Risposte e domande
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Re: Risposte e domande
Aspetterei il mio Venerdi' perchè non voglio stare da sola in un'isola deserta.
Domanda per te: Domani è il tuo compleanno, entri negli anta, giorno drammatico per le donne che si contano tutte le rughe rimaste dopo i 50 lifting fatti, ma tu che bilancio dai alla tua vita? Hai un figlio bellissimo di 15 anni, un Pick Up nuovo nero bellissimo, un lavoro bellissimo, vabbè, sei divorziato, capita... E' tempo di bilanci? Sei soddisfatto della tua vita?
Domanda per te: Domani è il tuo compleanno, entri negli anta, giorno drammatico per le donne che si contano tutte le rughe rimaste dopo i 50 lifting fatti, ma tu che bilancio dai alla tua vita? Hai un figlio bellissimo di 15 anni, un Pick Up nuovo nero bellissimo, un lavoro bellissimo, vabbè, sei divorziato, capita... E' tempo di bilanci? Sei soddisfatto della tua vita?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
ehhh... si fa presto a dire Venerdì... mah...
Bilanci, non so se è tempo, però posso dirti come la vedo...
Prima di tutto mio figlio. Sono soddisfatto di lui, ne ha passate parecchie, eppure è bravo, studia, ha un buon carattere, insomma mi rende orgoglioso essere suo padre.
Il nuovo lavoro mi piace, finalmente, prima ho fatto altre cose, ma questo appaga i miei bisogni ed il mio modo d'essere, è un buon lavoro e spero vada avanti così.
L'auto, il Pick Up, ne avevo un altro (che ho venduto) era color bronzo, un Ranger della Ford, aveva 3 anni, ho colto un'occasione e ne ho preso uno nuovo.
Questo è nero, sempre un Ranger. Sono macchine formidabili (almeno per come la penso io sulle qualità che deve avere un'auto).
Direi che mi sento abbastanza soddisfatto della vita, per come è andata sinora. (Ovvio che questi sono solo 3 esempi, all'interno della mia vita, ma era giusto per rispondere alle tue domande).
Non posso lamentarmi.
Se fossi un momento della giornata... che momento saresti?
Bilanci, non so se è tempo, però posso dirti come la vedo...
Prima di tutto mio figlio. Sono soddisfatto di lui, ne ha passate parecchie, eppure è bravo, studia, ha un buon carattere, insomma mi rende orgoglioso essere suo padre.
Il nuovo lavoro mi piace, finalmente, prima ho fatto altre cose, ma questo appaga i miei bisogni ed il mio modo d'essere, è un buon lavoro e spero vada avanti così.
L'auto, il Pick Up, ne avevo un altro (che ho venduto) era color bronzo, un Ranger della Ford, aveva 3 anni, ho colto un'occasione e ne ho preso uno nuovo.
Questo è nero, sempre un Ranger. Sono macchine formidabili (almeno per come la penso io sulle qualità che deve avere un'auto).
Direi che mi sento abbastanza soddisfatto della vita, per come è andata sinora. (Ovvio che questi sono solo 3 esempi, all'interno della mia vita, ma era giusto per rispondere alle tue domande).
Non posso lamentarmi.
Se fossi un momento della giornata... che momento saresti?
Ultima modifica di Samael il Dom Nov 25, 2018 5:04 pm - modificato 1 volta.
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Dopo la cena, soprattutto se sono in compagnia di amici.
E tu? se fossi un momento della giornata?
E tu? se fossi un momento della giornata?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Sarei il momento più bello della giornata. Quel momento di quando incontro il mio amore, il mio tesoro grandissimo amore mio R.
Se fossi in grado (per somma magia) di renderti invisibile che cosa faresti?
Se fossi in grado (per somma magia) di renderti invisibile che cosa faresti?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Andrei a spiare Putin.
Se tu fossi un archeologo Cosa penseresti Della " maschera di Agamemnone?"
Se tu fossi un archeologo Cosa penseresti Della " maschera di Agamemnone?"
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
beh... penserei che quella di Tutankhamon è tutta un'altra cosa
(in tutti i sensi, cominciando dall'autenticità e via così...)
Se fossi uno psicologo cosa chiederesti al tuo paziente... tipo: " ti sleghi le scarpe prima di togliertele? " o " cosa noti come prima cosa nelle altre persone?", oppure che domande faresti?
Ultima modifica di Samael il Dom Nov 25, 2018 5:07 pm - modificato 1 volta.
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Quindi la maschera funeraria cosiddetta di Agamennone non ti convince, eh? Sta su tutti i libri di storia del liceo.
Qui dobbiamo fare un cenno a Heinrich Schliemann (1822-1890) che era un imprenditore tedesco, appassionato di studi omerici che, in età matura, abbondonò gli affari e utilizzò le sue ricchezze per rintracciare Troia e gli altri luoghi omerici. I suoi scavi durarono 20 anni ( 1870-1890) e diedero risultati splendidi.
