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Lituania nell'Euro nel 2015?

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Lituania nell'Euro nel 2015? Empty Lituania nell'Euro nel 2015?

Messaggio Da ART- Dom Set 08, 2013 8:58 pm

Il governo è deciso ad entrare nel 2015 e presenterà la richiesta ufficiale d'ingresso nell'unione monetaria all'inizio dell'anno prossimo. Poi a giugno Parlamento europeo e Consiglio dovrebbero pronunciarsi in merito.
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Lituania nell'Euro nel 2015? Empty Re: Lituania nell'Euro nel 2015?

Messaggio Da Verci Mar Set 10, 2013 4:22 am

Tallinn - Oggi, 1° luglio, la Lituania prende il posto dell’Irlanda alla presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Il Paese baltico fu il primo a dichiarare l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel marzo del 1990 e adesso è il primo Paese del blocco post-sovietico a ottenere la massima carica al Consiglio dell’UE. Nel prossimo ciclo di presidenze, Vilnius sarà seguita dalla Lettonia (primo semestre 2015), mentre l’Estonia dovrà aspettare fino al secondo semestre del 2018 per ricoprire tale ruolo. L’inaugurazione della presidenza lituana coincide con l’ingresso ufficiale della Croazia nell’Unione

La Lituania è in Europa da quasi dieci anni e sta rapidamente conquistando la fiducia dei suoi vicini ad occidente. La Lituania ha una posizione predominante nella regione baltica. Vilnius gode infatti di una prossimità geografica e commerciale con i Paesi mitteleuropei, mentre Riga ha sofferto una crisi economica senza precedenti e l’Estonia continua ad essere preoccupata delle proprie relazioni con la Russia. Inoltre, la Lituania è il Paese più popoloso della regione con circa 3 milioni di abitanti e ha forti legami con l’UE, visto che il Presidente, Dalia Grybauskaitė, soprannominata la Lady di ferro lituana, aveva ricoperto il ruolo di Commissario Europeo per la Programmazione Finanziaria dal 2004. 

Nel 2009, Grybauskaitė fu eletta Presidente con l’appoggio del Partito conservatore. L’alternanza politica in Lituania ha dato prova della solidità del sistema parlamentare e durante la presidenza al Consiglio dell’UE, Grybauskaitė sarà affiancata dal governo del socialdemocratico Algirdas Butkevičius.
La presidenza del Consiglio dell’UE ha assunto un nuovo significato a partire dal ricevimento del Trattato di Lisbona nel 2009. Da allora, i cicli semestrali della presidenza sono contraddistinti dalla continuità: i Paesi designati a ricoprire tre presidenze consecutive si riuniscono per la stesura di un programma europeo che illustra le priorità su un periodo di 18 mesi. 

Il programma del terzetto Irlanda-Lituania-Grecia è stato approvato lo scorso dicembre e si occuperà di aree chiave per lo sviluppo delle zone più deboli dell’Unione a 28 membri. Irlanda, Grecia e Paesi baltici sono stati colpiti duramente dalla recessione, dunque l’obiettivo della crescita economica è affiancato da progetti per il rilancio di investimenti e impiego. «Stabilità, lavoro e crescita» era lo slogan della presidenza irlandese appena conclusa. La stabilità finanziaria è vista come condizione indispensabile per il completamento del Mercato Unico. L’ambasciatrice lituana nel Regno Unito, Asta Skaisgirytė Liauškienė, ha recentemente ribadito la prospettiva della «creazione dell’Unione bancaria europea».

Il mercato del lavoro, insieme al settore dell’educazione e della ricerca, diverrà sempre più europeo. I nuovi programmi che verranno adottati in autunno durante la presidenza lituana sono indirizzati sia al problema della disoccupazione giovanile, sia alla collaborazione universitaria e tra imprese. I programmi della Commissione Europea mirano ad accorciare le distanze tra il mondo accademico e la sfera produttiva. Bruxelles erogherà finanziamenti solo qualora sia chiaro l’impatto che i progetti educativi hanno nel mondo lavorativo e viceversa. 

Nell’ambito dell’innovazione e della ricerca, la Lituania rappresenta un esempio per molti altri Paesi dell’Unione. In risposta al cambiamento climatico, inoltre, la Lituania si propone di dare un’impronta più sostenibile alle politiche europee di efficienza energetica e di green economy. Il terzetto ha anche in programma di assistere la Commissione nella conclusione di accordi infrastrutturali in termini sia di trasporti, sia di energia. La Lituania è particolarmente interessata a quest’ultimo ambito, data la sua dipendenza dal gas naturale russo e la chiusura della centrale nucleare di Ignalina, requisito imposto da Bruxelles per l’ingresso lituano nel 2004. 

