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Attacco Usa in Siria, Trump invia missili Tomahawk sulla 'base dei raid chimici contro Idlib'. Nave russa entra nel Mediterraneo

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Messaggio Da Verci Ven Apr 07, 2017 6:57 pm

Prima operazione militare contro Assad dell'attuale presidenza americana. "Nessun bambino deve soffrire come quelli"

Una nave da guerra russa è entrata nel Mediterraneo e si starebbe dirigendo verso i due cacciatorpedinieri americani che hanno lanciato l'attacco in Siria della scorsa notte. Lo riporta Fox News.(

Gli Stati Uniti hanno lanciato nella notte un attacco, con 59 missili Tomahawk partiti da navi Usa nel Mediterraneo, (VIDEO) contro la base militare siriana di Shayrat, nella provincia di Homs, da dove sarebbero partiti i raid con armi chimiche del 4 aprile scorso sulla zona di Idlib, che hanno causato la morte di almeno 86 persone tra cui 30 bambini. Durissima la reazione della Russia. Mentre il presidente siriano Bashar al Assad va all'attacco bollando il comportamento degli Usa come "spericolato e irresponsabile". 

"La Siria e i suoi alleati risponderanno in maniera appropriata a quest'aggressione",  ha detto oggi Buthayna Shaaban, consigliere politico del presidente siriano Bashar al Assad, commentando l'attacco americano compiuto nella notte contro una base militare governativa nella Siria centrale. Intervistata dalla tv panaraba al Mayadin, vicina all'Iran, Shaaban ha assicurato che "il coordinamento tra Damasco e suoi alleati (la Russia e l'Iran) continua".

"La nostra azione e' stata molto misurata e siamo pronti a fare di piu', ma speriamo che non sia necessario": lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu Nikki Haley intervenendo al Conmsiglio di sicurezza. "Gli Usa non resteranno a guardare quando vengono usate armi chimiche", ha aggiunto attaccando Mosca: "Ogni volta che Assad ha passato il limite della decenza umana la Russia e' stata sempre accanto a lui".

Gli Stati Uniti stanno verificando l'ipotesi che la Russia possa aver avuto un ruolo o possa aver partecipato all'attacco chimico in Siria, anche se al momento non ci sono prove. Lo afferma una fonte del Pentagono riportata da alcuni media americani.

Attacco Usa in Siria, Trump invia missili Tomahawk sulla 'base dei raid chimici contro Idlib'. Nave russa entra nel Mediterraneo  Ea244736861335c909966201b213ab38



Il presidente Vladimir Putin ha accusato Washington di aver compiuto "un'aggressione contro uno Stato sovrano", che comprometterà le relazioni tra Usa e Russia. Mosca ha annunciato che rafforzerà le difese aeree di Damasco per proteggere le infrastrutture e ha sospeso l'intesa con gli Stati Uniti che garantisce la sicurezza dei voli durante le operazioni in Siria. Secondo il ministero della Difesa tuttavia, "solo 23" dei 59 missili hanno raggiunto la base di Shayrat, mentre gli altri 36 sarebbero caduti in un luogo "sconosciuto".

La Russia, che conferma di essere stata avvisata prima del raid, ritiene inoltre che l'attacco chimico sia stato solo "un pretesto" per l'operazione americana decisa in precedenza, e chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Oltre a sei militari della base ci sono anche 9 civili, tra cui anche quattro bambini, tra le vittime dell'attacco americano sulla base militare governativa nella Siria centrale, secondo quanto riferisce l'agenzia Sana controllata dal governo, che parla così di un bilancio di 15 vittime. Secondo la Sana, i missili statunitensi non hanno colpito solo la base militare di Shayrat ma anche abitazioni civili nei villaggi circostanti.

La Russia si è detta d'accordo nel mantenere una linea diretta con gli Stati Uniti per prevenire collisioni tra i propri aerei militari nei cieli della Siria. Lo riportano fonti del Pentagono

LA BASE SIRIANA ATTACCATA, ESCLUSIVA ROSSIYA 24

 

Per Mosca inoltre l'attacco favorisce l'Isis e Al Nusra. Anche l'Iran protesta per "un'azione unilaterale pericolosa". Prima di agire, Washington ha avvisato anche gli alleati, tra cui la Nato e l'Ue.

