ATTENZIONE, tornano coi minibot
5 partecipanti
Scrivi la tua opinione nel rispetto del tuo interlocutore :: Area della discussione politico-sociale :: Politica ed attualità in Italia
Pagina 1 di 1
ATTENZIONE, tornano coi minibot
Sono riusciti a far passare con l'inganno (cambiando il testo poco prima del voto finale) una mozione sui "minibot", la valuta parallela camuffata da BOT di piccolo taglio senza interessi e senza scadenza, che nei piani degli psicopatici leghisti e di altre forze politiche sostenitrici ha lo scopo finale di permettere l'uscita unilaterale dell'Italia dall'unione monetaria.
Si tratta solo di una mozione, che per giunta verrà rimessa in discussione, ma è il segno che i camerati e i loro amici di forza italia non hanno mai rinunciato al sogno di tentare di farci sbattere fuori dall'euro, con tutto quello che ne conseguirebbe. Per questo ed altro è il caso di stare attenti e di trenersi pronti a un possibile botto, perchè con malati di mente del genere al potere anche ciò che veniva considerato assurdo può diventare un rischio reale.
Comunque lo dico chiaro e tondo: dell'Italia d'oggi e le sue follie comincio ad averne seriamente pieni i coglioni.
Si tratta solo di una mozione, che per giunta verrà rimessa in discussione, ma è il segno che i camerati e i loro amici di forza italia non hanno mai rinunciato al sogno di tentare di farci sbattere fuori dall'euro, con tutto quello che ne conseguirebbe. Per questo ed altro è il caso di stare attenti e di trenersi pronti a un possibile botto, perchè con malati di mente del genere al potere anche ciò che veniva considerato assurdo può diventare un rischio reale.
Comunque lo dico chiaro e tondo: dell'Italia d'oggi e le sue follie comincio ad averne seriamente pieni i coglioni.
ART-- Messaggi : 547
Data d'iscrizione : 08.09.13
Re: ATTENZIONE, tornano coi minibot
Galloni a Draghi: i minibot non sono né valuta né debito
Scritto il 08/6/19
Dobbiamo allinearci alle posizioni della Germania per quanto riguarda il funzionamento del sistema bancario. Cioè: le piccole banche devono poter prestare denaro (e quindi creare credito, moneta, liquidità) senza bloccarsi davanti al rating dei parametri di Basilea, che impediscono alle banche stesse di fare quest’operazione. In Germania le piccole banche sono sollevate da quest’obbligo, e quindi la Germania ha anche questa via d’uscita. Non solo: la Germania mantiene la gestione previdenziale fuori dal bilancio dello Stato, così come la spesa pubblica dei Lander. Queste tre circostanze – piccole banche, pensioni e spese delle Regioni – fanno sì che la Germania possa respirare. Anche la Francia respira, ma a scapito degli africani, perché stampa (emette, immette) il franco Cfa: una moneta che è anche una valuta, visto che circola fuori dalla Francia e non è quindi un circuito solo nazionale. Uno potrebbe dire: non viola l’articolo 128 del Trattato di Lisbona, perché la Francia costituisce con le sue ex colonie un circuito chiuso, nell’ambito del quale viene accettato questo mezzo di pagamento (che non va in Germania, né in Italia o in Olanda), e quindi è rispettoso. Ma se è rispettoso il franco Cfa, allora a maggior ragione dovrebbero esserlo i minibot: perché se fossero illegali i minibot, allora il franco Cfa sarebbe “illegalissimo”.
Draghi dice che i minibot o sono illegali o generano stock di debito? I minibot sono titoli di pagamento a valere su debiti già maturati e contabilizzati dalla pubblica amministrazione. Quindi si tratta solo di dare luogo all’erogazione: è un problema di liquidità, non di debito. Da cosa nasce l’ira di Draghi? Dalla sua incapacità di gestire la liquidità: perché la Bce decide la massa delle banconote circolanti, come prescrive l’articolo 128; ma per quanto possa cercare di gestire la liquidità, al massimo può controllarne la quantità complessiva: non può capire come si distribuisca tra finanza ed economia reale. Quindi, oltre alle famiglie e alle imprese può mancare la liquidità anche agli Stati, che fanno parte dell’economia reale perché ormai sono dei poveri disgraziati che chiedono i soldi in prestito alle banche. C’è quindi una grande carenza di liquidità, mentre tutta la liquidità che crea la Bce (e Draghi è consapevole di crearla) non va dove dovrebbe andare, e ce n’è troppa dove non ce ne dovrebbe essere. Questo, Draghi non lo può gestire: perché dipende da altri fattori, non dalla banca centrale. Dipende da come si comportano le banche locali e dall’andamento dell’economia stessa.
