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Un approfondimento sulla resurrezione di Gesù. I parte.

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Messaggio Da Decuius Gio Mar 31, 2022 3:59 pm

Da “Gesù di Nazareth”:

Mai come ora, mentre giaceva nella tomba, Gesù aveva attratto l’attenzione della folla. Come nel passato, le persone continuavano a portare i malati e i sofferenti nel cortile del tempio, e chiedevano notizie di Gesù di Nazareth. Molti erano venuti da lontano per cercare colui che aveva guarito i malati e risuscitato i morti. La folla reclamava Cristo, colui che compiva potenti miracoli. In questa occasione, coloro che presentavano i sintomi della lebbra venivano esaminati dai sacerdoti. Molti erano disperati, sentendo dichiarare lebbroso il marito, la moglie o il figlio. Questi disgraziati erano condannati a vivere lontani dalle loro case e dai loro amici, e dovevano mettere in guardia gli estranei con il triste grido: “Impuro! Impuro!” {GN 595.1}
Le amorevoli mani di Gesù di Nazareth, che non si erano mai rifiutate di toccare con la loro potenza di guarigione il corpo ripugnante dei lebbrosi, erano congiunte sul suo petto. Quelle labbra, che avevano risposto alle preghiere con le parole consolanti: “Lo voglio, sii purificato” (Matteo 8:3), erano ormai silenziose. Molti chiedevano al sommo sacerdote e ai capi comprensione e aiuto, ma invano. Sembrava che le persone volessero di nuovo Gesù vivente fra loro; insistentemente lo invocavano, decisi a non desistere. Ma vennero allontanate dai cortili e alcuni soldati alle porte impedirono che esse ritornassero con gli ammalati e con i morenti. {GN 595.2}
I sofferenti, che erano venuti per essere accolti dal Salvatore, si abbandonarono allo sconforto. Le strade si riempirono di lamenti. Alcuni malati morivano per la mancanza del tocco guaritore di Gesù. Invano si ricorse ai medici; nessuno possedeva la potenza di colui che giaceva nella tomba di Giuseppe. {GN 595.3}
Udendo il gemito di tanti sofferenti, migliaia di persone compresero che una grande luce si era spenta nel mondo. Senza Cristo la terra era oscura e tenebrosa. Molti di coloro che avevano gridato: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”, ora si rendevano conto della sventura che era caduta su loro. Se Gesù fosse stato ancora vivo, avrebbero volentieri gridato che venisse loro restituito. Quando la folla venne a sapere che Gesù era stato condannato a morte dai sacerdoti, si informò di questa morte. Gli atti del processo erano stati tenuti segreti, ma mentre egli era nella tomba, il suo nome riecheggiava su migliaia di labbra e ovunque circolavano le notizie del suo processo farsesco e della crudeltà dei sacerdoti e dei capi. Uomini intelligenti chiesero ai sacerdoti e ai capi di spiegare loro le profezie messianiche dell’Antico Testamento; ma essi, nel tentativo di rispondere con delle falsità, sembravano usciti di senno e non furono capaci di spiegare le profezie sulle sofferenze e sulla morte di Cristo; così molti si convinsero che le Scritture si erano adempiute. {GN 596.1}
La vendetta che i sacerdoti avevano tanto atteso, si era trasformata in una sconfitta. Si resero conto che il popolo li condannava severamente e che coloro che essi avevano incitato contro Gesù, adesso provavano orrore per la loro terribile opera. Quei sacerdoti avevano inutilmente cercato di dimostrare che Gesù era un seduttore. Alcuni di loro erano stati testimoni della risurrezione di Lazzaro e tremavano al pensiero che Cristo risuscitasse dai morti e apparisse loro. Si ricordavano che egli aveva detto di possedere la potenza di deporre la sua vita e riprenderla. Si ricordavano delle sue parole: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Giovanni 2:19. Giuda aveva riferito loro le parole dette da Gesù ai discepoli in occasione dell’ultimo loro viaggio a Gerusalemme: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi sacerdoti e degli scribi; essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito, flagellato e crocifisso; e il terzo giorno risusciterà”. Matteo 20:18, 19. {GN 596.2}


I sacerdoti dettero disposizioni perché il sepolcro fosse sorvegliato. Una grande pietra fu posta sulla sua apertura. Legarono la pietra con grosse corde, ne fissarono le estremità alla roccia e vi apposero il suggello romano. La pietra non poteva essere rimossa senza che il suggello venisse rotto. Un corpo di guardia di cento soldati fu messo intorno al sepolcro per prevenire qualsiasi inganno. I sacerdoti fecero tutto quello che potevano perché il corpo di Cristo rimanesse dove era stato posto. Gesù era stato rinchiuso nella tomba come se dovesse restarvi per sempre. {GN 597.2}
Questi piani vennero architettati da uomini deboli, che non si rendevano conto dell’inutilità delle loro precauzioni. Ma la loro azione doveva dare maggiore gloria a Dio. I numerosi tentativi compiuti per impedire la risurrezione di Gesù, avrebbero costituito una grande prova in suo favore. Maggiore era il numero dei soldati posti intorno al sepolcro, più efficace sarebbe stata la testimonianza della sua risurrezione. {GN 597.3}
La notte del primo giorno della settimana stava per concludersi. Era l’ora più buia, quella che precede l’alba. Gesù era prigioniero nella sua tomba angusta; la grande pietra era ancora al suo posto e il suggello romano era intatto; i soldati romani vegliavano. Erano presenti anche schiere invisibili di angeli malvagi. Il principe delle tenebre, insieme con il suo esercito apostata, avrebbe voluto trattenere per sempre il Figlio di Dio nella tomba sigillata. Ma anche una schiera divina circondava il sepolcro; quegli angeli, eccelsi in potenza, custodivano la tomba ed erano ansiosi di salutare il Principe della vita. {GN 598.1}
Decuius
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