L'Orto Botanico dell'Università di Padova
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L'Orto Botanico dell'Università di Padova
Conosco molto bene l'Orto Botanico di Padova, non solo per aver frequentato per due anni l'Istituto di Botanica dell'Università, avendo avuto l'onore di assistere alle ultime lezioni del Prefetto Prof. Carlo Cappelletti, ma anche perchè in quel bellissimo ambiente ritrovavo - nell'intervallo fra le lezioni del mattino e quelle dl pomeriggio - il tempo per sedermi su una panchina, assaporare la bellezza del verde e della tranquillità che mi circondava e rilassare l'animo e la mente dai troppi pensieri che inevitabilmente, in quei tempi di gioventù, percorrevano entrambe.
C'era, in particolare una serra, quella delle orchidee e delle felci, che mi dilettavo visitare di nascosto e che - per scoraggiare gli occasionali curiosi - recava in bella mostra, sulla porta a vetri dell'ingresso, il cartello: "vietato entrare, trattamento in corso". All'epoca, primi anni "70, le orchidee erano una rarità in Italia e in quella serra in cui entrando si respirava un'aria calda e umida, numerosi contenitori formati da asticelle di legno sovrapposte e riempiti da materiale vegetale in decomposizione, erano sospesi a tubi aerei di metallo. All'interno di quella sorta di vasi, meravigliose piante di orchidee fiorite, di forme e colori variegati, lasciavano estasiato il visitatore.
Fra le varie piante secolari, ricordo ancora un gigantesco e secolare Platanus Orientalis del 1680 che rischiava di essere abbattuto per un fenomeno di marcescenza fungina. Fu lo stesso Professor Cappelletti, qualche anno prima, a togliere dal cavo dell'albero il legno marcio e a pennellarne le pareti interne con lo stesso liquido con cui si impregnavano le traversine, allora di legno, su cui si poggiavano le rotaie delle ferrovie, bloccando definitivamente l'evoluzione della malattia. Un albero da favola, come ben si vede dalla allegata foto, e tuttora vivo e... vegeto.
L'Orto di Padova ricevette, fra tanti illustri personaggi, anche la visita di Goethe, a cui fu dedicata un esemplare di Palma di S. Pietro, impiantata nel lontano 1585 e ancor oggi vivente. La palma e contenuta in una serra metallica verticale riscaldata, costruita all'uopo per proteggerla dalle intemperie invernali.
L'Orto botanico di Padova, nato come "Giardino dei semplici", ovvero coltura delle erbe medicinali più utilizzate in medicina, è il più vecchio orto botanico universitario del mondo. La sua affascinante storia può essere letta, per chi ne avesse interesse, cliccando su questo link e, una volta entrati, sugli altri presenti in alto a sinistra: ORTO BOTANICO DI PADOVA
C'era, in particolare una serra, quella delle orchidee e delle felci, che mi dilettavo visitare di nascosto e che - per scoraggiare gli occasionali curiosi - recava in bella mostra, sulla porta a vetri dell'ingresso, il cartello: "vietato entrare, trattamento in corso". All'epoca, primi anni "70, le orchidee erano una rarità in Italia e in quella serra in cui entrando si respirava un'aria calda e umida, numerosi contenitori formati da asticelle di legno sovrapposte e riempiti da materiale vegetale in decomposizione, erano sospesi a tubi aerei di metallo. All'interno di quella sorta di vasi, meravigliose piante di orchidee fiorite, di forme e colori variegati, lasciavano estasiato il visitatore.
Fra le varie piante secolari, ricordo ancora un gigantesco e secolare Platanus Orientalis del 1680 che rischiava di essere abbattuto per un fenomeno di marcescenza fungina. Fu lo stesso Professor Cappelletti, qualche anno prima, a togliere dal cavo dell'albero il legno marcio e a pennellarne le pareti interne con lo stesso liquido con cui si impregnavano le traversine, allora di legno, su cui si poggiavano le rotaie delle ferrovie, bloccando definitivamente l'evoluzione della malattia. Un albero da favola, come ben si vede dalla allegata foto, e tuttora vivo e... vegeto.
L'Orto di Padova ricevette, fra tanti illustri personaggi, anche la visita di Goethe, a cui fu dedicata un esemplare di Palma di S. Pietro, impiantata nel lontano 1585 e ancor oggi vivente. La palma e contenuta in una serra metallica verticale riscaldata, costruita all'uopo per proteggerla dalle intemperie invernali.
L'Orto botanico di Padova, nato come "Giardino dei semplici", ovvero coltura delle erbe medicinali più utilizzate in medicina, è il più vecchio orto botanico universitario del mondo. La sua affascinante storia può essere letta, per chi ne avesse interesse, cliccando su questo link e, una volta entrati, sugli altri presenti in alto a sinistra: ORTO BOTANICO DI PADOVA
Re: L'Orto Botanico dell'Università di Padova
Il giardino della biodiversità. Un viaggio nelle nuove serre del'Orto botanico.
Re: L'Orto Botanico dell'Università di Padova
BelliFFimo... mi metti le foto di piante grasse dell'Orto?
Forse non sai che le colleziono e le adoro
Forse non sai che le colleziono e le adoro
Pantera- Messaggi : 130
Data d'iscrizione : 30.07.13
Re: L'Orto Botanico dell'Università di Padova
Le uniche piante grasse, meglio succulente, che posseggo sono alcune agave americane e un fico d'India prelevati in loco in occasione di alcuni viaggi a San Giovanni Rotondo. I fichi d'india si moltiplicano facilmente, staccando una foglia e impiantandola nel terreno. Le agave, come ben sai, producono numerosi "figli" alla radice che vanno poi trapiantati.
Sull'argomento c'è qualcosa nelle pagine online dell'Orto Botanico, a questo indirizzo:
http://www.ortobotanico.unipd.it/natura/piante_succulente.html
Sull'argomento c'è qualcosa nelle pagine online dell'Orto Botanico, a questo indirizzo:
http://www.ortobotanico.unipd.it/natura/piante_succulente.html
Re: L'Orto Botanico dell'Università di Padova
Ne ho 48 al momento, grasse e succulente :P
Pantera- Messaggi : 130
Data d'iscrizione : 30.07.13
Re: L'Orto Botanico dell'Università di Padova
Vasi ... ho il balcone con tre serrette e le tengo sempre lì. D'inverno metto la copertura e la tolgo quando é primavera.
https://i.servimg.com/u/f56/18/61/12/81/echino10.jpg
https://i.servimg.com/u/f56/18/61/12/81/echino10.jpg
Pantera- Messaggi : 130
Data d'iscrizione : 30.07.13
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