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Ludovico Ariosto:"Giace in Arabia una valletta amena..."

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Ludovico Ariosto:"Giace in Arabia una valletta amena..." Empty Ludovico Ariosto:"Giace in Arabia una valletta amena..."

Messaggio Da tessa Mar Ott 07, 2014 5:56 pm

Dall' Orlando Furioso , canto XIV, strofe 92-94. Dio viene in aiuto dell'esercito cristiano, mandando l'arcangelo Michele alla ricerca del Silenzio che protegga le mosse dei soldati di Carlo, e della Discordia che semini liti e contrasti nel campo pagano. L'arcangelo dopo aver invano cercato il Silenzio nei luoghi piu' probabili, lo trova finalmente in una valletta d'Arabia.

Qui Ariosto si ispira a Virgilio, Eneide, Libro I, vv 160-170, allorche gli Eneadi , placatasi ad opera di Nettuno  la tempesta  scatenata da Eolo, approdano in un'insenatura profonda che si apre davanti a un'isola. A destra e a manca scoscendono dirupi e due scogli si levano minacciosi alle stelle, e sotto rocce sospese si spalanca una grotta in cui sgorga una fonte d 'acqua dolce,e vi sono sedili di pietra viva, dimora delle ninfe...
Questo è Virgilio e a questi versi si ispiro' anche Milton per un bel passaggio del Paradiso perduto.
Anche Steinbeck utilizzo' quast'immagine virgiliana nel suo libro " Al Dio sconosciuto" allorchè descrisse il sacrificio panico del protagonista che muore abbracciato a una roccia , invocando la pioggia, in una valletta isolata e amena...

Proseguiamo con Ariosto:

Giace in Arabia una valletta amena,
  lontana da cittadi e da villaggi,
  ch'all'ombra di duo monti è tutta piena
  d'antiqui abeti e di robusti faggi.
  Il sole indarno il chiaro di' vi mena,
  chè non può mai penetrare coi raggi,
  si' gli è la via da folti rami tronca:
  e quivi entra sotterra una spelonca.
Sotto la negra selva una capace
  e spaziosa grotta entra nel sasso,
  di cui la fronte l'edera seguace
  tutta aggirando va con storto passo.
  In questo albergo il grave sonno giace;
  l'Ozio da un canto corpulento e grasso,
  da l'altro la Pigrizia in terra siede,
  che non puo' andare e mal reggersi in piede.
Lo smemorato Oblio sta sulla porta:
  non lascia entrar , nè riconosce alcuno;
  non ascolta imbasciata  nè riporta.
  e parimenti tien cacciato ognuno.
  Il Silenzio va intorno e fa la scorta;
  ha le scarpe di feltro e  'l mantel bruno,
  et a quanti n'incontra, di lontano,
  che non debban venir , cenna con mano.
tessa
tessa

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