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Romània e Lingue romanze

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Messaggio Da tessa Ven Nov 28, 2014 7:47 pm

Quando" l'Imperium Romanum" vacillante e stanco per troppa grandezza fu infine travolto, e Roma non fu piu' "domina gentium" nè i Romani "domini rerum "(padroni del mondo) ,"Romània"  valse ancora a denominare una collettività ideale, dalla penisola iberica alla Francia e alla Romania, che non era piu' un organismo politico, ma pur conservava nello spirito l'orgoglio della propria unione, un lignaggio lussuoso, un'appartenenza sontuosa: "Romània" significo' mondo romano, civiltà romana, in contrasto con la "barbaries" che su di lei si rovesciava per distruggerla.

Le lingue romanze principali furono la lingua d'oil  nella Francia settentrionale, in  Provenza la lingua d'oc, o occitanica , o provenzale, in Italia la lingua del si'. Con la violenta crociata contro gli Albigesi in Provenza, la lingua d'oc scomparve e rimase solo la lingua d'oil.
In Francia la lingua volgare si strutturo' fin dall'VIII secolo, in Italia il percorso fu molto piu' lungo perche' la lingua latina era ancora molto usata.

Ricordiamo come prima opera letteraria in lingua d'oil la CHANSON DE ROLAND scritta nell'XI sec da autore ignoto.
Il maggior poeta in lingua d'oil che tratta le leggende di Bretagna fu Chrétien de Troyes che scrisse intorno al 1160 YVAN OU LE CHEVALIER AU LION e PERCEVAL.

In Spagna ricordiamo in letteratura volgare il poema epico il CANTAR DE MIO CID (Il canto del Cid) composto verso il 1140 da anonimo.

In Italia solo nel XII sec abbiamo le prima composizioni di interesse letterario in volgare. Esse sono :
IL CANTICO DELLE CREATURE di San Francesco

e ROSA FRESCA AULENTISSIMA di Ciullo d'Alcamo.

Ricordo in questo 3d alcune tra le piu' grandi battaglie della storia che hanno conservato integrità spirituale e territoriale alla Nostra Europa:

Nel 732 qella di Poitier che blocco' l'avanzata araba in Europa
Quella nel 1066 di Hastings che porto' l'Inghilterra sotto l'influenza normanna
Quella del 3 settembre del 1260 di Ain -Gialud, in cui il sultano mamelucco Baibars respinse i Mongoli a Ain -Gialud (Galilea)
Quella di Vienna del 1683 in cui il re polacco Sobieski respinse i Turchi.

La battaglia piu' importante della Storia è stata quella di Ain -Gialud in Galilea.
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Messaggio Da freg53 Sab Nov 29, 2014 4:14 pm

Ma sei proprio sicura.?
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Messaggio Da freg53 Sab Nov 29, 2014 9:14 pm

tessa ha scritto:Quando" l'Imperium Romanum" vacillante e stanco per troppa grandezza fu infine travolto, e Roma non fu piu' "domina gentium" nè i Romani "domini rerum "(padroni del mondo) ,"Romània"  valse ancora a denominare una collettività ideale, dalla penisola iberica alla Francia e alla Romania, che non era piu' un organismo politico, ma pur conservava nello spirito l'orgoglio della propria unione, un lignaggio lussuoso, un'appartenenza sontuosa: "Romània" significo' mondo romano, civiltà romana, in contrasto con la "barbaries" che su di lei si rovesciava per distruggerla.

Le lingue romanze principali furono la lingua d'oil  nella Francia settentrionale, in  Provenza la lingua d'oc, o occitanica , o provenzale, in Italia la lingua del si'. Con la violenta crociata contro gli Albigesi in Provenza, la lingua d'oc scomparve e rimase solo la lingua d'oil.
In Francia la lingua volgare si strutturo' fin dall'VIII secolo, in Italia il percorso fu molto piu' lungo perche' la lingua latina era ancora molto usata.

Ricordiamo come prima opera letteraria in lingua d'oil la CHANSON DE ROLAND scritta nell'XI sec da autore ignoto.
Il maggior poeta in lingua d'oil che tratta le leggende di Bretagna fu Chrétien de Troyes che scrisse intorno al 1160 YVAN OU LE CHEVALIER AU LION e PERCEVAL.

In Spagna ricordiamo in letteratura volgare il poema epico il CANTAR DE MIO CID (Il canto del Cid) composto verso il 1140 da anonimo.

In Italia solo nel XII sec abbiamo le prima composizioni di interesse letterario in volgare. Esse sono :
IL CANTICO DELLE CREATURE di San Francesco

e ROSA FRESCA AULENTISSIMA di Ciullo d'Alcamo.

