"Gli orsi sono troppi". E il Trentino ora vuole la licenza per ucciderli
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"Gli orsi sono troppi". E il Trentino ora vuole la licenza per ucciderli
È la zona d'Italia in cui i plantigradi si sono riprodotti di più, ma ora la Provincia rivendica il diritto di eliminarli. Il ministro dell'Ambiente: specie protetta dalla legge.
TRENTO. Linea dura con gli orsi, compresa la licenza di catturarli e perfino abbatterli se provocano danni ripetuti, come accade in Slovenia e come è già accaduto in Germania e in Svizzera. Il Trentino dice basta: «Il progetto di ripopolamento Life Ursus, avviato 16 anni anni fa, ha avuto un'evoluzione diversa da quello che ci si aspettava, con molti esemplari in un'area circoscritta, e le norme attuali sono "armi spuntate" contro i problemi creati dai plantigradi» dice il governatore Ugo Rossi, che ha chiesto al ministero dell'Ambiente una modifica del Piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro orientali. L'obiettivo del Trentino è poter intervenire con la cattura o la soppressione anche in caso di orsi "dannosi" e non solo nei confronti degli animali che rappresentano un pericolo per l'uomo. È già accaduto in Baviera e nel cantone dei Grigioni dove fra il 2006 e il 2013 vennero eliminati tre esemplari nati in Trentino, "colpevoli" di troppe scorribande negli allevamenti di montagna.
Finisce così il sogno della convivenza possibile tra uomo e orso sulle Alpi? Il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti ha confermato l'avvio di un confronto con la provincia di Trento: «Ma è necessaria la massima cautela, evitando reazioni emozionali e che si crei un clima negativo per gli animali». Saranno ora gli esperti delle regioni alpine e del ministero a stabilire come gestire quella sessantina di orsi che vivono attorno alle Dolomiti di Brenta. Si tratta delle montagne dove una decina di esemplari importati dalla Slovenia ha ritrovato la "casa" da cui erano stati "sfrattati" nell'Ottocento, l'epoca della grande caccia all'orso, quando l'uomo decise di condannare a morte questo grosso carnivoro. Erano gli anni in cui ai cacciatori veniva riconosciuto un premio: 40 fiorini per un'orsa femmina, ricompensata in misura più ampia anche del lupo.
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