Prodezze di cacciatori

Da **Verci** Mer Ott 09, 2013 9:09 pm

Trascrivo questa lettera dal "Giornale di Vicenza" di oggi, che dimostra a quale gradi di bassezza possano arrivare certi cacciatori.

Desidero far conoscere questa lettera aperta ai cacciatori del Veneto.

Gentili cacciatori, ci sono cani da caccia e cani da caccia, vero? Penso sappiate cosa vuol dire trovare quel cane veramente speciale, sembra quasi che ti capisca con uno sguardo, sembra che lavoriate in perfetta armonia e simbiosi. Sono rapporti, quelli tra padrone e cane, non da poco. Non sono umani, è vero, ma sembra a volte che ti capiscono meglio.

Jonathan era un gatto così per la nostra famiglia. Era speciale. Aveva soltanto sei mesi, era avventuroso, affettuoso, un po' pazzo, il pelo color roseo lungo e setoso, la coda enorme.
Con i figli era come un fratellino con un gran voglia di giocare a nascondino, fingendo di tendere un agguato. Con noi adulti era dolce: gli piaceva stare attorno al collo quando ci sedevamo sul divano alla sera, facendo le fusa così forte che facevamo fatica a sentire la tv.

Jonathan è stato sparato in faccia da un cacciatore. Probabilmente attratto dagli uccelli di richiamo, si è avvincinato a un capanno di caccia poco distante dalla nostra casa. Il cacciatore non ha mandato via Jonathan con le parole, non ha sparato in aria un colpo a vuoto per fargli paura, non ha pensato ai sei mesi di attaccamento tra il gattino e la nostra famiglia, gli ha sparato in faccia.

Ha tolto quello che per lui era un disturbo, usando un fucile. Poi ha preso il suo corpo e l'ha nascosto tra le ramaglie vicino al capanno, là dove butta tutte le sue immondizie. Noi l'abbiamo trovato lì.
Gentili cacciatori, siete fieri di aver una persona del genere tra di voi?

Deborah e Sarah, Tommaso
e Giancarlo Bastianello