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Dante, Prima parte

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Messaggio Da Forese Gio Dic 30, 2021 8:22 pm

Già nella prima infanzia Dante fu orfano di madre che si chiamava Bella Degli Abati, questo lutto rese non facile la sua prima esistenza, suo padre Alighiero passato il periodo di vedovanza che si richiedeva si risposò con Lapa, figlia di Chiarissimo Cialuffi, dalla loro unione nacquero tre figli un maschio e due femmine, ebbe buoni rapporti con una  delle sorelle il cui nome era Tana, diminutivo di Gaetana e il fratello Francesco che lo aiutò nei momenti di difficoltà prima  dell'esilio sia nel periodo della proscrizione che condivise con lui. Dante espletato gli insegnamenti della scolastica, il suo successivo insegnate fu Brunetto Latini, persona dotta di varie discipline, fu fondamentale per il futuro poeta tali insegnamenti. Verso la fine del XIII sec. Dante si iscrisse alla facoltà di medicina all'università di Bologna registrato con la matricola 46 (1), rinomata in quasi tutti gli stati europei. Il nostro studente apprendeva bene le lezioni dei docenti, però frequentemente lo redarguivano, lo riporta Francesco Petrarca decenni dopo in alcune lettere delle sue innumerevoli epistolari, scrisse che Dante distraeva di sovente gli altri studenti coinvolgendoli in alcune disamine di letteratura, di filosofia, di poetica, citava Seneca, Ovidio, Patone e altri personaggi di questo spessore. Non si sa se L'Alighieri conseguì la laurea, quello che si é saputo che in Firenze frequentava l'ospedale di San Matteo, si trovava quasi di fronte dove tutt'ora é l'ospedale di Santa Maria Nuova, all'epoca fu un mecenate a finanziare questo nuovo ospedale, questo benefattore non era altro che Folco Portinari, padre di Beatrice, musa del poeta,

(1) Ricerche effettuate si presume presso gli archivi della università di Bologna dallo storico Prof. Raffaele Ciasca

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Messaggio Da tessa Sab Gen 01, 2022 6:22 pm

Dante, II parte.

Pe Forese.

Mi trovo un po' in difficoltà a risponderti perché la nostra professoressa di Lettere ci sceglieva libri che chiamava "crociani", che davano cioé solo un'impolveratura sulla vita del poeta e si soffermavano di più sulla sua interiorità. Tu sembra che sai tutto, mi dici anche che l'ospedale di San Matteo fu finanziato dal padre di Beatrice, ma allora dimmi pure il nome dell'architetto, no?.
Si,sapevo che Dante si iscrisse alla corporazione dei medici e farmacisti, a Bologna, piu' che alla facolta, essendo una faccenda burocratica, sennò doveva lasciare Firenze, perché non era permesso ai nobili fare politica e lui era mezzo nobile, a meno che non si iscrivessero a una corporazione,
e con questo stratagemma restò a FI. La nostra professoressa cominciò subito a parlarci del Dolce Sti Novo, ce lo inquadrò come stilnovista ed era amico di Guido Cavalcanti tant'è che quando nell'Inferno Cavalcante Cavalcanti ( il padre) non lo vede al suo fianco teme che gli sia capitata una disgrazia e dice, Mio figlio ov'è? Perché non é ei teco?. Poi i compagni di clsse, non la profe, dicevano che Dante era un gran figlio di buona donna per tutte le donne avute, non doveva essere del tutto sbagliato visto com'era esperto sulle lezioni che Sardanapalo aveva dato alle fiorentine...  (fine II parte)
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Messaggio Da Forese Dom Gen 09, 2022 4:13 pm


