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Un approfondimento sulla resurrezione di Gesù. II parte.

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Messaggio Da Decuius Sab Apr 02, 2022 10:21 am

Ed ecco si fece un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra”. Matteo 28:2. Quell’angelo aveva lasciato il cielo rivestito dell’armatura di Dio. I raggi splendenti della gloria di Dio lo precedevano e illuminavano il suo sentiero. “Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte”. Matteo 28:3, 4. {GN 598.2}
Sacerdoti e capi d’Israele, dov’è la potenza del vostro corpo di guardia? Quei soldati valorosi, che non hanno mai temuto la potenza umana, sono prigionieri, catturati senza spade e senza lance. Essi vedono un volto che non è quello di un guerriero mortale, ma dell’essere più potente dell’esercito del Signore. È l’angelo che occupa il posto di Satana, dopo la sua caduta. È l’angelo che sulle colline di Betlemme ha annunciato la nascita di Cristo. Al suo avvicinarsi la terra trema, i demoni fuggono; e mentre egli fa rotolare la pietra, sembra che il cielo sia sceso sulla terra. I soldati lo scorgono mentre rimuove la pietra come se fosse un ciottolo e odono il suo grido: “Figlio di Dio, vieni fuori. Tuo Padre ti chiama”. Vedono Gesù uscire dal sepolcro aperto e sentono che proclama: “Io sono la risurrezione e la vita”. Giovanni 11:25. Mentre esce nella maestà e nella gloria, gli angeli divini si prostrano in adorazione davanti al Redentore e lo salutano con canti di lode. {GN 598.3}
Un terremoto aveva indicato l’ora della morte di Cristo e un altro terremoto ne segnalò il momento del trionfo. Colui che aveva vinto la morte e il sepolcro uscì dalla tomba come un conquistatore, tra il sussultare della terra, il bagliore dei lampi e lo scoppio dei fulmini. {GN 598.4}
Al momento della morte di Gesù, i soldati avevano visto la terra avvolta dalle tenebre di mezzanotte; al momento della risurrezione videro lo splendore degli angeli illuminare la notte e udirono gli esseri del cielo cantare con gioia trionfante: “Tu sei il vincitore di Satana e delle potenze delle tenebre. Tu hai sommerso la morte nella vittoria!” {GN 599.1}

Alla vista degli angeli e del Salvatore risorto, i soldati romani erano caduti come morti. Si rialzarono quando il corteo divino era ormai scomparso e uscirono tremanti dal giardino. Barcollando come ubriachi, si diressero verso la città e raccontarono il fatto straordinario a tutti quelli che incontrarono. Stavano dirigendosi da Pilato, quando le autorità ebraiche, i sacerdoti e i capi, alle cui orecchie era già giunta la notizia, li chiamarono in loro presenza. {GN 599.3}
Quei soldati avevano uno strano aspetto. Tremanti e pallidi di terrore, affermarono la risurrezione di Gesù. I soldati raccontarono tutto quello che avevano visto; non avevano avuto tempo di pensare a qualcosa di diverso dalla verità. Con voce accorata dissero che colui che era stato crocifisso era il Figlio di Dio e che avevano udito un angelo dichiarare che egli era la Maestà del cielo, il Re della gloria. {GN 599.4}
I volti dei sacerdoti si fecero bianchi come cadaveri. Caiafa cercò di parlare, le sue labbra si mossero, ma senza emettere nessun suono. I soldati stavano per lasciare l’aula del consiglio, quando una voce li fece fermare. Caiafa finalmente era riuscito a parlare. Disse: “Aspettate, aspettate. Non raccontate a nessuno ciò che avete visto”. {GN 599.5}
Fu imposto ai soldati di fornire un rapporto falso. I sacerdoti dettero loro questo suggerimento. Voi direte: “I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo”. Matteo 28:13. Ma i sacerdoti non si accorsero di cadere in una grave contraddizione. Come potevano, infatti, i soldati dire che i discepoli avevano rubato il corpo mentre essi dormivano? Se stavano dormendo, come potevano saperlo? E se fosse stato provato che i discepoli avevano trafugato il corpo di Cristo, non sarebbero stati i sacerdoti i primi a condannare le sentinelle? Se esse si fossero addormentate accanto al sepolcro, non sarebbero stati i sacerdoti stessi ad accusarle di fronte a Pilato? {GN 600.1}
I soldati non volevano accusarsi di essersi addormentati al posto di guardia, tanto più che questa era una colpa passibile di morte. Dovevano forse dare una falsa testimonianza, ingannando il popolo e mettendo a repentaglio la propria vita? Non avevano assolto il loro compito vigilando ininterrottamente? Come avrebbero potuto giurare il falso per amore del denaro? {GN 600.2}
Per mettere a tacere la testimonianza di cui avevano paura, i sacerdoti dettero loro la garanzia dell’impunità, dicendo che nemmeno Pilato avrebbe certo voluto la diffusione di un rapporto simile. I soldati romani si fecero corrompere dal denaro. Si erano presentati ai sacerdoti con uno straordinario messaggio di verità; se ne andarono con un gruzzolo di denaro e un rapporto bugiardo, inventato dai sacerdoti. {GN 600.3}
I sacerdoti, condannando Cristo a morte, diventarono strumenti di Satana e caddero completamente sotto il suo dominio, presi in una trappola dalla quale non potevano più uscire. Non restava loro che continuare la lotta contro Cristo. Nell’apprendere la notizia della sua risurrezione, temettero l’ira del popolo e si videro in pericolo. Ricorsero a uno stratagemma: negare la risurrezione di Gesù, dimostrando che era un impostore. Pensarono di corrompere i soldati e, ottenuto il silenzio di Pilato, fecero circolare un falso rapporto. Ma c’erano dei testimoni che non era possibile ridurre al silenzio: molti avevano ascoltato la testimonianza dei soldati sulla risurrezione di Gesù; inoltre, alcuni dei morti che erano usciti dal sepolcro insieme con Cristo, apparvero a molti e ne annunciarono la risurrezione. {GN 601.1}
Fu riferito ai sacerdoti che delle persone avevano visto questi risuscitati e avevano udito la loro testimonianza. {GN 601.2}

Quando Cristo risuscitò, portò con sé una folla di prigionieri. Alla sua morte il terremoto aveva fatto aprire delle tombe; quando risuscitò fece uscire dai sepolcri quei giusti, che erano stati collaboratori di Dio e che, a costo della loro vita, avevano reso testimonianza della verità. Da quel momento diventavano testimoni di colui che li aveva risuscitati dai morti. {GN 602.2}
Decuius
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