "paesi frugali" hanno alla fine rinunciato al diritto di veto per merito diella Merkel e di Macron, mica per le invettive rivolte loro da Conte! Ma non perché questi due siano stati bravi nel convincere gli ascoltatori nei loro interventi in Consiglio, ma perché ha un effettivo enorme peso l'economia tedesca (ed un discreto peso quella francese) in tutta l'UE. Gli argomenti "di corridoio" sono più convincenti di quelli ufficiali in Consiglio. La Merkel, in sostanza, lascia capire agli interlocutori contrari alla sua politica (attualmente ancora una volta di rilancio dell' "asse strategico franco-tedesco") che potrebbero cambiare gli investimenti nel paesi governati da chi si ostina a contrastare la politica europeista della Germania. E questa volta (forse per lasciare un segno prima di "uscire di scerna") la Merkel ha appoggiato senza riserve (nella sostanza) il piano della von der Layen (che è pure tedesca e diventata Presidente della Commissione Europea proprio perché voluta dalla Merkel).
Conte, invece che meriti, dovrebbe incassare critiche! Se non fosse che l'Italia conta molto meno della Germania e della Francia per i governi dei paesi che si opponevano all'accordo sul piano von der Layen, le accuse di Conte, il tono estremamente duro del suo intervento, avrebbero rischiato di irrigidire nel "NO" Olanda e "paesi frugali"!
In fondo, in quel Consiglio, la decisione si poteva prendere solo all'unanimità. La possibilità di mettere il veto era un diritto dei singoli governi .
Ovviamente per me che sono federalista è sbagliat che ci sia un tale diritto!
Ma dove sta la logica di pretendere la "sovranità" –«che nessuno ci metta i piedi in testa!» – e ad un tempo pretendere la solidarietà, ossia esigere che tutti siano d'accordo?
Se ti piace mantenere la sovranità è proprio perché, quando ti pare, vuoi sottrarti alle decisioni conseguenti al parere della maggioranza degli alleati (cioè die paesi "confederali" con te). Illudersi nella scontata "solidarietà"  – quando fa comodo nel rivolgersi al proprio elettorato – è stupido! Occorre una visione al di sopra delle singole parti ... se no col cavolo che ottieni davvero la solidarietà! Non per niente è previsto nelle costituzioni federali tedesca e svizzera che le regioni ad economia più prospera soccorrano quelle più povere. Insomma: c'è bisogno che sia scritto nella costituzione se no – in un sistema che prevede grande autonomia dei singoli Länder (o dei singoli Cantoni) le regioni prospere possono tutt'al più fare l'elemosina a quelle meno prospere, non certo sacrificare parte del proprio "welfare" nella misura in cui serve alle regioni povere!
Ecco: il fatto di aver votato all'unanimità la rinuncia al diritto di veto nella programmazione del bilancio dell'intera UE è davvero un passo importante in direzione di vera "unione europea" (cioè – in ultima analisi – in direzione federalista).
Ricordo che, ancor prima di presentare il suo progetto, Ursula von der Layen ha detto che bisognava ritrovare lo spirito di Ventotene (citando espressamente Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, quelli che hanno lanciato l'idea della rinuncia alla sovranità nazionale in vista della creazione degli Stati Uniti d'Europa; e si sono battuti per decenni per far progredire l'idea federalista nella zucca dei politici "nazionali" di tutta l'Europa).
-------------
Vorrei che andaste a leggere anche un articolo in francese su "Ouest-France" dove c'è una meravigliosa foto della Von der Layen e di Michel (presidente attuale del Consiglio dell'Unione).
Forse posso farvi vederae la foto qua. Ci provo
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Ed ecco il link all'articolo
––> Après un sommet européen marathon, les 27 s’accordent sur un plan de relance
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Ciao a tutti


Ultima modifica di Erasmus il Dom Lug 26, 2020 9:09 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Verci Ven Lug 24, 2020 12:16 am