Ricordo in questo 3d alcune tra le piu' grandi battaglie della storia che hanno conservato integrità spirituale e territoriale alla Nostra Europa:

Nel 732 qella di Poitier che blocco' l'avanzata araba in Europa
Quella nel 1066 di Hastings che porto' l'Inghilterra sotto l'influenza normanna
Quella del 3 settembre del 1260 di Ain -Gialud, in cui il sultano mamelucco Baibars respinse i Mongoli a Ain -Gialud (Galilea)
Quella di Vienna del 1683 in cui il re polacco Sobieski respinse i Turchi.

La battaglia piu' importante della Storia è stata quella di Ain -Gialud in Galilea.
SONO MILLETRECENTO KADESCH,MARATONA,TERMOPOLI,IPSO,TRASIMENO   .......
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Messaggio Da Epoch Lun Dic 01, 2014 8:53 am

E per chi non lo sapesse, un professore di Inglese Madrelingua, laureato a Oxford, che ho avuto per qualche tempo, mi ha detto che la maggior parte dell'Inglese moderno, ricordo il 60% ma forse era anche più, deriva dal Francese Arcaico.
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Messaggio Da tessa Lun Dic 01, 2014 7:49 pm

Caro Epoch, ho un amico che è Professore di Filologia Romanza, gli ho chiesto se possiamo inserire l'inglese tra le lingue romanze e mi ha risposto che questa è una diatriba annosa, anzi secolare e millenaria ma a tutt'oggi non si puo' classificare l'inglese tra le lingue romanze perche' si seguono criteri rigorosi e non empirici che non lo permettono.

Dunque la Britannia era abitata dai Celti ,poi 

nel 43 d C, Claudio conquista la Britannia meridionale
poi nel 60 Nerone doma una rivolta in Britannia
poi con Domiziano la conquista della Britannia, ripresa nel 78 è portata a termine nell'84.

Nel V-VI secolo ricordiamo gli Anglo- Sassoni che invasero la Britannia e si puo' parlare di Lingua Romanza Britannica esistente verso il VII sec ma tra  il ritiro dei Romani nel 410 e la cristianizzazione da parte di S.Agostino nel 517 i Britanni si difesero dai barbari Anglo-Sassoni e produssero una propria cultura con lingua neolatina molto mescolata al Celtico.
Vi fu-come accennato- la Battaglia di Hastings nel 1066 che porto' la Britannia sotto il dominio normanno , ma i britanni non assimilarono del tutto la lingua normanna.
Vediamo dunque che l'inglese moderno si è formarto grazie a influenze celtiche
latine
anglo-sassoni
normanne

ma - mi diceva il professore di filologia romanza- l'inglese non puo' essere inserito tra le lingue romanze.
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Messaggio Da Epoch Mer Dic 03, 2014 11:11 am

Cara Tessa,
non ho mai voluto intendere che l'Inglese sia una lingua Romanza.
Non ne ha la struttura lessicale, e le frasi sono formate in modo completamente diverso.

Come lingua ha origine Germanica, ma anche secondo wikipedia, l'inglese moderno ha una forte contaminazione latino-francese.

qeusto grafico, preso da wikipedia, sembra dimostrarlo:

Origins of English PieChart 2D.svg
"Origins of English PieChart 2D" di Jak - Opera propria made based on the data of link above.. Con licenza Public domain tramite Wikimedia Commons.



Un altra prova me la da un libro (in inglese) che sto leggendo ultimamente sul mio kindle. Ci sto mettendo molto perché lo leggo mezz'ora la sera prima di  prendere sonno, inoltre, non essendo fortissimo in inglese mi trovo spesso costretto a ricorrere al vocabolario.
Sul kindle è presente anche una versione dell'Oxford English Dictionary, è molto comodo perché si apre direttamente scelgiendo l'apposita voce dal menu che appare toccando la parola desiderata. E' un vocabolario inglese, non un dizionario, nel senso di traduzione come lo intendiamo in italiano), ovviamente in Inglese. Ma tanto mi basta per capire cosa vogliono dire i termini più particolari. Moltissimi sono delle trasformazioni lessicali di termini o insiemi di parole francesi. Altri hanno radice latina. Alcuni hanno origine Normanna/Germanica. Effettivamente però i primi mi sono sembrati la maggioranza.
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Messaggio Da tessa Mer Dic 03, 2014 1:30 pm