Nel 1876 si recò a Micene, la città di Agamennone, nell'Argolide," ben fabbricata, dalle ampie vie e ricca d'oro," come dice Omero. Rimane ancora la sua acropoli, chiusa da enormi muraglie e dalla Porta dei Leoni. Entro le mura si vede un vasto palazzo principesco con il megaron, la vasta sala descritta da Omero, col grande focolare in mezzo. Al di fuori delle mura Schliemann trovò le cosidette Tombe degli Atridi, cioè dei discendenti di Atreo, padre di Agamennone. Tali almeno le credette il fortunato scopritore quando, rinvenute cinque fosse mortuarie, e apertele, le vide occupate da cadaveri accuratamente composti, con maschere d'oro sul viso e molti oggetti d'oro intorno. Erano forse le tombe di Agamennone e degli altri atridi uccisi, come narra la leggenda, dal perfido Egisto?
Una conferma della realtà del mondo descritto dall'Iliade di Omero hanno dato le rovine di Troia, scoperte sulle coste dell'Asia Minore, di fronte allo Stretto dei Dardanelli. Là, sulla collinetta di Hissarlik, nel 1870, Schliemann iniziò gli scavi che poi proseguirono per parecchi anni: dal suolo uscirono i ruderi dell'acropoli di Troia, con mura enormi, con avanzi di palazzi, con innumerevoli oggetti. Queste rovine, di tempi assai diversi, sono disposte a strati: ogni strato rappresenta una nuova ricostruzione di Troia: Schliemann credette che gli avanzi della città omerica fossero i ruderi da lui scoperti nel secondo strato a partire dal basso: in quello strato anzi egli rinvenne un ripostiglio di oggetti di bronzo e di oro, che subito, nel suo entusiasmo, chiamò il "Tesoro di Priamo" e celebrò come una preziosissima reliquia degli eroi troiani. Indagini posteriori stabilirono invece che quel secondo strato è molto più antico e risale forse a 2500 anni a.C. , mentre la città descritta da Omero è quella del sesto strato. Essa può assegnarsi press'a poco al periodo 1500-1200 a.C., tracce d'incendio sembrano confermare la sua tragica fine.
L'omerica Troia è dunque veramente esistita, lambita dallo Scamandro e dal Simoenta, e dominava per la forte posizione della sua acropoli tutto l'Ellesponto.
Il Tesoro di Priamo fu donato da Schliemann al Museo di Berlino.
Non fu un grande archeologo, perchè troppo tardi si accinse a ricerche, le quali richiedono molta preparazione e lunga esperienza; tuttavia deve dirsi senza dubbio uno dei più geniali animatori dell'archeologia moderna.
Mi avevi chiesto, se fossi una psicologa che diresti subito al tuo paziente?
Risposta, gli direi di parlarmi di sè stesso, iniziando dal periodo che vuole.
Domanda per te.
Ci racconti la storia di questo giovane e famoso faraone Tutankhamon?
Qui dobbiamo fare un cenno a Heinrich Schliemann (1822-1890) che era un imprenditore tedesco, appassionato di studi omerici che, in età matura, abbondonò gli affari e utilizzò le sue ricchezze per rintracciare Troia e gli altri luoghi omerici. I suoi scavi durarono 20 anni ( 1870-1890) e diedero risultati splendidi.
Nel 1876 si recò a Micene, la città di Agamennone, nell'Argolide," ben fabbricata, dalle ampie vie e ricca d'oro," come dice Omero. Rimane ancora la sua acropoli, chiusa da enormi muraglie e dalla Porta dei Leoni. Entro le mura si vede un vasto palazzo principesco con il megaron, la vasta sala descritta da Omero, col grande focolare in mezzo. Al di fuori delle mura Schliemann trovò le cosidette Tombe degli Atridi, cioè dei discendenti di Atreo, padre di Agamennone. Tali almeno le credette il fortunato scopritore quando, rinvenute cinque fosse mortuarie, e apertele, le vide occupate da cadaveri accuratamente composti, con maschere d'oro sul viso e molti oggetti d'oro intorno. Erano forse le tombe di Agamennone e degli altri atridi uccisi, come narra la leggenda, dal perfido Egisto?