Siamo ben lontani dai tempi bui della Grecia, massacrata da un rigorismo allucinante, e i metodi sono cambiati, dopo la tardiva autocritica di Juncker. Tuttavia non sono solo rose e viole. I soldi che saranno dati in prestito dovranno essere restituiti e ì'aleatorietà dello spread, ancora ben lontano dai valori di quello germanico, peserà sempre e comunque sul comunque crescente debito pubblico.
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Messaggio Da Erasmus Sab Lug 25, 2020 1:58 am

Verci ha scritto:[...] dopo la tardiva autocritica di Juncker [...]
Da quale fonte hai saputo che Juncker ha fatto un'autocritica (seppur tradiva)?
A me risulta qualcosa di diverso, e cioè che Juncker ha ammesso che il rigorismo applicato nei riguardi della Grecia – cioè nell'imporre alla Grecia precisi e troppo severi criteri di "austerity" – non è stata certo la politica ottima.
Hai forse anche tu bevuto i veleni della propaganda di Salvin? C'è ancora in rete (ma ora non so più come reperirlo) l'ultimo intervento di Salvini in Parlamento Europeo dove il "piccolo Hitler" attacca Juncker con un linguaggio di estrema sinistra ... da far invidia a Bertinotti!
Forse, Verci, ti sfugge che lo scoppio del "caso Grecia" – dopo la caduta del governo di Karamanlis, quel governo che truccava i conti pubblici con la consulenza degli insigni economisti americani ingaggiati da Bush nel 2007 per fra fronte alla crisi dei "mutui subprime", [smascherato dalla stessa Commissione Europea all'inizio del secondo mandato di Barroso] – risale all'autunno del 2009. Il più attivo nell'imporre il "rigore" alla Grecia è stato l'allora ministro degli esteri tedesco Wolfgang Schäuble (ex consigliere di H. Kohl e molto vicino alle tesi del federalismo europeo).
Juncker allora era il premier lussemburghese ed era il coordinatore dell'Euroclub, convocava cioè e presiedeva le riunioni dei ministri economici dei paesi che hanno adottato la moneta comune europea Euro ... senza alcun reale potere a livello europeo.
Juncker si è dimesso da primo ministro nel 2013 a seguito dello scandalo delle telecomunicazioni di stato lussemburghesi, quando si seppe che il ministro delle telecomunicazioni era stato "pagato" dai servizi segreti statunitensi per permettere di inserirsi sulla rete telefonica internazionale che transita per il Lussemburgo in modo da poter registrare qualunque telefonata di abbonati europei (tra i quali quasi tutti i premier ed i ministri dei governi dei paesi membri dell'UE) in transito appunto per il Lussemburgo. Juncker disse che non ne sapeva niente. E l'opposizione non mise in dubbio le sue affermazioni ma lo criticò con l'argomentazione che era troppo indaffarato nelle questioni europee per poter seguire con la dovuta diligenza l'operato dei minitri del suo governo.
Juncher è diventato presidente della Commissione europea nell'autunno del 2014, in seguito alle elezioni europee di quell'anno, le uniche in 40 anni di elezioni del PE "a suffragio diretto universale" legate alla scelta del Presidente della Commissione. Siamo dunque alla fine del quinto anno dallo scoppio del "caso Grecia".
Tra i candidati alla presidenza della Commissione Europea c'era allora (2014) anche il futuro (prossimo) premier greco Alexis Tsipras (leader di Syriza, – il partito greco più a sinistra del Pasok di Papandreou – che vinse le elezioni elleniche nel settembre del 2015 e formò quel governo in cui spiccva il ministro delle finanze Gianis Varoufakis).

