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Sull'Eden.

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Messaggio Da Decuius Mar Ago 10, 2021 11:18 am

Da “La famiglia cristiana”, testo avventista scritto da sorella White:

Siamo qui per rendere un servizio all’umanità ed esercitare un influsso positivo sulla società. Counsels to Parents, Teachers, and Students, 336. {FC 208.2}

Nessuno saprebbe descrivere il cielo. Quando ripenso a tutto questo, sono stupita. Piena di ammirazione per queste bellezze incomparabili e queste meraviglie indescrivibili, io non posso che posare la mia penna e gridare: “Oh quale amore! Quale meraviglioso amore!” Le parole più sublimi non saprebbero descrivere la gloria del cielo o le profondità incommensurabili dell’amore del Salvatore. Early Writings, 288, 289. {FC 217.1}

Lo splendido giardino dell’Eden rimase a lungo sulla terra, dopo l’esilio dell’uomo. Gli esseri umani decaduti potevano così contemplare il luogo della loro innocenza, ma gli angeli ne custodivano l’ingresso. Proprio all’ingresso di quel luogo si rivelava la gloria di Dio. Qui Adamo si recava con i suoi figli per adorare Dio. Qui essi rinnovarono la loro solenne promessa di fedeltà a quella legge, la cui trasgressione aveva significato per loro l’esilio dall’Eden. Quando la malvagità si diffuse in tutto il mondo, esso fu distrutto dal diluvio: la stessa mano che aveva creato l’Eden lo aveva rimosso dalla terra. Alla fine dei tempi, quando tutto ritroverà la sua bellezza originaria, l’Eden riapparirà in uno splendore ancora maggiore: allora vi sarà “un nuovo cielo e una nuova terra”. Apocalisse 21:1. {FC 217.2}

Il piano della salvezza ha lo scopo di riportare il mondo in armonia con Dio. Tutto ciò che è stato distrutto a causa del peccato verrà restaurato. Anche la terra sarà restituita alla sua bellezza originaria, per essere la dimora eterna delle persone fedeli al Signore. Satana ha combattuto seimila anni per conservare il dominio della terra. In quel giorno l’intenzione originale di Dio si realizzerà. “...I santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente”. Daniele 7:18.2 Patriarchs and Prophets, 342. {FC 218.1}

Tutto ciò che è stato perso per colpa del primo Adamo sarà ristabilito dal secondo Adamo. {FC 218.3}
Dio ha creato la terra per farne la dimora di esseri santi e felici. Questo obiettivo sarà raggiunto quando, rinnovata dalla potenza divina e liberata dal peccato e dall’afflizione, essa diventerà il soggiorno eterno dei salvati. The Review and Herald, 22 ottobre 1908. {FC 218.4}
Dopo che Adamo fu scacciato dall’Eden, la sua vita sulla terra fu caratterizzata dalla tristezza. Ogni foglia che seccava, ogni vittima che veniva offerta in sacrificio, ogni alterazione della natura, ogni imperfezione morale: tutto rappresentava un ricordo costante del suo peccato. Fu terribile l’angoscia del suo rimorso nel vedere che il male progrediva e si diffondeva e nel ricevere, in risposta ai suoi avvertimenti, parole di rimprovero e disprezzo che gli rinfacciavano di essere la causa del peccato. Con paziente umiltà sopportò per quasi mille anni le conseguenze della sua trasgressione. Sinceramente pentito del proprio peccato, confidò nei meriti del Salvatore promesso e morì con la speranza della risurrezione. Il Figlio di Dio riscattò l’uomo dal peccato e, grazie alla sua opera di espiazione, Adamo è stato reintegrato nel suo dominio. Pieno di gioia, può guardare gli alberi, che un tempo erano stati la sua delizia e di cui aveva raccolto il frutto nei giorni felici, prima del peccato. Vede le viti che le sue mani avevano coltivato e i fiori che amava tanto curare. È profondamente colpito dalla scena e comprende che questo è veramente l’Eden restaurato: ancora più bello di quando lo aveva lasciato. Il Salvatore lo accompagna verso l’albero della vita, ne coglie il magnifico frutto e lo invita a mangiarlo. Adamo si guarda intorno e vede, nel paradiso di Dio, la folla di redenti e la sua famiglia. Allora depone la sua corona scintillante ai piedi del Signore e si getta fra le sue braccia. Poi fa vibrare le corde dell’arpa d’oro e il cielo riecheggia del grido esultante: “Degno, degno, degno è l’Agnello che è stato immolato e che è ritornato in vita!” La famiglia di Adamo si unisce a questo canto e tutti gettano le loro corone ai piedi del Salvatore, davanti al quale si inchinano in atto di adorazione. {FC 218.5}

Il timore di materializzare eccessivamente l’eredità futura ha spinto molti a spiritualizzare troppo quelle verità, che ci invitano a riflettere sulla nostra dimora futura. Il Cristo ha promesso ai suoi discepoli che sarebbe andato a preparare un luogo nella casa del Padre. Coloro che accettano gli insegnamenti della Parola di Dio non saranno lasciati nell’ignoranza in merito alle dimore del cielo... La lingua umana è incapace di descrivere la ricompensa dei giusti. Soltanto coloro che la vedranno la conosceranno veramente. Nessuna mente limitata può concepire la gloria del regno di Dio. Nelle Scritture l’eredità degli eletti viene chiamata “patria”. Il Pastore divino conduce il suo gregge alle fonti dell’acqua viva. L’albero della vita dà il suo frutto ogni mese e le sue foglie sono utilizzate dalle nazioni. Ruscelli inesauribili, con un’acqua chiara come il cristallo, sono costeggiati da alberi verdi, che gettano la loro ombra sui sentieri preparati per i redenti dell’Eterno. Immense pianure si elevano verso graziose colline e le montagne di Dio innalzano le loro cime superbe. In queste valli piacevoli e lungo questi corsi d’acqua viva il popolo di Dio, per tanto tempo straniero e pellegrino, troverà finalmente una famiglia. The Review and Herald, 22 ottobre 1908. {FC 219.2}
Ci sono case per coloro che sono stati pellegrini sulla terra; abiti di giustizia, corone di gloria e palme di vittoria. Tutto ciò che ci ha turbato della volontà di Dio sulla sorte del mondo diventerà chiaro, così come le realtà difficili da comprendere. I misteri della grazia ci saranno svelati. Là dove le nostre menti limitate non vedevano che confusione e promesse non realizzate, scopriremo un’armonia meravigliosa. Riconosceremo allora che è l’Amore infinito che ha previsto le esperienze più penose della nostra esistenza. Quando ci renderemo conto della tenera sollecitudine che ha fatto concorrere tutto al nostro bene, manifesteremo una gioia ineffabile e gloriosa... {FC 219.3}

Il cielo è un luogo delizioso. Io non vedo l’ora di esserci, per contemplare il mio amato Salvatore che ha dato la sua vita per me, ed essere trasformata alla sua gloriosa immagine. Se con le mie parole potessi descrivere la gloria del mondo futuro! Ho sete dell’acqua viva del fiume che attraversa e rallegra la città di Dio. {FC 220.2}
Decuius
Decuius

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