Per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, l'uso delle armi chimiche "doveva avere una risposta". In un comunicato congiunto, i leader francese e tedesca, François Hollande e Angela Merkel, sottolineano come "l'intera responsabilità pesi su Assad" e auspicano "sanzioni appropriate dell'Onu" per l'uso delle armi chimiche.

DA ISRAELE A UE - LE REAZIONI

In contatto con loro, si schiera il premier italiano Paolo Gentiloni, ribadendo l'impegno comune "perché l'Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati" con Onu e Russia. "Chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti", ha aggiunto, convinto che l'azione americana rimarrà "limitata".  (LEGGI)

TUTTI I VIDEO

A sostegno dell'azione americana, si schierano anche i nemici storici del regime di Assad. Da Israele all'Arabia Saudita, alla Turchia. Ankara auspica che il lavoro venga "completato" e invoca la rimozione di Assad "il prima possibile". Il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, prevede "nuove ondate di migranti" in fuga dalla Siria e chiede una "safe zone". Intanto è salito a 15 il numero dei morti nell'attacco: 6 soldati della base e 9 civili, tra cui quattro bambini, secondo un bilancio fornito dall'agenzia ufficiale siriana Sana. I missili avrebbero colpito anche case attorno alla base. Mosca non registra invece vittime russe. Sempre secondo la Russia infine, i miliziani antigovernativi hanno lanciato un vasto attacco contro le truppe siriane dopo il raid missilistico degli Usa

Intanto sono saliti a 86 i morti per l'attacco di martedì nella provincia di Idlib, in cui sarebbero state utilizzate armi chimiche. Lo ha reso noto l'Osservatorio Siriano per i diritti umani, aggiungendo che tra le vittime ci sono 30 bambini e 20 donne.

Morire a 9 mesi a Idlib, l'addio a Amhed e Aya - IL VIDEO

Gas Sarin, dalla 'linea rossa' di Obama al raid ad Idlib

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Secondo quanto riferito dal ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, i risultati delle autopsie di tre vittime dell'attacco di martedì, morte dopo il ricovero in Turchia, provano l'uso di armi chimiche nel raid. Agli esami effettuati nella provincia meridionale di Adana, secondo Anadolu, hanno partecipato su invito di Ankara anche esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità.

L'UNICEF: 'L'UMANITA' E' MORTA OGGI IN SIRIA

GLI EFFETTI DELLE ARMI CHIMICHE (VIDEO)

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DORMIVANO TUTTI, POI L'ATTACCO AEREO (LA TESTIMONIANZA VIDEO) 



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Messaggio Da Condor Lun Apr 10, 2017 11:08 pm

Purtroppo, sacrificare poche vite umane -mi riferisco alle morti di civili innocenti- per raggiungere scopi strategici che potrebbero salvarne milioni (nei casi più "nobili"), dall' 11 Settembre 2001 sembra che stia diventando consuetudine.
A mio avviso, l'attacco USA in Siria è stata una squallida macchinazione di salvaguardia d'immagine..., il tutto con la complicità della Russia, che ha ben recitato la parte del soggetto offeso dagli americani.
Di Battista, anche se non è stato capito, ha fatto bene a suggerire a Gentiloni di stare fuori dal gioco.
E invece! L'Europa "muscolosa" cosa ha fatto? In prima linea ad applaudire Trump. Eh bravi, gli ebeti europei!
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Messaggio Da Verci Mar Apr 11, 2017 10:13 am

L'Europa in queste situazioni, politicamente e militarmente parlando, è una sostanziale nullità. Chi decide sono - more solito - gli USA guerrafondai e la Russia di Putin. La Francia, quando interviene, lo fa senza accordi comuni con il resto dell'UE. L'inghilterra, sostanzialmente, si accoda o collabora con gli USA. I militari italiani impegnati all'estero nelle cosiddette "missioni di pace" e in altre missioni targate NATO, invece, attuano misure di tipo esclusivamente difensivistico. Ben un miliardo e 128 milioni di € stanziati a questo scopo per il 2017. In barba alla tanto gridata morigerazione e risparmi sulle spese. 

Un dato interessante sui costi, riportato dal FQ del 30/01 c.a.:



  
Missioni militari, nel 2017 per l’Italia impegni e costi in aumento. Stanziamenti salgono da 1,19 a 1,28 miliardi.

L'analisi dell’Osservatorio sulle spese militari italiane (Mil€x) sulla deliberazione del consiglio dei ministri. Spese triplicate per la missione in Libia e per le operazioni di intelligence. In Iraq il contingente italiano più numeroso, con 1.500 soldati e un conto da 300 milioni. Segue quello in Afghanistan.


