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la lista Fassina non ammessa a Roma

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Messaggio Da Rossoverde Dom Mag 08, 2016 7:51 pm

A Roma si semplifica il quadro politico per la prossima tornata elettorale, la lista di Fassina non è stata ammessa alla corsa per il Campidoglio, forse in fin dei conti è un fatto positivo per il M5S, in quanto penso che la maggior parte dei probabili elettori della lista Fassina finiranno per votare , appunto, per la lista del M5S, relegando indietro il Pd rispetto al M5S.
Vedremo  come andrà a finire.
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Messaggio Da Verci Ven Mag 13, 2016 11:37 pm

Il TAR del Lazio ha bocciato il ricorso di Fassina, sembra per gli errori formali nella compilazione dei moduli e nella modalità di certificazione di alcune firme. Ora il ricorso al Consiglio di Stato. Rivedremo come andrà a finire, ma ho la sensazione che andrà di nuovo male. 
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Messaggio Da Rossoverde Dom Mag 15, 2016 6:14 pm

Giachetti che rincorre Fassina, allora non hanno capito niente, Fassina e il suo elettorato potenziale erano e a maggior ragione, visto l'evolversi del Pd, sono alternativi al Pd, se no che senso avrebbe avuto ad uscire dal Pd?
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Messaggio Da Verci Dom Mag 15, 2016 6:44 pm

Di fatto ne parla (e anche chiaramente) l'Huffington Post:

"Noi siamo in campo e andiamo avanti". Stefano Fassina attende la giornata di lunedì e il pronunciamento del Consiglio di Stato che dovrà esprimersi sulla sua candidatura a sindaco di Roma. Nel frattempo sulle pagine del Corriere della Sera l'ex vice ministro dell'Economia ed ex esponente del Partito Democratico respinge l'offerta di Stefano Giachetti di marciare insieme per il Campidoglio.

"Non capisco come Giachetti possa pensare che quel pezzo di città orientato sul nostro progetto possa votare chi è stato pasdaran del Jobs act, della scuola, dello Sblocca Italia, dell'Italicum... E che vuole tornare a quel modello Roma che ha aggravato le condizioni della città"

Il no di Fassina pesa sulla corsa di Giachetti che, secondo i sondaggi, si gioca ai decimali l'accesso al ballottaggio con i candidati del centrodestra, Alfio Marchini e Giorgia Meloni, per sfidare la favoritissima Virginia Raggi dei 5 Stelle.

"Trovo offensivo che dopo 6 mesi intensissimi di campagna Giachetti continui a delegittimare la candidatura del sottoscritto come un dispetto a Renzi. Penso di avere ancora diritto all'elettorato passivo, nonostante il "Fassina chi?" del 2014. Certo non smetterò di fare politica per quello"

Fassina non ha deciso chi voterà per il Campidoglio in caso di responso negativo del Consiglio di Stato, ma non nega che una parte della squadra che lo sosteneva "guardava altrove", verso il Partito Democratico.

"Virginia Raggi ha un approccio minimalista che mi preoccupa. Né Raggi, né Giachetti affrontano la questione sociale che per noi è la priorità"

Roberto Giachetti ribadisce l'appello ai sostenitori di Stefano Fassina sulle pagine della Repubblica.

"Gli elettori di Fassina devono porsi due domande: chi è in grado di risolvere i problemi di Roma? Io o la Raggi?. Si vota sui problemi di Roma, non sono né elezioni politiche né il congresso del Pd. E poi si sa, io le mie idee le porto avanti a prescindere da Renzi. Si è visto al referendum sulle trivelle".

Il candidato sindaco di Roma del Pd apre a parti del programma della lista Fassina.

"Per esempio la proposta sulla rinegoziazione dei tassi di interesse sui mutui del Comune. Oggi li paghiamo al 5%, si potrebbero dimezzare. Apriamo un tavolo col governo. Così avremmo più risorse per il sociale. Ho sempre detto che Atac va prima di tutto risanata. Pensare di privatizzarla significa svenderla. Per Ama vale lo stesso. Rispetto a Fassina penso che le quote di alcune municipalizzate, i cui servizi non competono al Comune, si possano cedere".

Sull'altro fronte, la candidata M5S al Campidoglio Virginia Raggi , in un colloquio con la Stampa, afferma di non temere un effetto Pizzarotti nella sua corsa.