Insomma: occhio a non lasciarsi plagiare dalle "balle" di Salvini (e dell'attuale suo eccaculo Alberto Bagnai, quel "prof. Cialtrone" che è passato subito prima delle elezioni del 2018 dal M5S alla Lega).
Un "adagio" francese recita: «Calomniez, calomniez: quelque chose restera!» [= “Calunniate, calunniate: qualche cosa rimarrà!" ]

Infine, mi permetto di ricordare che le regole si possono cambiare al fine di migliorarle: ma fin che sono in vigore bisogna non disattenderle!
Già Prodi (ai tempi del secondo governo Berlusconi, quello partito nel 2001), quando era lui Presidente della Commissione Europea aveva una volta ammesso che il "patto di stabilità" così come era stato formulato col trattato di Amsterdam(1997) era sotto alcuni aspetti "stupido".
Allora qui da noi c'era Tremonti che manipolava i conti pubblici al fine di nascondere il più possibile l'aumento del debito pubblico.
Vedi, Verci, che alla fine, dopo tanto sbraitare, anche il governo di Tsipras ha finito con l'accettare un ulteriore prestito con le stesse norme dei tanto criticati suoi predecessori!
L'ha fatto perché ormai s'era capito che le regole sarebbero presto cambiate ... e che mai la Grecia dovrà restituire quanto ricevuto in prestito!
Secondo me Tsipras ... è stato furbo, ha fiutato l'aria di prossimi cambiamenti di politica europea: cambiamenti favoriti proprio dal clima creato dalla Commissione Juncker (vigliaccamente criticata da Lega e M5S che di Juncker e – soprattutto – di Moscovici hanno detto ingiustamente peste e corna. Ricordo soltanto che Moscovici (predecessore in Commissione Europea di Gentiloni) ha concesso all'Italia il massimo possibile di tolleranza nell'inadempienza delle regole sottoscritte col trattato di Amsterdam.
Insomma: quel trattato è stato dapprima sottioscritto da tutti governi dei paesi allora membri dell'UE (Italia e Grecia comprese) e quindi ratificato nlle rispettive patrie secondo le norme vigenti! E, se non erro, vale ancora l'assioma: "Pacta sunt servanda!" i

L'UE funziona fin troppo bene come "alleanza" di stati con la stupida presunzione di mantenere per sempre intatta la "sovranità"!
Nel volumetto "Federalismo ed unione europea" – che ho scritto da "federalista" (e pubblicato nella primavera del 1994) – a proposito dei ritardi con cui si muioveva la CE di allora (e si muove l'UE attuale) dicevo: «[...] come la storia insegna, se non scoppiano le contraddizioni in modo da raggiungere la soglia di grave pericolo, non si creano le condizioni sufficienti a prendere decisioni storiche.».
Guarda caso, Ursula von der Layen nella sua ultima intervista ad un certo punto dice:
«A volte serve una crisi per ricordarsi quanto preziose siano le cose che si hanno, quanto preziosa è l'Unione europea».
Io sono convinto che l'essere riusciti a votare all'unanimità un bilancio europeo di ben 750 miliardi di euro sia proprio dovuto alla crisi attuale, completata dalla pandemia Covid-19 ma già molto profonda in senso politico con l'ascesa della Cina ai vertici del potere a livello mondiale e la nuova politica americana varata da Trump (che mostra di disprezzare i paesi europei e di non tener in alcun conto politico l'UE).Quel che manca ... sono i veri "statisti" politici! Oddio: Macron e la Merkel non sono certo da poco: ma oltre al fatto di essere due soli assieme ad altre 25 mezze-cartucce, non sono ancora quelli di cui l'Europa ha bisogno!
Ma bisogna pur mangiare quel che passa il convento!
E ora come ora c'è la prospettiva che a partire dall'anno prossimo si mangerà un po' meglio di come si è mangiato nell'ultimo decennio.
L'accordo di lunedì scorso è davvero EPICO, è davvero un passo in avanti nella giusta direzione della effettiva unione europea, quella politica (che è ancora futuribile).

Ciao Verci ... e perdonami l'eccessiva lungaggine.
––––––––
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