Aumenta l’impegno militare italiano in Libia, con costi triplicati e scenari sempre più incerti, e quello nelle missioni Nato in funzione anti-russa lungo la nuova “cortina di ferro” che corre dalBaltico al Mar Nero. Raddoppiano gli stanziamenti per le missioni in Turchia e triplicano quelli per le operazioni dei servizi segreti. Sono queste le principali novità delrifinanziamento missioni 2017 all’esame del Parlamento da questa settimana. Rifinanziamento che da quest’anno avviene secondo la nuova legge-quadro sulle missioni (entrata in vigore lo scorso 31 dicembre) che prevede che le commissioni Esteri e Difesa del Parlamento si esprimano su ogni singola missione contenuta nella dettagliata deliberazione del governo (del 14 gennaio) che prende il posto degli scarni decreti-legge del passato.


Da un’approfondita analisi del documento, condotta dall’Osservatorio sulle spese militari italiane (Mil€x), emerge un aumento dello stanziamento generale di circa il 7 per cento rispetto allo scorso anno: 1,28 miliardi di euro contro gli 1,19 miliardi del 2016. Soldi destinati a finanziare l’impiego di 7.600 uomini1.300 mezzi terrestri 54 mezzi aerei e 13 navali in decine di missioni attive in 22 Paesi, nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Indiano.


Libia: costo triplicato – Il costo di questa missione per il 2017 è quasi triplicato rispetto all’anno precedente (da 17 a 48 milioni), anche per la riattivazione della missione di supporto alle locali marina militare e guardia costiera. Terminata la battaglia di Sirte, non è chiaro quale sarà l’impiego dei militari italiani basati a Misurata, che finora hanno curato i miliziani impegnati al fronte. Quel che è certo è che il contingente italiano (326 soldati e 107 mezzi terrestri) — che già rappresenta l’unico obiettivo militare occidentale nel Paese per i gruppi jihadisti locali — rischia di trovarsi in una situazione difficile a causa del rafforzamento del generaleHaftar sostenuto da Russia ed Egitto.[/size]


Mar Libico: verso la terza fase di Sophia – Al largo delle coste libiche proseguono anche le operazioni navali di soccorso ai barconi di migranti: quella nazionale Mare Sicuro (84 milioni), con 4 navi, 5 aerei e 700 uomini, e quella europea Sofia (43 milioni), con un’altra nave, due velivoli e 600 uomini. A queste si aggiunge, con la stessa funzione, la missione navale Nato Sea Guardian (19 milioni) con 3 navi, 2 velivoli e 300 uomini. Una postura “umanitaria” che presto potrebbe evolvere in qualcosa di diverso, con l’estensione delle operazioni alle acque territoriali libiche e l’applicazione di un blocco navale: la cosiddetta terza fase dell’operazione Sophia. Un’evoluzione che comporterebbe, inevitabilmente, un ulteriore aumento dell’impegno militare italiano.[/size]


Turchia, spese su da 7 a 12 milioni – Altro aumento di spesa (da 7 a 12 milioni) riguarda la missione “Active Fence” dei 130 soldati italiani basati nel sud del Paese con il compito di presidiare ilconfine siriano con una batteria anti-missile e la partecipazione (con un’aerocisterna) alla missione Nato dipattugliamento dello spazio aereo turco. Entrambe le missioni hanno ufficialmente funzione di deterrenza contro la minaccia aero-missilistica del regime di Assad, ma anche di sorveglianza delle attività militari russe nella regione.[/size]


Lettonia e Bulgaria, missioni Nato in funzione anti russa – La funzione anti-russa è invece esplicita per le due nuove missioni Nato a protezione dei confini orientali dell’alleanza, cui l’Italia parteciperà inviando nel corso dell’anno 160 soldati e 50 mezzi terrestri (costo 20 milioni) sul confine lettone-russo nell’ambito della “Spearhead Force” di reazione rapida della Nato e 4 cacciaEurofighter Typhoon con 110 uomini al seguito (costo 11,5 milioni) per pattugliare lo spazio aereo bulgaro nell’ambito della missione a rotazione di “Air Policing”. Altri 6 caccia Eurofigher Typhoon con 145 uomini al seguito (costo 3 milioni) saranno inviati in Islanda per il turno nella missione Nato di protezione condivisa dello spazio aereo della piccola nazione.[/size]


