Usa:condanna a morte con anestetico per animali
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Usa:condanna a morte con anestetico per animali
Quale sia il senso non solo della condanna a morte come pena espiativa, ma di una esecuzione avvenuta 16 anni dopo la condanna a morte, è tutto da capire....ROMA, 24 GEN - Condanna a morte in Oklahoma con un barbiturico usato normalmente per l'eutanasia di animali. Le scorte di barbiturici infatti scarseggiano in Usa dopo il rifiuto delle aziende farmaceutiche europee a proseguire le forniture per le esecuzioni.
Kenneth Hogan, 52 anni, dei quali 27 nel corridoio della morte, era stato condannato alla pena capitale per omicidio nel 1988 quando aveva accoltellato una donna. Per l'esecuzione è stata utilizzata un'iniezione di pentobarbital, un potente anestetico.
Re: Usa:condanna a morte con anestetico per animali
Tutto inizia da qui...
dall'istinto selvaggio.
In effetti non esiste alcuna logica in un giudizio che contempli la pena capitale a carico di chi macchia la propria coscienza con atti delittuosi.
Se è vero che l'evoluzione dell'individuo maturi con il corso degli anni, e dell'Umanità con il corso dei secoli, l'adozione della pena di morte come estrema ratio di giudizio nei casi di omicidio accertato, ci porta inesorabilmente indietro di millenni nel processo evolutivo della nostra specie; in poche parole: qualcuno è rimasto ancora animale allo stadio puramente istintivo.
E' proprio quello stadio istintivo, e senza alcun fondamento di umana ragione, che pone alcuni individui nella condizione di produrre la morte nei propri simili.
E' il prevalere dell'impulso istintivo sulla ragione, annebbiata da sentimenti di odio verso i propri simili, l'atto conclusivo dell'appagamento di un discutibile senso di giustizia (terrena); questo può capitare in chi commette un delitto reso ancor più grave da una premeditazione, ma in chi legifera e in chi giudica, ritengo che debba prevalere sempre la ragione sull'istinto, altrimenti alcuna differenza percepisco tra legislatore e omicida.
Una condanna eseguita dopo molti anni, in America è giustificata dalla speranza nella ricerca di prove che possano scagionare il condannato da una colpa che contempli l'estrema pena.
In ogni caso la morte di un individuo non risolve alcun problema esistenziale della specie, anzi ne accentua le sofferenze, con stati d'ansia che rasentano, in molti casi, fenomeni di paranoia da fobia.
Il convincimento che la prevenzione sia la migliore soluzione ad evitare inutili morti di individui, perpetrate da chi ancora si avvale di pratiche istintive per risolvere problemi esistenziali, è un fatto appurato. Ritengo che il problema sia: da dove iniziare, affinché non si finisca in una spirale involutiva della specie?
E questo potrebbe essere argomento di altro thread.
dall'istinto selvaggio.
In effetti non esiste alcuna logica in un giudizio che contempli la pena capitale a carico di chi macchia la propria coscienza con atti delittuosi.
Se è vero che l'evoluzione dell'individuo maturi con il corso degli anni, e dell'Umanità con il corso dei secoli, l'adozione della pena di morte come estrema ratio di giudizio nei casi di omicidio accertato, ci porta inesorabilmente indietro di millenni nel processo evolutivo della nostra specie; in poche parole: qualcuno è rimasto ancora animale allo stadio puramente istintivo.
E' proprio quello stadio istintivo, e senza alcun fondamento di umana ragione, che pone alcuni individui nella condizione di produrre la morte nei propri simili.
E' il prevalere dell'impulso istintivo sulla ragione, annebbiata da sentimenti di odio verso i propri simili, l'atto conclusivo dell'appagamento di un discutibile senso di giustizia (terrena); questo può capitare in chi commette un delitto reso ancor più grave da una premeditazione, ma in chi legifera e in chi giudica, ritengo che debba prevalere sempre la ragione sull'istinto, altrimenti alcuna differenza percepisco tra legislatore e omicida.
Una condanna eseguita dopo molti anni, in America è giustificata dalla speranza nella ricerca di prove che possano scagionare il condannato da una colpa che contempli l'estrema pena.
In ogni caso la morte di un individuo non risolve alcun problema esistenziale della specie, anzi ne accentua le sofferenze, con stati d'ansia che rasentano, in molti casi, fenomeni di paranoia da fobia.
Il convincimento che la prevenzione sia la migliore soluzione ad evitare inutili morti di individui, perpetrate da chi ancora si avvale di pratiche istintive per risolvere problemi esistenziali, è un fatto appurato. Ritengo che il problema sia: da dove iniziare, affinché non si finisca in una spirale involutiva della specie?
E questo potrebbe essere argomento di altro thread.
Condor- Messaggi : 377
Data d'iscrizione : 27.09.13
Re: Usa:condanna a morte con anestetico per animali
Signor Verci, che sia stato utilizzato un barbiturico normalmente usato per gli animali (come se Homo non fosse un animale mammifero) non ha alcuna importanza.
E questo lo si deduce dal suo commento che accompagna la notizia.
Personalmente non credo che la condanna a morte debba essere considerata come "pena espiativa" ma, da un punto di vista antropologico, la considero come un sacrifizio agli dei, usanza che risale a qualche millenio da ora, sia per placarli, sia per offrire uno svago alla plebe.
(ha presente le "tricoteuses" sedute sotto i palchi della ghigliottina durante la Commune?)
E questo lo si deduce dal suo commento che accompagna la notizia.
Personalmente non credo che la condanna a morte debba essere considerata come "pena espiativa" ma, da un punto di vista antropologico, la considero come un sacrifizio agli dei, usanza che risale a qualche millenio da ora, sia per placarli, sia per offrire uno svago alla plebe.
(ha presente le "tricoteuses" sedute sotto i palchi della ghigliottina durante la Commune?)
animalo- Messaggi : 238
Data d'iscrizione : 31.07.13
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