In pratica, e i rendimenti dell’economia reale sono modesti, nella grande parte dei casi, e quindi la liquidità va verso impieghi più redditizi: quelli della finanza, spesso promessi e poi magari non mantenuti. Di qui la rabbia di Draghi – e questa è la cosa più importante, che non può dire ufficialmente (ma so che lui lo sa). Il secondo aspetto è il fatto che Draghi, forse perché non è un giurista, crede che ciò che la legge non proibisce non sia neanche regolato. Non è così. Ciò che la legge proibisce è vietato (esempio: che uno Stato emetta euro, o comunque moneta a corso legale in tutta l’Unione Europea, perché su questo abbiamo demandato la competenza alla Bce). Ma ciò di cui non parla, la legge – nella fattispecie, il Trattato di Lisbona – è ammissibile. Se una amministrazione proibisce alle auto la circolazione nel centro storico nel weekend, non è che ci dev’essere anche una legge che autorizzi espressamente la circolazione dal lunedì al venerdì. (La moneta locale parallela, non citata dal Trattato di Lisbona, non è quindi neppure proibita, ndr).
I minibot? Sono stati congegnati come mezzi di pagamento fiduciari: chi li riceve lo fa di propria volontà. Cioè: un creditore (un’azienda in difficoltà, che attende di essere pagata da una pubblica amministrazione) può accettare questi minibot, a saldo parziale o totale del suo credito. Accetterà? Lo farà se poi ci farà qualcosa, con questa liquidità, altrimenti sarebbe carta straccia. Sicuramente ci potrà pagare le tasse, perché l’emettitore – lo Stato – dovrà accettare i minibot come pagamento delle tasse. Ovviamemte all’azienda lo Stato doveva pagare X. Se avrà un -X (di euro) dal pagamento delle tasse, a saldo non cambierà nulla. Quindi non è che lo Stato si indebita di più perché riceve meno tasse in euro, essendo stato pagato il suo credito in minibot. Si è semplicemente regolata, parzialmente, la problematica della liquidità. Poi, questi titoli – proprio per il fatto di essere accettati per il pagamento delle tasse – possono anche essere accettati da altri operatori: che, proprio per questa “fame” di liquidità possono utilizzarli a loro volta.
E’ ovvio che, se faccio un acquisto da 50 euro ma pago con 100 euro (quindi devo avere 50 euro di resto), se mi danno un minibot da 50 euro a mia volta lo posso rifiutare. Ma se so che poi, quando andrò in un altro negozio, questo effetto mi viene accettato, a quel punto il mio minibot diventa moneta. Ma non valendo fuori dall’Italia, e quindi non essendo valuta, non rientra in nessuna delle due fattispecie che Draghi sottolinea. Cioè: “creare valuta sarebbe illegale” (è vero, ma il minibot non è valuta); e “fare altro debito sarebbe sbagliato” (è vero, ma il minibot non fa altro debito). Chi attacca i minibot dice che sono il primo passo verso l’uscita dall’euro? In realtà il deputato Pino Cabras (5 Stelle), parlando su ByoBlu dei minibot e dei certificati di credito fiscale, le definisce misure salva-euro. Cabras ha pienamente ragione: perché, se non si interviene sulla regolazione dalla liquidità (e la Bce non lo può fare direttamente, salvo che per l’Italia), qualunque forma di allargamento della liquidità è a sostegno dell’euro. Casomai, l’accusa verso i minibot dovrebbe venire dai nemici dell’euro, cioè da quelli che ritengono che si debba solo uscire dall’Eurozona e dall’UE: non avrebbero tutti i torti, in un certo senso, se dicessero che chi propone minibot, moneta parallela e interventi sulla “giostra” della liquidità vuole difenderlo, l’euro.