Servizi segreti: triplica lo stanziamento per operazioni di intelligence – Degno di nota il triplicare dello stanziamento (da 5 a 15 milioni) per le operazioni d’intelligence a supporto delle missioni condotte dagli agenti operativi dell’Agenzia di informazione e sicurezza esterna (Aise), attivi soprattutto in Libia, Iraq e Afghanistan. L’incremento è legato alla novità (introdotta un anno fa da Renzi) dell’impiego di assetti militari (forze speciali) a supporto delle operazioni d’intelligence per operazioni segrete.[/size]


In Iraq il contingente italiano più numeroso – E’ ormai diventato il principale impegno militare italiano, con un costo di 300 milioni l’anno (50 milioni in più rispetto al 2016) e l’impiego di 1.500 soldati (il contingente più numeroso dopo quello americano), 420 mezzi terrestri e 17 mezzi aerei. Missione: supportare ibombardamenti aerei della Coalizione contro l’Isis(individuazione obiettivi e rifornimento in volo bombardieri), addestrare i combattenti iracheni e crudi e fornire loro soccorso in prima linea (evacuazione feriti con elicotteri e forze speciali).[/size]


L’impegno in Afghanistan insieme ai marine – E’ il secondo teatro più impegnativo per le forze armate italiane, presenti nel Paese ormai da quindici anni, con un costo (analogo al 2016) di 295 milioni — compresi i 120 milioni per il sostegno alle forze di sicurezza locali — e l’impiego di 900 soldati, 148 mezzi terrestri e 8 elicotteri. A tre anni dal ritiro dalla prima linea, l’avanzata deitalebani a Farah ha costretto gli italiani a tornare ad assistere le truppe afgane che combattono al fronte, insieme ai marinesamericani.[/size]


Le altre missioni dal Libano alla Somalia – Nessuna rilevante novità — neanche sui costi — per tutte le altre missioni. Libano(153 milioni) con 1.125 uomini, 303 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei;Kosovo (80 milioni) con 568 uomini, 202 mezzi terrestri e un mezzo aereo; missione antipirateria in Oceano Indiano (27 milioni) con 2 navi, 2 mezzi aerei e 407 uomini; supporto aereo logistico in Emirati, Qatar e Barhain (21 milioni), con 12 aerei e 126 uomini; Somalia (13 milioni) con 130 uomini e 18 mezzi aerei; base militare italiana a Gibuti (112 milioni) con 116 soldati e 21 mezzi terrestri. Seguono le missioni in Albania (6 milioni), Egitto (4 milioni), Palestina (3 milioni), Mali (2,5 milioni), BosniaCipro,Niger e Pakistan, in tutto poco più di 1 milione.[/size]


L’analisi dell’Osservatorio sulle spese militari italiane (Mil€x) considera lo stanziamento per le sole spese militari (comprese quelle relative alla protezione militare delle ambasciate e degli interessi nazionali nelle aree di conflitto, pari a 30 milioni), escludendo tutti i finanziamenti destinati alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e sminamento umanitario (111 milioni, erano 91 l’anno precedente) e agli interventi di sostegno ai processi di pace e stabilizzazione e alla connessa partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali (34 milioni, erano 19,8 nel 2016).


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Messaggio Da ART- Mer Apr 19, 2017 7:01 pm

Condor ha scritto:Purtroppo, sacrificare poche vite umane -mi riferisco alle morti di civili innocenti- per raggiungere scopi strategici che potrebbero salvarne milioni (nei casi più "nobili"), dall' 11 Settembre 2001 sembra che stia diventando consuetudine.
A mio avviso, l'attacco USA in Siria è stata una squallida macchinazione di salvaguardia d'immagine..., il tutto con la complicità della Russia, che ha ben recitato la parte del soggetto offeso dagli americani.

Interesante, interessante. Cominciamo forse a cambiare linea e a non considerare più Putin come il paladino delle Forze del Bene come si faceva fino a poco tempo fa.

Condor ha scritto:Di Battista, anche se non è stato capito, ha fatto bene a suggerire a Gentiloni di stare fuori dal gioco.

Ovvio per il genio che qualche anno fa aveva dichiarato: "Io sto con l'ISIS, bisogna capirli".

Condor ha scritto:E invece! L'Europa "muscolosa" cosa ha fatto? In prima linea ad applaudire Trump. Eh bravi, gli ebeti europei!