"Siamo sotto attacco. Io ogni giorno scopro qualcosa che mi riguarda, pure sulla mia vita privata, sul mio passato. Scopro anche di avere un fidanzato" [...] "Non temo ripercussioni. Noi stiamo facendo una campagna elettorale su un programma preciso. Non siamo come gli altri partiti, che hanno devastato la città. Quello che accade a Parma non ci riguarda. Stanno cercando di denigrarci perché non hanno argomenti validi contro di noi, ma dobbiamo restare uniti e resistere. Nessuno può darci lezioni".

Alfio Marchini affida invece al Messaggero la proposta di un Patto per Roma fra lavoratori e imprese.

"Bisogna ridare speranza a questa città dove benessere, solidarietà, sicurezza e decoro devono rappresentare un unicum su cui costruire il futuro dei nostri figli. E tutto inizia dal lavoro". [...] "Ai dipendenti pubblici dico: attenzione siamo alla vigilia di una guerra tra lavoratori pubblici, sicuramente più garantiti, e quelli privati che hanno perso il lavoro o conosciuto la cassa integrazione. Da sindaco abolirò le gare al massimo ribasso", perché "hanno fallito il loro scopo: corruzione ai massimi livelli, costi alti, bassa qualità dei servizi, competizione al ribasso delle aziende e nei settori 'people intensive' - come nel caso dei call center - una vera e propria macelleria sociale". "Bisogna ridurre le tasse e rimettere i soldi in tasca ai romani. Le imprese devono creare ricchezza e tornare ad investire sul personale e noi creeremo le condizioni affinché ciò avvenga".

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Messaggio Da Athos Mar Mag 17, 2016 9:52 am

Fassina ha un solo, decisivo problema: è debole dialetticamnte e non ha alcuna capacità di leadership.
Con la sua aria dimessa e la voce querula non riuscirebbe a convincere nessuno che 2più2 fa 4.
Le sue ragioni - e quelle della sinistra che lui rappresenta - sarebbero in grado di annichilire tutti gli altri candidati, mostrandone l'inconsistenza che sconfina nel ridicolo: ma non ce la fa, non è capace, come non sono stati capaci Bersani e Cuperlo e Civati.

Giachetti è un paradosso: è uguale a Fassina, personalmente, ma è schierato col PD.
Sarebbero un ticket ben assortito, Fassina coi suoi abitucci ben ordinati da sacerdote, Giachetti sgualcito e spettinato come Al Pacino, la sinistra di lotta e di governo, almeno nel look.
A parti invertite funzionerebbe lo stesso, cioè diremmo le stesse cose, sia del PD, sia della lista alternativa.

Di fronte a questa situazione della sinistra, coloro che vedono la soluzione in Virginia Raggi, non si rendono conto di un fatto, evidente fin dalla nascita del Movimento 5 stelle: il M5S non è la soluzione del problema, ma fa parte del problema.
La stessa cosa, per altro, si deve dire di Renzi: non è una soluzione del problema, ma anzi ne è l'aspetto esasperato e terminale.
Come del resto lo era stata a suo tempo la Lega, precorritrice di tutto il peggio che si sarebbe visto negli anni successivi.
Una politica stupida e minimalista, prodotta da una società ignorante, (il problema), genera soluzioni stupide e ignoranti, superficiali, confuse, farraginose, demagogiche, estemporanee.

La ditta Meloni&Salvini non ha bisogno di commenti specifici.

Il buon Marchini fa quasi tenerezza, lui personalmente: se fosse antipatico, sarebbe sommerso da un uragano di pernacchie, dopo il suo girovagare che lo fa finire insieme a Berlusconi - ma in realtà basterebbe il fatto che sia stato il capitano della squadra nazionale di Polo, in gioventù, per diventare il bersaglio preferito di tutti i piccioni e di tutti gli sberleffi, in una citta come Roma.
E poi, beccato con la Ferrari in autogrill, mentre smonta da una Smart, con la quale era andato nei mercati rionali a fare campagna elettorale: un candidato ideale per la Leopolda di Renzi, sponsorizzata da Marchionne e da Eataly.
Ma non riesce ad essere antipatico, è bello e agghindato che sembra finto: per essere antipatico dovrebbe essere preso sul serio, ma come si fa?

Come dicevo in altri 3D, dov'è Roma in tutto questo?
Questa è la politica italiana, che nella Capitale si rivela senza infingimenti.

Athos

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