Errato dire "Grida manzoniane"
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Errato dire "Grida manzoniane"
Leggendo oggi Repubblica, sono inorridita perchè l'articolista, a pag 5, ha usato grida invece di gride.
Dunque se si parla di un editto ( e si parlava di riforma di giustizia) si deve declinare grida in gride al plurale, assolutamente da non usare grida al plurale.
Se si tratta di un grido si puo' declinare in grida o gridi al plurale.
Ognuno scelga. In genere i gridi sono degli animali , ma non sempre...
Mi sono ricordata di una strofa del Cimitière Marin ( Cimitero Marino) di Paul Valèry ,e qui si preferisce gridi.
Allora,
Strofe XVI
Gridi acuti di donne accarezzate,
I denti, gli occhi, le ciglia bagnate,
Il vago seno che scherza col fuoco,
Il sangue che arde in labbra che s'arrendono,
Le dita, i doni estremi che difendono,
Tutto sotterra va, torna nel giuoco!
Dunque se si parla di un editto ( e si parlava di riforma di giustizia) si deve declinare grida in gride al plurale, assolutamente da non usare grida al plurale.
Se si tratta di un grido si puo' declinare in grida o gridi al plurale.
Ognuno scelga. In genere i gridi sono degli animali , ma non sempre...
Mi sono ricordata di una strofa del Cimitière Marin ( Cimitero Marino) di Paul Valèry ,e qui si preferisce gridi.
Allora,
Strofe XVI
Gridi acuti di donne accarezzate,
I denti, gli occhi, le ciglia bagnate,
Il vago seno che scherza col fuoco,
Il sangue che arde in labbra che s'arrendono,
Le dita, i doni estremi che difendono,
Tutto sotterra va, torna nel giuoco!
tessa- Messaggi : 1293
Data d'iscrizione : 30.07.13
Località : Roma
Re: Errato dire "Grida manzoniane"
tessa ha scritto:Leggendo oggi Repubblica, sono inorridita perchè l'articolista, a pag 5, ha usato grida invece di gride.
Dunque se si parla di un editto ( e si parlava di riforma di giustizia) si deve declinare grida in gride al plurale, assolutamente da non usare grida al plurale.
Se si tratta di un grido si puo' declinare in grida o gridi al plurale.
Ognuno scelga. In genere i gridi sono degli animali , ma non sempre...
Mi sono ricordata di una strofa del Cimitière Marin ( Cimitero Marino) di Paul Valèry ,e qui si preferisce gridi.
Allora,
Strofe XVI
Gridi acuti di donne accarezzate,
I denti, gli occhi, le ciglia bagnate,
Il vago seno che scherza col fuoco,
Il sangue che arde in labbra che s'arrendono, NEL CASO VUOI CAMBIARE LAVORO,non so che lavoro fai,da quello che scrivi,devi essere o una manager o una infermiera,ti propongo di venire a lavorare nel settore mio,LA COPY EDITOR,4.000 EURO AL MESE LI PORTI A CASA DI SICURO,non sono tanti ma di questi tempi,con questi chiari di luna,ci si può campare,niente lussi,ma qualche capriccio te lo puoi passare.
Le dita, i doni estremi che difendono,
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freg53- Messaggi : 689
Data d'iscrizione : 25.04.14
Località : acireale
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