Roma-Juventus. Olimpico, Roma, 5 ottobre

Ieri ha giocato a Roma, all'Olimpico, la Roma con la Juventus. L'arbitro è stato sfacciatamente contro noi della  Roma, i calciatori in campo hanno fatto a botte, Totti ha litigato con Lady Agnelli dicendo che anche senza la Juve la Roma arriverebbe seconda lo stesso. Lady Agnelli ha replicato pregando Totti di andarsene a giocare in un campetto di periferia da solo. C'è stata un' interrogazione parlamentare, certo che noi romani abbiamo avuto una brutta domenica e un bruttissimo lunedi', e se cominciamo a perdere fin da ottobre lo Scudetto non lo vedremo mai, e potremo solo gettarci da Ponte Milvio con una pietra legata al collo.
Non so se qualcuno , piu' esperto di me nel calcio,- non ci vuole poi molto...- possa spiegare cio' che è accaduto.

Boh, sembra che ci siano stati alcuni regali alla Juventus (non sarebbe una novità: si chiama sudditanza psicologica, di vecchia data). Per il resto, le tensioni in gare di questo livello si toccano con mano. Naturalmente, la colpa - quando va male - è sempre dell'arbitro.

Credo che la partita citata da Tessa sia Juventus -Roma, giocata a Torino.
Per il resto le cose sono andate come Tessa ha riassunto abbastanza bene, anche se troppo benevolmente.
Ma è una storia che si ripete da decenni: dal tempo della Roma di Dino Viola e di Liedholm, che con loro ha cominciato a insediarsi stabilmente nei piani alti della classifica, capita che i danni della "sudditanza psicologica" riguardino spesso la Roma e facciano clamore.
Ma questo fenomeno, dei favori verso la Vecchia Cosiddetta Signora, hanno danneggiato tutti, sempre.
Come disse una volta Mario Sconcerti: "se lo sport è una competizione in cui tutti partono alla pari, il calcio ha smesso di essere uno sport quando la Fiat ha preso possesso della Juventus".

Caro Verci, non è esattamnte così: la colpa, se si perde, può essere dell'arbitro, quando la sconfitta dipende da decisioni cervellotiche dell'arbitro.
La colpa di giocare male no, questa dipende dalla squadra.
L'annosa polemica sulla sudditanza psicologica (o peggio, come si è visto da Calciopoli) è una faccenda parallela ai giudizi tecnici: entrami i fenomeni confluiscono verso il risultato delle partite e dei campionati, ma sono due questioni distinte.
Una squadra ha la propria caratura e la propria storia, in questo caso la Roma: meno organizzata, quasi sempre meno forte della Juventus, e anche del Milan o dell'Inter, ma ha il diritto di non essere derubata.
Se, dopo il furto, si sottolinea che "la Juve è comunque più forte", si sta semplicemnte tentando di intorbidire le acque: si può essere meno forti in generale, e non vincere il campionato, ma in una specifica partita si può giocare meglio dell'avversario più forte e si merita di vincere quella determinata partita. Punto.

Quella Juventus-Roma doveva finire con la vittoria della Roma.
Il campionato, poi, è stato meritatamente vinto dalla Juventus: senza quella sconfitta assurda, la Roma avrebbe sicuramnte resistito meglio e più a lungo, ma avrebbe vinto comunque la Juve.

Stasera arbitro Rocchi di nuovo a Torino, in una sfida importante: ha avuto coraggio a presentarsi lì, sfidando l'ira degli juventini, dopo averli danneggiati in modo sì sfacciato contro la Roma.
Infatti ha cercato di farsi perdonare, e ha fatto una cosa che mai aveva fatto prima: ha dato un rigore inesistente ai bianconeri, ma con un certo ritardo, visto che la Juve stava già vincendo per 1-0.

Ieri la Juventus è stata eliminata dal Bayern, dopo aver fatto una partita straordinaria, nella quale aveva dimostrato di essere più forte, più brava dei suoi avversari.
Il goal di Morata era regolare, annullato ingiustamente dall'arbitro.

Gli juventini si sono incazzati a morte, per questo, e hanno ragione: per una volta, però, provano quello che tante e tante volte hanno provato i loro avversari italiani, nel nostro campionato, quando si sono trovati di fronte la stessa Juventus - è toccato spesso alla Roma, ma a rotazione una quota di incazzature l'hanno avuta tutti, perfino il grande Milan di Rivera, il quale fu deferito per aver protestato con vivacità, sebbene meno violentemente di quanto abbiano fatto ieri i dirigenti bianconeri dopo la partita.

Quindi, cari amici juventini: gli arbitri sono uomini, possono sbagliare, alla lunga tutto si compensa, e  - come disse Buffon dopo la famigerata partita con la Roma - "lamentarsi è una cosa da perdenti e da piagnoni".