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C'è una speranza per i nemici di Dio?

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Messaggio Da Decuius Gio Ago 26, 2021 4:25 pm

Nello “Srimad Bhagavatam” (7:1):

Commento al v. 12:
Sono numerosi gli episodi storici nel corso dei quali il Signore uccise un
demone, ma per la misericordia del Signore, il demone raggiunse una
posizione piú elevata. Putana ne è un esempio. L'intenzione di Putana era
quella di uccidere Krishna. Aho baki yam stana-kala-kutam. Essa si avvicinò
alla casa di Nanda Maharaja con l'intento di uccidere Krishna e a questo
scopo aveva cosparso il suo petto di veleno; eppure, quando fu uccisa
raggiunse la posizione piú elevata, quella della madre di Krishna. Krishna è
cosí buono e imparziale che l'accolse immediatamente come madre, non
appena Egli ebbe succhiato il suo seno. Questa attività apparentemente
gratuita dell'uccisione di Putana non sminuisce l'imparzialità del Signore.
Egli è suhrdam sarva-bhutanam, l'amico di tutti. Perciò la parzialità non si
applica alla natura di Dio, la Persona Suprema, il Quale mantiene sempre la
Sua posizione di supremo controllore. Il Signore uccise Putana come si
uccide un nemico, ma poiché Egli è il supremo controllore, lei raggiunse
l'elevata posizione della madre di Krishna. Srila Madhva Muni osserva quindi,
kale kala-visaye 'pisita. dehadi-karanatvat suranikam iva sthitam sattvam.
Generalmente un assassino è impiccato e nella Manu-samhita è detto che il
re manifesta la sua misericordia verso l'assassino uccidendolo e cosí lo salva
dalle sofferenze che lo aspettano. A causa delle attività peccaminose, tale
assassino è ucciso per la misericordia del re. Krishna, il giudice supremo, Si
comporta in modo simile, data la Sua posizione di controllore supremo. Si
può concludere quindi affermando che il Signore è sempre imparziale ed è
sempre molto buono verso gli esseri viventi.

Io credo che le parole di Gesù sull'amare i nemici debbano essere interpretate alla luce di quanto sopra.

25 A causa dell'erronea concezione dell'esistenza, l'anima condizionata
pensa che quando il corpo muore anche l'essere vivente sia
distrutto. Visnu, Dio, la Persona Suprema, è il supremo controllore,
l'Anima Suprema di tutti gli esseri. Poiché non ha un corpo
materiale, Egli è libero dal falso concetto di “io e mio”. E’ errato
quindi pensare che Egli provi piacere o dolore quando è bestemmiato
o quando Gli vengono offerte preghiere. Riferito a Lui ciò è
impossibile, perché Egli non ha né amici né nemici. Quando castiga i
demoni, lo fa per il loro bene, e quando accetta le preghiere dei
devoti, è anche per il loro bene. Egli non è toccato né dalle preghiere
né dalle bestemmie.
26 Perciò, nell'ostilità o nel servizio devozionale, per paura, affetto o
per desideri impuri — per uno o per tutti questi motivi —, se un'anima
condizionata in un modo o nell'altro si concentra sul Signore, il
risultato è il medesimo perché, grazie alla Sua posizione di felicità, il
Signore non è mai colpito dall'inimicizia o dall'amicizia.
27 [Narada Muni continuò:]
Col servizio devozionale non si può raggiungere una così intensa
concentrazione nel pensiero del Signore Supremo come quando si è
situati in un sentimento di ostilità verso di Lui. Questa è la mia
opinione.

Qui viene detto che i nemici di Dio possono addirittura ottenere posizioni superiori a quelle dei devoti. C'è da considerare, però, che i nemici prima vengono puniti da Dio... quindi è bene essere devoti per raggiungere Dio e non fare ragionamenti strani.
Il concetto pare che sia questo: che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli. L'indifferenza viene invece ignorata, come risulta dalla citazione sottostante del medesimo capitolo:

30 Moltissime persone hanno ottenuto la liberazione soltanto pensando
a Krishna con molta attenzione e abbandonando le attività colpevoli.
Questa grande attenzione può essere dovuta ai desideri sensuali, a
sentimenti ostili, alla paura, all'affetto o al servizio devozionale. Ti
spiegherò ora come per ricevere la misericordia di Krishna basti
concentrarsi con la mente su di Lui.
31 Caro re Yudhisthira, le gopi (pastorelle) hanno ottenuto la misericordia di
Krishna per i loro desideri lussuriosi, Kamsa per la paura, Sisupala e
altri re per l'invidia, gli Yadu per le loro relazioni di parentela con
Krishna, voi Pandava per il grande affetto verso Krishna, e noi,
semplici devoti, per il nostro servizio devozionale.
32 In un modo o nell'altro, si deve considerare con molta serietà la
forma di Krishna. Poi, secondo uno dei cinque procedimenti
menzionati prima, si può tornare a Dio, nella nostra dimora
originale. Gli atei come il re Vena, invece, essendo incapaci di
pensare a Krishna in uno dei cinque modi precedentemente riferiti,
non possono ottenere la salvezza. Perciò si deve in qualche modo
pensare a Krishna, o favorevolmente o come nemico.
Decuius
Decuius

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