  1. L'origine dello stil novo deriverebbe da una forma poetica diversa, originaria dal ritorno dalle crociate nel periodo del 1100,essendo i crociati prevalentemente francesi, la Francia fu depositaria di questa poesia chiamata Canzone di Gesta,prevalentemente epica cavalleresca religiosa.Quando il sec. XiI stava tramontando, subentrò un'altra forma di poesia che fece da sparti acque per due scuole di pensiero, una che manteneva la tradizione e l'altra che si modificò, come se avesse preso coscienza della cultura araba però conservando l'impronta di cavalieri cristiani, prendendo velatamente una distanza dalla chiesa, la nuova poesia fu riconosciuta come Gaia Scienza iniziando a diffondersi, nei feudi, in delle corti e pure nei periferici castelli della Francia del sud prevalentemente. La poesia si diversificava in diversi canti, come la Serenata, il Pianto il serventese, la Tenzone, la filosofia ecc. Questi cantori vennero conosciuti come i Trovatori diffondendosi nel tempo sia nel nord ovest dell'Italia sia alla corte di Federico II in Puglia, dove la cultura prolificava si può definire a 360 gradi. Fu proprio un figlio di Federico II Enzo preso prigioniero dai bolognesi nella battaglia di Fossalta e rinchiuso nella torre di Bologna. Siccome era un bravo poeta e avendo imparato dai Trovatori si sfogava nel canto chiuso all'interno della prigione. I suoi canti non sfuggirono all'orecchio di un noto filosofo e un illustre giurista il cui nome é Guido Guinizelli. Il prigioniero amareggiato della sua sorte cantava: a Cor Gentile Repara Sempre Amore. L'originale manifesto che si sviluppò riconosciuto il merito del Guinizelli prese il nome di Stil Novo. Per vie traverse questa innovativa poesia arrivò a Firenze interessandosene un ristretto numero di giovani intellettuali rampolli di famiglie sia blasonate che benestanti, di cui ancora il giovane Alighieri non faceva parte della loro schiera, ne per censo ne per agi economici. La fortuna fu che colui che era a capo di questo ristretto drappello era Guido Cavalcanti, molto sensibile alla poetica soprattutto quella raffinata, Dante avendo inviato una cantica poetica colpì l'attenzione del Cavalcanti, quella lettera fu per l'Alighieri il passpartout per fare parte del gruppo e quelli senza dubbio furono i giorni più felici del giovane poeta. Questi giovani venivano guardati con curiosità dai cittadini del giglio, soprattutto dalle fanciulle perché le variegate poesie erano indirizzate a loro. Come regola di ognuno dei giovani facente parte di questa équipe doveva avere una musa ispiratrice, quindi imposero che Dante il nuovo venuto designasse una fanciulla elevata a musa. Il pensiero dell'Alighieri non ebbe dubbi, la sua musa era Beatrice, siccome nella città le voci correvano velocemente e quando beatrice lo seppe ne fu fiera e felice. L'Alighieri per salvaguardarla dai pettegolezzi, velatamente poetava pure su altre fanciulle, non comprendendo l'intento di Dante Beatrice la prese male questa vicenda e tolse il saluto all'Alighieri, lui non potendo esporsi più di tanto per chiarire l'equivoco e quanto era difficile poterla incontrare la situazione precipitò deteriorandosi definitivamente. L'immenso dolore di Dante fu quando Beatrice contrasse matrimonio con Simone de Bardi di famiglia di banchieri e importanti mercanti.

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Messaggio Da tessa Gio Gen 20, 2022 5:22 pm

Dante parte II.

Forese, ma secondo me fai un po di confusione, dici che l'origine del dolce stil novo deriva dai crociati tornati dalla Terrasante, ora Gerusalemme cadde nel 1099. e questi crociati tornati non crearono il dolce stil novo( la cui origine si rifà Guido Guinizelli nel XIII sec,) Sicuramente furono trovatori soprattutto francesi e scrissero le famose Chansons de geste e Chanson de Roland, non é ancora volgare ma occitano,una lingua che si estendeva nella Francia del Sud, ove oc significava si. nelle Francia del nord sì si diceva oil, in Italia sì.
Tornando a Dante e al dolce stil novo, mi ricordo che da piccola ginnasiale ricevevo innumerevole poesie dagli spasimanti, ero la donna amata, la musa, la loro egeria, e trovavano sempre delle donne schermo che erano le più racchie della classe e solo le donne schermo potevano fare.
Fine parteII.


Ultima modifica di tessa il Ven Gen 21, 2022 9:01 am - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Forese Gio Gen 20, 2022 6:44 pm

Tessa se leggi bene, ho scritto che l'origine del dolce stil novo deriva  dalla poesia "canzone di gesta" scritta in italiano. Poi non ci fu solo una crociata ma diverse, stando allo storico Charles Mills le crociate che  avvennero furono 9 tra il 1095 in periodi distaccati fino al 1272. Quanto prima invierò la terza parte di Dante

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Messaggio Da tessa Ven Gen 21, 2022 11:49 am

Per Forese.

