Circa 7000 gatti vengono mangiati ogni anno in Italia: l'associazione animalista Aidaa lancia l'allarme

Da Samael Sab Feb 08, 2020 10:29 am

Curiosità:
a volte sembra una leggenda metropolitana, altre volte se ne parla dando la colpa agli stranieri o si favoleggia di pranzi a base di gatto in ristoranti orientali che si trovano anche qui in Italia. Nella realtà di tutti i giorni invece gli italiani uccidono per scopo alimentare 6-7.000 gatti che vengono cucinati prevalentemente in umido con la polenta o arrosto. E' quanto denunciato dall'associazione animalista Aidaa, che spiega che si tratta di una vera e propria abitudine culinaria che, "seppure vietata per legge, e punita addirittura con la reclusione (uccidere un gatto è reato penale che rientra nell'articolo 544 del codice penale che riguarda il maltrattamento e l'uccisione degli animali di affezione) è ancora radicata in alcune zone specifiche dell'Italia del centro-nord e in particolare in Veneto con epicentro nelle zone di Vicenza e Verona (io sono veronese però non mi sognerei mai di mangiare un gatto), ma anche nelle province che stanno ad est della Lombardia (Bergamo, Brescia e Mantova) e anche in alcune zone del Piemonte e dell'Emilia Romagna", rende noto l'associazione.

Secondo i dati analizzati da Aidaa in base alle segnalazioni giunte nel 2019 al servizio 'emergenzamici@libero.it' sarebbero circa 6-7.000 i gatti allevati, cacciati o semplicemente uccisi a scopo alimentare, il 10% di tutti i gatti scomparsi ed abbandonati nel corso dell'anno. E' un dato che non si discosta molto da quello degli anni precedenti. Non mancano anche le segnalazioni esotiche come quelle provenienti dalla zona del litorale romano dove è stata segnalata a più riprese la scomparsa dei gatti dalle colonie, così come avviene (anche se in misura ridotta rispetto agli anni scorsi) che si segnalino cacciatori in cerca di gatti da impallinare nelle zone classiche della cucina dei 'magna-gatti'. "Ci sono infine - specifica Aidaa - segnalazioni che hanno dell'incredibile ma che sono state poi appurate, come quella della signora in provincia di Milano che in diversi anni ha allevato a scopo di alimentazione oltre 600 gatti dandoli da mangiare ai suoi amici in succulenti pranzetti che diceva essere a base di coniglio".

Fonte: yahoo

Da **Verci** Lun Feb 10, 2020 12:06 am

Quella dei vicentini magnagati è una leggenda, sembra anche storicamente accertata, che vede la sua origine nella peste del 17° secolo, trasmessa dalle pulci dei ratti, e dalla conseguente necessità di utilizzare i felini per eliminare alla fonte la malattia. Ambasciatori vicentini si recarono allora a Venezia e portarono via da quella città, che ne abbondava, sacchi ripieni di quegli animali. Il tutto, naturalmente, con il permesso delle autorità veneziane.

Solo che le richieste di gatti da parte dei vicentini e le conseguenti razzìe divennero così frequenti, che a un certo punto i veneziani dissero "basta", sospettando - per l'appunto - che i vicentini portassero a casa gli animali per poi in realtà cibarsene, vista anche l'imperante carestia. Così nacque la leggenda dei "visentini magnagati". Come mai, poi, i veronesi siano considerati "tuti mati", mi risulta ancora poco chiaro.

In ogni caso, mi sembra che questa Aidaa faccia delle affermazioni semplicemente ridicole, almeno per quel che riguarda i vicentini, probabilmente influenzata anche dal fatto che, al termine della II guerra mondiale, effettivamente i gatti costituivano per molti un prelibato piatto.

Da Lucio Musto Lun Gen 30, 2023 6:45 pm

Io un gatto non l'ho mai mangiato, credo, ma non so se lo mangerei... sapendo che si tratta di un gatto, nel piatto.

In realtà penso che lo spirito della citata legge riguardo agli "animali d'affezione" riferito alle specie animali oggi andrebbe rivista, perché "d'affezione" oggi ci sono animali di tutte le specie, dai rettili (gechi, tartarughe, serpenti) agli anfibi (salamandre e tritoni) ad gni genere di uccelli e mammiferi, compresi i ratti, dei queli nessuno si sognerebbe di condannare una uccisione... ed anche molte, moltissime specie di invertebrati.

Ma non è cosa di oggi. Ricordo che alla fine degli anni '50 il genio della matematica (che io ho avuto come professore all'università) Renato Caccioppoli qualche volta andava a passeggio per via dei mille a Napoi con al guinzaglio una gallina...
(e vi faccio grazia delle sue motivazioni...)

Da tessa Mer Feb 01, 2023 11:58 pm

Le abbiamo capite le motivazioni per cui questo andava in giro con la gallina amata al
guinzaglio.
Quanto mangiare i gattini mi fa vomitare.

Da Lucio Musto Gio Feb 02, 2023 7:48 am

tessa ha scritto:Le abbiamo capite le motivazioni per cui questo andava in giro con la gallina amata al
guinzaglio.
Quanto mangiare i gattini mi fa vomitare.

giustificatissima, a mio avviso, ma naturalmente non c'è una ragione biologica - Ogni popolo ha i suoi tabù e le sue trasgressioni.
Salvo poi, che in circostanze sfavorevoli o particolari, anche i tabù vengono superati.

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