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DANTE PARTE TERZA

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Messaggio Da Forese Ven Gen 21, 2022 12:16 pm

L'Alighieri discendeva da Un Cacciaguida, questo trisavolo partecipò ad una crociata al seguito di Corrado III di Svevia. Il suo antenato trovò la morte in Palestina nel 1148, per meriti e alla memoria gli fu assegnato un titolo nobiliare.Questo titolo ai suoi discendenti più che altro era figurativo. Se Dante avesse mantenuto il titolo con la medesima valenza del suo avo non avrebbe potuto avere incarichi pubblici, inizialmente rivestì incarichi minori di governo della città. L'alighieri sposandosi con Gemma Donati cugina del famigerato Corso divenne suo parente, quindi avrebbe dovuto schierarsi con il Donati una volta che i guefli si divisero neri e bianchi. Come capo della consorteria nera indiscutibilmente era Corso. Invece l'Alighieri si schierò con i bianchi. Dante era un assertore che la città del giglio fosse libera e indipendente, come lo era l'avversario del Donati, cioè Vieri Cerchi. Questa divisione guelfa avvenne sia per questioni di interessi ma non di meno per questioni di prestigio dei due contendenti. Il Donati proveniente da una antica casata fiorentina  nobiliare, il suo carattere e il suo temperamento altero ed esuberante non accettava che nessuno si evidenziasse più di lui,  che un popolano come il Vieri però con notevoli capacità mercantili e bancarie divenendo tra le famiglie più ricche di Firenze. Oltre tutto il Vieri acquistò un palazzo nel sestiere del Donati tra i più lussuosi e prossimo a quello del suo avversario. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il Donati infuriato perché colpito nell'orgoglio divenne ancor più furibondo. Corso Donati prese contatto con il pontefice  Bonifacio VIII accordandosi che il potere temporale del papa avesse una influenza sulla città, Bonifacio VIII avido di potere era da tempo che meditava di estendere il suo stato pontificio. Il sovrano francese aveva messo da tempo gli occhi sulla Toscana e non solo. Pianificato l'accordo tra il Donati, il papa e il francese, il re inviò a Firenze come paciere suo fratello Carlo nel momento in cui l'Alighieri era assente perché era stato inviato a Roma dal papa come ambasciatore oltre che priore di Firenze per trovare un accordo per le tensioni che stavano vivendo a Firenze. Bonifacio VIII fece attendere volutamente per diversi giorni l'Alighieri senza riceverlo, così gli faceva perdere tempo prezioso in modo che i francesi potessero entrare in città senza colpo ferire. Così Dante venne, avvertito degli accadimenti si rese irreperibile. Il Donati istruì immediatamente un tribunale creando false accuse nei confronti dell'Alighieri, tra cui tradimento, baratteria, empio, ecc .La sentenza fu la pena di morte, però essendo in contumacia se catturato nei territori di Firenze la condanna sarebbe stata immediatamente eseguita. Da qui inizia il triste peregrinare di Dante.

Forese

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