Nel recente passato Vilnius ha provato a contrastare la sua dipendenza da Gazprom attraverso l’implementazione dell’opzione di impronta più liberista tra le varianti offerte dal Terzo Pacchetto Energia europeo. La via del totale unbundling scelta dal Governo lituano costringerà Gazprom a vendere le sue partecipazioni in vista della scomposizione della holding Lietuvos Dujos, di cui il gigante russo detiene il 37%. Uno scenario ben visto da Bruxelles, ma che ha indispettito la compagnia russa, il cui presidente, Alexander Medvedev, ha dichiarato al ‘Financial Times’ di aspettarsi che la Lituania «onori le clausole di protezione degli investimenti nei contratti che ha firmato».

Nella politica interna lituana, l’energia e l’emigrazione della forza lavoro sono due problemi fondamentaliButkevičius proverà a risolverli attraverso canali europei, invece di cercare soluzioni unilaterali. Questo atteggiamento sembra dimostrare un cambiamento rispetto, per esempio, al progetto del terminale galleggiante che la compagnia Klaipėdos Nafta ha pianificato per l’importazione di gas naturale liquefatto. L’idea della indipendenza energetica aveva allora avuto la meglio sulla collaborazione regionale, dando vita a un progetto isolato e potenzialmente controproducente. La regione baltica è infatti definita ‘isola energetica’ in quanto non ha sufficienti collegamenti con il resto dei Paesi UE. 

In questa configurazione, le soluzioni unilaterali non riescono a fornire risposte sostenibili e di lungo periodo alla domanda energetica. Dal punto di vista dell’impiego, la tensione tra la creazione di un mercato del lavoro europeo, le regole di Schengen e le necessità interne dei singoli Paesi sembra irrisolvibile. L’UE è quindi considerata dal Governo lituano quale foro ideale per discutere di tali problemi.

Per la politica estera europeala Lituania giocherà un ruolo chiave nel fare da mediatore credibile nelle negoziazioni con i Paesi del Partenariato orientale (Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Armenia, Azerbaigian e Georgia). In novembre, Vilnius ospiterà un importante summit, dove è probabile che l’Ucraina firmi gli accordi di partecipazione con l’UE. Questi accordi saranno accompagnati da protocolli speciali di libero commercio (cosiddetti «Deep and Comprehensive Free Trade Agreements»)  anche con gli altri membri del Partenariato. Il governo lituano sta inoltre esercitando pressione sulla Bielorussia affinché anche ai membri dell’opposizione politica sia permesso di partecipare ai negoziati. Allo stesso tempo, durante la presidenza Lituana verranno definiti i dettagli per l’ingresso dell’Islanda nell’Unione in un prossimo futuro.

La Lituania ha sempre trainato il trio di Paesi baltici nella loro partecipazione nelle organizzazioni internazionali. Dopo aver presieduto l’OSCE nel 2011, la Lituania si appresta ad affrontare un nuovo compito di rilevanza internazionale, durante un periodo molto importante per l’Unione Europea. Il compito affidato a Dublino, Vilnius e Atene è decisivo, in quanto la composizione del terzetto è indicativa delle aree geografiche e socio-economiche prioritarie per l’UE. È probabile che in questo ciclo di tre semestri l’Europa vada incontro a un processo evolutivo, ma ciò passa anche dalle mani del Ministro degli Esteri Linas Linkevičius e dei suoi colleghi a Vilnius.


http://www.lindro.it/politica/2013-07-01/89530-lituania-e-ue-un-periodo-decisivo#sthash.a6HINycu.dpuf
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Messaggio Da Erasmus Dom Giu 29, 2014 4:14 am

ART- ha scritto:Il governo è deciso ad entrare nel 2015 e presenterà la richiesta ufficiale d'ingresso nell'unione monetaria all'inizio dell'anno prossimo. Poi a giugno Parlamento europeo e Consiglio dovrebbero pronunciarsi in merito.
Infatti!

L'ultimo Consiglio Europeo (26-27 giugno 2014) ha trattato anche la domanda di ingresso in Eurozona della Lituania.

Ecco la parte del resoconto riassuntivo del detto Consiglio europeo che riguarda la partecipazione della Litiuania all'Eurozona a partire dal 1° gennaio p. v.


The European Council congratulated Lithuania on the convergence it has achieved, based on sound economic, fiscal and financial policies, and welcomed its fulfilment of all the convergence criteria as set out in the Treaty.
It endorsed the Commission's proposal that Lithuania adopt the euro on 1 January 2015.

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