Caro Epoch, certo l'inglese non è una lingua romanza, ma ricordiamo quale attaccamento ebbero i Britanni verso il latino tant'è , come si sa,  per molte parole usano due termini, il latino e il sassone , basta ricordare liberty/ freedom, e Stuart- Mill scrisse "On liberty" .
Sappiamo poi che l'espessione inglese"How do you do?" derivi da quella latina "Quid agis?" e tutti ricordiamo la satira dello scocciatore di Orazio, allorchè lui se ne va be bel bello a passeggiare per la Via Sacra( Ibam forte via sacra, sicut meus est mos) ,e si avvicina lo scocciatore che vuole essere pesentato a Mecenate e " arreptaque manu"( afferreta la mano) gli dice:"Quid agis, dulcissime rerum" ( come stai, o dolcissimo?) alla fine Orazio riusci' a squagliarsela...
Io , tuttavia, non ho ancora capito cosa devo dire allorchè mi presentano una persona, dunque i linguisti dicono che dire "Piacere" è proprio da cafoni, e che si deve dire :"Come sta?", ma  leggendo le risposte di Augias ai lettori su Repubblica, non molto tempo fa, si affrontaava questo annoso dilemma e Augias dava degli snob a quelli che dicevano "Come sta?" , ma se lo dicevano anche i latini,...mi pare lo scambiasse per un anglismo superfluo. Tu che dici? mi risponderai quando hai tempo.
Grazie
tessa
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Messaggio Da Epoch Mer Dic 03, 2014 3:28 pm

Beh, se dire solo "Piacere" è da cafoni, e visto che siamo in tema, direi che possiamo fare un piccolo sforzo, emulando l'inglese "Nice to meet you".

"Piacere di conoscerla".

Non suona meglio? Ma forse visto che siano sempre di corsa fa perdere troppo tempo...
Epoch
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Messaggio Da tessa Mer Dic 03, 2014 10:11 pm

Confesso che da molti anni-orgogliosa delle mie origini romane, chissà,...- dico  "Come sta", quando mi presentano qualcuno, mai nessuno ha avuto niente da ridire. So di eminenti professori universitari che salutano con "Piacere", a me hanno detto sempre "Piacere.
So che questa importantissima questione fu dibattuta da Augias nel reparto lettere, Augias preferiva "piacere", trovando "come sta" un po snob.
Mi rendo conto che ultimamente gli argomenti fatui nella rubrica lettere di Augias su Repubblica si sprecano, e poi sul Venerdi' di Repubblica c'è una rubrica dal titolo - non mi viene in mente, mah- di Natalia Aspesi, con tutte queste storie kafkiane, tipo, Sono una signora di 90 anni ,ben portati, sposata da 75, con tutta una tribu' di figli, nipoti e pronipoti e, pur essendo mio marito ancora vivo, non avevo ancora conosciuto il vero amore, finchè non è giunto lui, di 70 anni piu' giovane, che finalmente ha fatto vibrare  il mio cuore, ma mi sento in colpa verso mio marito, che non ho mai tradito (sic! ne ha avuto solo uno..., che mi consiglia? Vivere questa nuova storia d'amore spensieratamente o continuare il tran tran della mia vita che oramai non mi offre piu' molto all'orizzonte?...
E la Aspesi che risponde : Gentile amica, è veramente fortunata a poter vivere questa storia d'amore con un giovane che la ama veramente e per di piu' piu' giovane di lei di 70 anni, e sara' veramente coraggiosa se riuscirà a rompere il tran tran quotidiano che la lega a suo marito, ma che orami non le offre piu' molte sensazioni, le auguro di farsi avvolgere da questa storia meravigliosa e di viverla intensamente , vedra' che me ne sarà riconoscente e attendo una sua ulteriore lettera che mi dia conferma della sua felicita'...

Certo , la Aspesi deve un po' lavorare tra domnde e risposte-le scrve tutte lei- sa che noi lo sappiamo-e sa che abbiamo bisogno di divertirci un po'.

Ultimamente la Aspesi, per divertirci di piu' ha pubblicato la lettera di una finta pazza ( non le è riuscita molto bene) in cui questa squilibrata si paragona al solito "pomo che rosseggia  in alto sul ramo piu' alto, non lo dimenticarono i raccoglitori,no,  solo  non riuscirono a raggiungerlo...
Questi sono dei versi molto cari a tutte perche' credo che ciascuna di noi abia ricevuto al ginnasio una rosa da qualche ammiratore , accompagnata da questi versi...
Per concludere, la posta della Aspesi si legge molto meglio in spiaggia o sugli scogli, in casa, al lavoro, in ufficio diventa un po' stantia.
Ciao
tessa
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