E allora come si può intervenire in Italia per regolare la liquidità e spostarla, passando da “tutto alla finanza” a “qualcosa all’economia reale”? In parte, il minibot può essere una moneta parallela. In realtà, quando io parlo di moneta parallela, mi riferisco alle “statonote”, o biglietti di Stato, cioè a una emissione dello Stato che sia a corso legale solo nel territorio nazionale, non convertibile in euro o in altra moneta. Sarebbe simile ai minibot, certo, ma questi ultimi hanno circolazione solo su base fiduciaria. Sottolineo peraltro un aspetto importante del discorso di Draghi: la prima parte della sua negazione. Lui dice: “Se i minibot sono valuta, allora sono illegali”. Vero, ma i minibot – appunto – non sono valuta (non sono convertibili, né spendibili fuori dall’Italia). E quindi Draghi cosa dice, implicitamente? Dice che queste emissioni, se non sono a debito, sono un mezzo monetario. Quindi riconosce chiaramente che si possa creare una moneta “non a debito”. E allora mi domando: perché loro creano solo moneta a debito, attraverso la Bce?
https://www.libreidee.org/2019/06/galloni-a-draghi-i-minibot-non-sono-ne-valuta-ne-debito/
Condor- Messaggi : 377
Data d'iscrizione : 27.09.13
Re: ATTENZIONE, tornano coi minibot
Pagheranno i 49 milioni di € truffati dalla Lega allo Stato, in minibot farlocchi....
Re: ATTENZIONE, tornano coi minibot
Il fatto è che pensano di pagare, con questi "soldi del Monòpoli" (non Monopòli), anche le aziende che lavorano per lo Stato.
Un bel pugno di mosche.
Un bel pugno di mosche.
Epoch- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 03.12.13
Località : Valle di Susa
Re: ATTENZIONE, tornano coi minibot
Caro Condor:Condor ha scritto:Galloni a Draghi: i minibot non sono né valuta né debito
a) Siccome in economia (e anche in politica monetaria) sono un buzzurro, mi tocca per forza confidare nell'Ipse dixit.
Il guaio è che l'economia, come la filosofia, non ha raggiunto posizioni accettate universxalmente da chi della materia si intende! Come diceva già Kant per la filosofia, a differenza delle scienze cosiddette "esatte" [coma la matematica], economista che vai e posizioni che trovi!
Proprio a proposito dei mini-BOT italiani, non l'ultimo pirla bens' il grande opinionista Wolfgang Münchau – laureatosi tre volte, due volte in Germania (prima in matematica e poi in economia) ed una in Gran Bretagna (in giornalismo), ... nonché grande esperto di cose Europee e tra i massimi commentatori del Finalcial Times– ha detto tutto il contrario di Galloni! Se per Draghi i mini-BOT o sono moneta alternativa o sono aumento del debito pubblico (intendendo "o" come "or esclusivo"), per Münchau possono avere simultaneamente entrambi i significati.
[Münchau ha scritto testualmente sul FT: «I am not sure I agree with Mr Draghi on this point. The mini-BOTs could be both at the same time — debt with money-like characteristics.»
Beh: a riguardo di mini-BOT io mi fido più di Mario Draghi che del tuo Nino Galloni e anche di Wolfgang Münchau.
Secondo me, Nino Galloni deve la sua fama di "economista" molto più all'essere figlio del grande democristiano (e vero grande economista) Giovanni Galloni e all'essere stato allievo (come Mario Draghi e come Ignazio Visco) di Federico Caffé (il massimo neo-keynesiano italiano, scomparso un bel giorno nel nulla alla stregua di Ettore Majorana) che ai suoi personali meriti!
In realtà, Nino Galloni non è che un autentico burocrate!
Lui sì è un vero burocrate, non i cosiddetti "burocrati di Bruxelles" che sono i membri della Commissione Europea. Nino Galloni è stato infatti – secondo quanto riferisce Wikipedia – un alto funzionario in più di un ministero dal 1990 al 2002 nonché "sindaco" all'INPDAP, all'INPS, all'INAIL dal 2002 al 2018. Si sa che i ministri cambiano col cambio di governo: ma quasi sempre gli alti funzionari dei ministeri restano al loro posto (in quanto impiegati a tempo indeterminato)!]
b) Tralascio le numerose fake news sulla Germania (che compongono gran parte di questa meravigliosa pièce). Basta questa "chicca" (di mega-ignoranza ... o di voluta mega-ipocrisia?) per sputtanare 'sto Galloni (ex pupillo di Donat Cattin, al quale deve la sua rapida carriera come funzionario ministeriale nei governi Goria e De Mita). Dice infatti il tuo Galloni (in pieno accordo con le idiozie sciorinate in TV dal 5-Stellato Di Battista):
«Anche la Francia respira, ma a scapito degli africani, perché stampa (emette, immette) il franco Cfa: una moneta che è anche una valuta, visto che circola fuori dalla Francia e non è quindi un circuito solo nazionale. [...] Ma se è rispettoso il franco Cfa, allora a maggior ragione dovrebbero esserlo i minibot: perché se fossero illegali i minibot, allora il franco Cfa sarebbe “illegalissimo”.»
