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Galla Placidia

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Messaggio Da Pazza di Acerra Mar Nov 08, 2022 4:21 pm

 Galla Placidia, rappresenta il dramma finale dell’Impero Romano. Quando nacque, figlia e nipote di imperatori, l’Impero era più esteso di quanto lo fosse stato ai tempi di Augusto; quando morì, nel novembre del 450, Roma era già stata saccheggiata dai Goti, gli Unni erano passati come un vento infuocato sulle terre dell’Impero, la Britannia, l’Africa e buona parte delle Gallie erano perdute e i Vandali si accingevano a devastare una seconda volta il caput mundi. Di tutti questi eventi Galla non fu una semplice spettatrice ma una grande protagonista.
Elia Galla Placidia era venuta al mondo attorno al 390 nel palazzo imperiale di Costantinopoli, figlia di Teodosio e della sua seconda moglie Galla, a sua volta figlia di un altro imperatore, Valentiniano; dal precedente matrimonio Teodosio aveva avuto due maschi, Onorio e Arcadio, i quali, dopo la sua morte, avvenuta nel 395, si sarebbero divisi le due metà dell’Impero. La vita di Galla ebbe una drammatica svolta nel 410; allora la principessa si trovava a Roma, dove fu coinvolta nelle convulse vicende che portarono il goto Alarico a conquistare e saccheggiare la Città Eterna. Tra il bottino dei vincitori vi era il più prezioso degli ostaggi, la sorellastra dell’imperatore Onorio. Alarico e i suoi prigionieri si diressero verso il sud Italia, dove il re goto morì improvvisamente. Il suo successore Ataulfo condusse il suo popolo nella Francia meridionale, portando con sé Galla, che sposò nel 414: fu così che la nipote dell’imperatore Teodosio finì nel letto di un reuccio barbaro. Ataulfo però era realmente innamorato di Galla, della quale subiva la forte personalità e di fronte alla quale avvertiva un forte senso di inferiorità culturale.Galla del resto era una donna abile e astuta, anche crudele, di temperamento completamente diverso da Onorio, il quale per tutta la vita non fu altro che un povero fantoccio nelle mani dei suoi consiglieri.
Quando Galla e Ataulfo ebbero un figlio, i genitori lo chiamarono Teodosio, come il nonno: se fosse vissuto, sarebbe diventato il candidato al trono imperiale, e forse la storia di Roma avrebbe preso un corso differente. Ma il destino decise in altro modo. Il bambino morì subito dopo la nascita e poco dopo Ataulfo fu ucciso in una congiura. Il nuovo re goto, Sigerico, volle umiliare l’altezzosa principessa romana facendola marciare a piedi davanti al suo cavallo. Il successore di questo brutale soldato, Wallia, decise che era più conveniente restituire Galla ai Romani e così, nel 417, dopo sette anni di questa strana avventura, la principessa tornò a Roma, accolta in modo trionfale. In seguito, la vedova del re goto sposò un valoroso generale romano, Costanzo, dal quale ebbe una figlia, Giusta Grata, e un maschio, Valentiniano; sembra però che Galla si sia piegata controvoglia a questo matrimonio politico con un generale coraggioso ma rozzo e brutto. Dopo la morte di Onorio e del marito, riuscì a installare Valentiniano (che aveva sei anni) sul trono d’Occidente divenendone la tutrice. Così, dal 423 sino alla morte, Galla diresse di fatto l’impero in un periodo terribile, tra guerre e invasioni, cercando di mettere un freno al disfacimento dello stato con la sua abilità diplomatica e la sua non comune capacità d’intrigare, nonché di sopperire all’imbelle inettitudine che il figlio condivideva con tutti gli eredi maschi della casata di Teodosio.
Galla, come tutti i membri della sua dinastia, era una fervente (e anche intollerante) cattolica, e spesso s’intromise in questioni religiose. Morì alla fine del 450, e fu sepolta a Roma, non nel commovente Mausoleo che si era fatta costruire a Ravenna. Da quel momento non vi fu alcun freno alla decadenza: l’ultimo grande generale di Roma, Ezio, fu assassinato da Valentiniano, il quale a sua volta venne ucciso l’anno seguente. Lo stato romano era destinato a un rapidissimo tramonto: a Galla fu almeno risparmiato di vedere il secondo saccheggio di Roma da parte dei Vandali nel 455 e, circa vent’anni più tardi, la fine dell’Impero in Occidente. Rimane comunque l'ultima grande figura femminile della storia di Roma, prima che i secoli bui del medioevo releghino le donne a un ruolo del tutto marginale. 

Pazza di Acerra

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Messaggio Da tessa Sab Nov 12, 2022 2:56 pm

Dottoressa Pazza, ti avevo accennato che sul mio libro di storia della Va ginnasio non si parla affatto di Galla Placidia, e per fortuna, perché ogni 3 mesi avevamo interrogazioni a tappeto sul programma, e alla fine dell'anno interrogazione su tutto il programma, questo per tutte le materie. Quando a ottobre si tornava a scuola ogni docente voleva tutto il programma dell'anno precedente, a questo punto per fortuna che non c'era pure Galla Placidia, ma babbo ci portò a Ravenna a vedere i mosaici di Galla Placidia, e qua a Roma, nella Basilica di San Paolo flm ( fuori le mura),c'è un arco di Galla Placidia del V secolo, ma la basilica é stata danneggiata piu' volte soprattutto per l'incendio del 1823, quindi sono mosaici staccati e risistemati, cmq raffigurano parte dell'Apocalisse, con i 24 vegliardi, l'Agnello, i 4 evangelisti.
 Poi 1000 anni dopo papa Onorio III fece aggiungere nell'abside il Pantocràtor.
La basilica non mi é mai piaciuta, da ragazzina ci andavo a pomiciare la' fuori nei giardinetti, poi nel 2000 ho visto che facevano tanti lavori la' e ho cambiato zona. Ma dentro é fredda, ci sono tutti medaglioni con le effigi dei papi attaccati alla parete in fila, c'è un altare e sotto una specie di cassa che nessuno ha mai aperto, ma con una sonda hanno visto delle ossa e pezzi di stoffa hanno deciso che sono i resti di san Paolo
 Capisco che ti abbia molto affascinato la storia di una principessa romana imperiale che va in sposa a un re barbaro e regge l'Impero per 20 anni, muore nel 450 e l'Impero cade nel 476 ad opera di Odoacre, re degli Eruli, che si diceva avesse la lancia del Longino.
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Messaggio Da Pazza di Acerra Dom Nov 13, 2022 1:41 pm

A proposito di mausolei, il mausoleo di Cecilia Metella che sta sulla via Appia lo hai mai visto?

Pazza di Acerra

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Messaggio Da tessa Lun Nov 14, 2022 3:41 pm

Sì', certo, prima a 8 anni con babbo, ci fece rivedere anche le Fosse Ardeatine, poi da sola, ma non ricordo che c'è dentro, ora lo rivedo. L' all'incrocio tra via Appia Antica e Ardeatina c'è la chiesa del Quo vadis Domine, dove per terra vi sono nel marmo delle impronte enormi, dicono siano di Gesu', tutti a baciare per terra, di fronte le catacombe di san Callisto, e a dx un baretto che d'estate ha granite alla menta e fragola, il mio amichetto Diego, purtroppo defunto, mi prendeva sempre granita alla menta e proseguivamo verso il mare.
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