Addio mamma e papà, negli asili di Venezia ecco “genitore 1 e 2”
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Addio mamma e papà, negli asili di Venezia ecco “genitore 1 e 2”
L’iniziativa è della consigliera comunale Camilla Seibezzi che annuncia di voler ritoccare anche i libri di testo nelle scuole. Pioggia di proteste. Il sindaco: parte male
Di mamma fino a ieri ce n’era una sola. Adesso non più. Almeno a Venezia. E il papà? In Laguna, come nel celebre adagio popolare, diventa pure lui incerto. Anzi, entrambi spariscono per dar luogo a un indifferenziato quanto confusionario “genitore 1” e “genitore 2”. La proposta arriva dalla delegata del sindaco Giorgio Orsoni ai Diritti Civili e alla Politiche contro le discriminazioni, la consigliera comunale Camilla Seibezzi, che appena eletta pensa subito di marcare con chiarezza la sua azione: togliere “mamma” e “papà” dai moduli per l’iscrizione agli asili nido e alle scuole dell’infanzia per inserire una dicitura anonima. Idem nei bandi per l’assegnazione delle case popolari di Venezia: sarà presto specificato che possono partecipare anche coppie non eterosessuali. Ma c’è chi, anche nella sua stessa maggioranza, si stupisce, a cominciare dal sindaco che bolla l’operato della zelante “pasdaran dei diritti umani” con un bel «Parte male». Lei si difende: «Basta stereotipi».
Ma questo è solo l’antipasto. Ecco il resto del menu che avrebbe in mente: progetti (non meglio specificati) contro omofobia e discriminazioni razziali ed etniche ma anche una revisione, con la collaborazione dell’assessorato all’Istruzione, dei testi per l’infanzia, «in cui la differenza - spiega in un’intervista - venga presentata come una realtà esistente e di pari dignità».
Ma ecco, subito, le proteste. Il sindaco tira le orecchie alla pasionaria ribadendo che chi ha deleghe deve prima concordare l’operato con lui. Simone Venturini, capogruppo dell’Udc in Consiglio comunale, rimarca che: «Per noi la famiglia resta formata da uomo e donna, ma questo non vuol dire togliere diritti agli altri. La modifica dell’etichetta non credo dia sostanza ai diritti. Prima risolviamo le emergenze». Resta da sentire la voce della Lega.
http://www.lapadania.net/articoli/addio_mamma_e_papagrave_negli_asili_di_veneziaecco_ldquogenitore_1_e_2rdquo8799.php
Di mamma fino a ieri ce n’era una sola. Adesso non più. Almeno a Venezia. E il papà? In Laguna, come nel celebre adagio popolare, diventa pure lui incerto. Anzi, entrambi spariscono per dar luogo a un indifferenziato quanto confusionario “genitore 1” e “genitore 2”. La proposta arriva dalla delegata del sindaco Giorgio Orsoni ai Diritti Civili e alla Politiche contro le discriminazioni, la consigliera comunale Camilla Seibezzi, che appena eletta pensa subito di marcare con chiarezza la sua azione: togliere “mamma” e “papà” dai moduli per l’iscrizione agli asili nido e alle scuole dell’infanzia per inserire una dicitura anonima. Idem nei bandi per l’assegnazione delle case popolari di Venezia: sarà presto specificato che possono partecipare anche coppie non eterosessuali. Ma c’è chi, anche nella sua stessa maggioranza, si stupisce, a cominciare dal sindaco che bolla l’operato della zelante “pasdaran dei diritti umani” con un bel «Parte male». Lei si difende: «Basta stereotipi».
Ma questo è solo l’antipasto. Ecco il resto del menu che avrebbe in mente: progetti (non meglio specificati) contro omofobia e discriminazioni razziali ed etniche ma anche una revisione, con la collaborazione dell’assessorato all’Istruzione, dei testi per l’infanzia, «in cui la differenza - spiega in un’intervista - venga presentata come una realtà esistente e di pari dignità».
Ma ecco, subito, le proteste. Il sindaco tira le orecchie alla pasionaria ribadendo che chi ha deleghe deve prima concordare l’operato con lui. Simone Venturini, capogruppo dell’Udc in Consiglio comunale, rimarca che: «Per noi la famiglia resta formata da uomo e donna, ma questo non vuol dire togliere diritti agli altri. La modifica dell’etichetta non credo dia sostanza ai diritti. Prima risolviamo le emergenze». Resta da sentire la voce della Lega.
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