Notato? Testualmente: «stampa (emette, immette)» ... per Galloni TUTTO FA BRODO!
La solenne "idiozia" che ci dà per oro colato Galloni – più probabilmente per voluta ipocrisia che per mega-ignoranza, difficile da credere in un laureato in economia conosciuto per giunta come "economista" – è che il CFA (= Franco della Comunità Finanziaria Africana), la moneta unica adottata da un insieme di ex-colonie africane (nemmeno tutte ex-ccolonie francesi) sia una moneta "emessa" dalla Banca Centrale di Francia. E' davvero incredibile che Galloni lasci intendere che "stampare moneta" equivalga ad "emettere moneta". Galloni dovrebbe sapere che anche le banconote in Euro vengono stampate un po' qua ed un po' là, e sono state stampate (ma non so se ancora vengono stampate) perfino in una zecca della Gran Bretagna! Ma la "emissione" dell'Euro è esclusiva prerogativa della BCE, anche se la BCE non dispone di una propria zecca e quindi la stampa effettiva delle banconote è fatta da un gran numero di zecche ed iogni volta su precisa commissione della BCE.
Ecco una citazione dal sito della BCE:
–––>Ad esempio, nel 2017 le banche centrali di Francia, Germania e Italia hanno prodotto 1,7 miliardi in biglietti da 50 €,
ossia 34 milioni di biglietti da 50 euro (di cui circa 10 milioni stampati a Roma dalla Zecca d'Italia).
In realtà a emettere la moneta CFA non è la banca centrale francese, come spiega il sito LaVoce.info in un esauriente fact checking che smentisce parte dell’argomentazione critica di Di Battista (che confonde il posto dove si stampa denaro con chi quel denaro lo emette), bensì le singole banche centrali africane [Citazione da WSI, i. e. Wall Street Italia] .
Metto ora un'ampia citazione da "lavoce.info:
«I paesi che adottano il franco CFA sono perlopiù ex colonie francesi, eccetto la Guinea equatoriale e la Guinea-Bissau. Alcuni di questi stati fanno parte della UEMOA, ossia dell’Unione economica e monetaria ovest-africana), mentre gli altri fanno parte della CEMAC, la Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale. Ad oggi il franco CFA indica quindi sia la moneta della UEMOA (Xof) che quella della CEMAC (Xaf).
Il valore della moneta è lo stesso nelle due aree (anche se non sono intercambiabili), la distinzione è dovuta al fatto che l’emissione è affidata a due istituti diversi: per la UEMOA l’istituto emittente è la Banca centrale degli stati dell’Africa dell’Ovest, mentre per la CEMAC è la Banca degli stati dell’Africa centrale. Non è vero, dunque, che la Francia stampa moneta per conto di questi stati. Questi fanno parte di due aree economiche e monetarie con banche centrali proprie e che emettono il loro conio.»
NB.: colori (blu e rosso) e stili (grassetto, corsivo e sottolineato) sono aggiunte evidenziatrici di Erasmus
–––––––––
_________________
Erasmus
«NO a nuovi trattati intergovernativi!»
«SI' alla "Costituzione Europea" federale, democratica e trasparente!»
Erasmus- Messaggi : 761
Data d'iscrizione : 30.07.13
Argomenti simili
» Una lotta darwiniana per l'economia dell'attenzione
» Gilet gialli e gilet di altri colori, il futuro d'Europa? [Attenzione: thread con linguaggio scurrile]
» Gilet gialli e gilet di altri colori, il futuro d'Europa? [Attenzione: thread con linguaggio scurrile]
Scrivi la tua opinione nel rispetto del tuo interlocutore :: Area della discussione politico-sociale :: Politica ed attualità in Italia
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.