Gli "ebeti europei" non possono fare niente, anche per colpa degli ebeti nazionalisti (senza virgolette) che ostacolano la formazione di una politica estera europea e di forze armate uniche europee.
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Messaggio Da ART- Mer Apr 19, 2017 7:50 pm

Verci ha scritto:L'Europa in queste situazioni, politicamente e militarmente parlando, è una sostanziale nullità.
Chi decide sono - more solito - gli USA guerrafondai e la Russia di Putin.

... che, ricordiamolo, è guerrafondaia pure lei anche se con meno mezzi e risorse degli USA a disposizione.

Di tutto questo non dobbiamo ringraziare solo i nostri ben noti eroi paladini della lotta antieuropeista, quelli che l'Europa è più forte divisa e poi come si stava bene quando l'Europa non esisteva: quelli sono poveracci che fanno il loro mestiere di poveracci della geopolitica. La colpa è anche della troppa inerzia di chi si dice favorevole a un'unione seria d'Europa ma non fa niente di concreto per realizzarla, per farsi sentire, per far capire ai governanti che siamo stanchi di questa situazione ma al contrario dei poveracci nazionalisti / eurofobi vogliamo un rimedio che non sia peggiore del male. Se vogliamo l'Europa unita sul serio non basta limitarsi ad abbaiare in continuazione che così non va e maledizione al diavolo.
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Messaggio Da Condor Mer Apr 19, 2017 11:19 pm

ART- ha scritto: Interesante, interessante. Cominciamo forse a cambiare linea e a non considerare più Putin come il paladino delle Forze del Bene come si faceva fino a poco tempo fa. 
In verità a considerare Putin paladino delle forze del bene è anche un certo Paul Craig Roberts, uno dei più autorevoli osservatori indipendenti della scena internazionale, ex stratega di Reagan.

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Ovvio per il genio che qualche anno fa aveva dichiarato: "Io sto con l'ISIS, bisogna capirli".
Di Battista non ha mai detto: -Io sto con l'ISIS, bisogna capirli-
Egli disse che con i terroristi occorreva dialogare. E a mio avviso aveva tanta ragione. Ovviamente il dialogo non lo intendeva fare con il capo barbanera che è intimo amico dei Bush e di Sarkozy, ma con la base.
Per chi guarda un po' più lontano del proprio naso la strategia di Di Battista era giusta.

ART
...forze armate uniche europee.
Proprio quello che ci vuole per permettere ai tedeschi di chiudere finalmente la rete e cucinare i fanatici europesciolini.
Bravo Art, tu si che vedi lontano!
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Messaggio Da ART- Mer Apr 19, 2017 11:28 pm

Condor ha scritto:
In verità a considerare Putin paladino delle forze del bene è anche un certo Paul Craig Roberts, uno dei più autorevoli osservatori indipendenti della scena internazionale, ex stratega di Reagan.

Aaaah certo, se lo dice un certo Paul Craig Roberts allora è la Verità, la Legge.

Condor ha scritto:Di Battista non ha mai detto: -Io sto con l'ISIS, bisogna capirli-
Ha detto che con i terroristi occorre dialogare. E a mio avviso aveva tanta ragione. Ovviamente il dialogo non lo intendeva fare con il capo barbanera che è intimo amico dei Bush e di Sarkozy, ma con la base.
Per chi guarda un po' più lontano del proprio naso la strategia di Di Battista era giusta.

Fonte a caso, ma ce ne sono molte altre che riportano la frase.
http://www.articolotre.com/2015/11/alessandro-di-battista-io-sto-con-lisis-vanno-capiti/

Veramente una strategia geniale, "dialogare" con "la base" di chi ha l'unico obiettivo di farti saltare in aria a costo pure della sua stessa vita: che grande stratega incompreso questo Di Battista Attacco Usa in Siria, Trump invia missili Tomahawk sulla 'base dei raid chimici contro Idlib'. Nave russa entra nel Mediterraneo  2640052933  
Ok, tutto realistico al massimo. Avviamo una civile e pacata dicussione con l'ISIS: incontriamo "la base" in uno stadio, oppure in un grande forum su Internet in stile grilloide magari lol!

Condor ha scritto:
Proprio quello che ci vuole per permettere ai tedeschi di chiudere finalmente la rete e cucinare i fanatici europesciolini.

Brutta cosa la paranoia.
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