Ho letto bene, ho letto bene ahimè. Ci siamo un po' confusi. Non comprendo perchè l'origine del dolce stil novo deve farsi risalire ai crociati che tornavano dalla Terrasanta, sappiamo tutti che vi furono molte crociate, almeno 7-8 e ogni Re di Gerusalemme fece una brutta fine, sgozzati, strangolati, avvelenati, vi fu pure una papessa Giovanna, ammazzata anche lei, insomma sappiamo che i Crociati partirono con poco desiderio di salvare la Terra Promessa dalle incursioni saracene, ma con grande voglia di arraffare beni delle popolazioni conquistate e di stuprare le loro donne, anche se la chiesa, madre previdente, aveva messo al servizio di ogni battaglione di Crociati, carretti piene di prostitute casomai non trovassero abbastanza donne da stuprare. Quandoil Tempio cadde nel 1099 il sangue arrivava fino alle caviglie dei combattenti, fu preso ma non fu tenuto. I Templari che avrebbero dovuto proteggere i pellegrini scavavano per trovare le ossa della Maddalena, non sappiamo se le trovarono o no, a un certo punto snisero di cercarle e tornarono a Roma, il Papa conferi a loro um potere immenso, finché Filippo il Bello si scoccio' e assieme a Clemente V tesero il tranello ai Templari e li distrussero , era venerd' 13 di ottobre del 1307.
Ora mi devi spiegare come questi Crociati interessati a tutto fuorché alla croce, erano stupratori, ladri, arraffatori, anche 3 secoli la partenza per la Terrasanta dovessero diventare trovatori e dar origine al dolce stil novo, che inizia con la lirica del dotto Guido Guinizelli: "Al cor gentil reimpara sempre amore".
Poi Canzone di gesta non é una poesia sola, ma sono le Chansons de gesta,24 componimenti che coprono sei generazioni, epica occitana, tra le quali la più importante é la Chenson de Roland che tratta della famosa rotta di Roncisvalle contro i Saraceni. Fanno parte dell'epica francese e siamo alla fine del 1100, diciamo é il ciclo caloringio.Il volgare non si é ancora creato e queste canzoni sono scritte in occitano.
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Messaggio Da Forese Dom Gen 23, 2022 3:03 pm

Tessa le crociate come prime intenzioni iniziarono per indurre i saraceni a diminuire se non annullare le incursioni piratesche sulle coste della penisola, come sappiamo i così detti mori uccidevano depredavano, rapivano una moltitudine di persone riducendole in schiavi o peggio. Poi nel susseguirsi delle prime crociate in poco tempo fu intravisto l'uzzolo predatorio, i saccheggi che ne derivavano da essi, i meriti pecuniari e nobiliari che sarebbe derivato dal partecipare alla crociata/e. ne é la prova della vicenda che riguarda l'imperatore Federico II, quando il sultano Al maiik Al kamil inviò un ambasciatore alla corte di Federico, si misero a dialogare di vari argomenti di varia natura, l'imperatore aveva una vasta cultura e conoscenza, compresa la lingua araba, sia la religione islamica , dei loro costumi, la medicina evoluta, la poetica araba, e diversi particolari attinenti al loro modo di vivere. L'ambasciatore arabo ne rimase meravigliato della conoscenza che aveva questo uomo occidentale. Quando fece ritorno dal sultano in Egitto riferì in ogni particolare di quell'incontro. Ecco che iniziò uno scambio epistolare tra i due personaggi, addirittura arrivarono ad un accordo e un trattato 1229 con Al Malik che avrebbe concesso a Federico II di riprendersi Gerusalemme senza impedire ai fedeli musulmani di recarsi a pregare nella moschea di al-Aqsa, concesse Damietta, Betlemme, Nazareth e altri luoghi della costiera. Questa é una dimostrazione che con la buona volontà e il buon senso si può ottenere accordi senza spargimenti di sangue. Riprendendo l'argomento, quando papa Gregorio IX seppe di questo trattato inviò un messo con un messaggio all'imperatore che era in disaccordo. Questo fa capire almeno per come la penso che pacificamente non si può depredare e incamerare ricchezze.

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