Una conferma della realtà del mondo descritto dall'Iliade di Omero hanno dato le rovine di Troia, scoperte sulle coste dell'Asia Minore, di fronte allo Stretto dei Dardanelli. Là, sulla collinetta di Hissarlik, nel 1870, Schliemann iniziò gli scavi che poi proseguirono per parecchi anni: dal suolo uscirono i ruderi dell'acropoli di Troia, con mura enormi, con avanzi di palazzi, con innumerevoli oggetti. Queste rovine, di tempi assai diversi, sono disposte a strati: ogni strato rappresenta una nuova ricostruzione di Troia: Schliemann credette che gli avanzi della città omerica fossero i ruderi da lui scoperti nel secondo strato a partire dal basso: in quello strato anzi egli rinvenne un ripostiglio di oggetti di bronzo e di oro, che subito, nel suo entusiasmo, chiamò il "Tesoro di Priamo" e celebrò come una preziosissima reliquia degli eroi troiani. Indagini posteriori stabilirono invece che quel secondo strato è molto più antico e risale forse a 2500 anni a.C. , mentre la città descritta da Omero è quella del sesto strato. Essa può assegnarsi press'a poco al periodo 1500-1200 a.C., tracce d'incendio sembrano confermare la sua tragica fine.
L'omerica Troia è dunque veramente esistita, lambita dallo Scamandro e dal Simoenta, e dominava per la forte posizione della sua acropoli tutto l'Ellesponto.
Il Tesoro di Priamo fu donato da Schliemann al Museo di Berlino.
Non fu un grande archeologo, perchè troppo tardi si accinse a ricerche, le quali richiedono molta preparazione e lunga esperienza; tuttavia deve dirsi senza dubbio uno dei più geniali animatori dell'archeologia moderna.
Mi avevi chiesto, se fossi una psicologa che diresti subito al tuo paziente?
Risposta, gli direi di parlarmi di sè stesso, iniziando dal periodo che vuole.
Domanda per te.
Ci racconti la storia di questo giovane e famoso faraone Tutankhamon?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Dodicesimo re della XVIII dinastia, facente parte del cosiddetto Nuovo Regno, è anche noto come "il faraone fanciullo", essendo assurto al trono in giovanissima età, tra i nove e i dieci anni.
Tutankhamon, ovvero "Immagine vivente di Amon".
Precedentemente all'assunzione del trono, durante il periodo dell’eresia amarniana, e antecedentemente alla restaurazione degli dei e del culto di Amon, dovuti allo stesso Tutankhamon, la parte teofora del nome faceva riferimento al dio Aton ed era, pertanto, Tutankhaton.
Tutankhaton, all'età di 8 o 9 anni sposò Ankhesepaaton, ovvero Che lei possa vivere per Aton, figlia di Akhenaton, che di anni doveva averne 12 o 13 essendo nata intorno all'anno V o VI del regno paterno. Immediatamente dopo, i due modificano i propri nomi rispettivamente in Tutankhamon e Ankhesenamon. Fu così che la cerimonia di incoronazione, già svoltasi ad Akhetaton sotto il patrocinio del dio Aton, venne ripetuta a Karnak, dopo il matrimonio e questa volta sotto l'egida di Amon.
Insomma tanti dei, sacerdoti e tanta politica nell'antico Egitto, già allora.
Ma cos'ha di misterioso questo faraone, a parte essersi sposato così giovane e essere morto altrettanto velocemente ( 19 anni di età ). Da esami sulla sua mummia si è scoperto che oltre ad aver gravi malformazioni ai piedi (piede equino) era di fragile struttura a causa di osteoporosi o addirittura di ossa necrotiche. Tanti disturbi, forse tisi, o un'infezione malarica furono responsabili di infiammazioni cumulative e immuno-soppressive ed in un soggetto altamente debilitato furono fatali.
Un faraone "maledetto".
Il regno di Tutankhamon durò relativamente poco e non gli fu possibile perciò sviluppare un programma edilizio complesso. Come avevano fatto prima tutti i suoi colleghi. Non per niente un faraone impegnava tutta la propria vita per costruire ogni cosa in funzione della sua morte. Tutte le rilevanze che possediamo in tal senso provengono dei templi di Karnak e Luxor, per i quali il sovrano commissionò, tra gli altri, monumenti quali la propria statua in posa da offerente (oggi al British Museum) o un'altra statua di sé nelle sembianze di Amon (oggi al Metropolitan Museum of Art di New York).La "restaurazione" del potere di Amon, e del suo clero, venne, infatti, celebrata dalla Stele della Restaurazione mentre i complessi templari di Karnak (l'antica Iput-Waset) vennero abbelliti e resi ancor più ricchi come risulta anche dal testo della stele citata. A Tutankhamon si deve il viale, fiancheggiato da sfingi criocefale, ovvero con il capo d'ariete, che congiunge il recinto templare di Amon (di cui l'ariete è una rappresentazione) con quello della sua sposa divina, Mut. Il desiderio di rendere omaggio al dio spodestato dal suo predecessore, portò alla restaurazione dell'antica Festa di Opet, forse la massima festa popolare dell'antico Egitto, interrotta durante il periodo dell'eresia amarniana, nel corso della quale, onde ricreare la necessaria trinità alla base della religione egizia in genere, il dio Amon e la dea Mut concepivano annualmente il divino figlio Montu il cui recinto templare si trova poco discosto da quello dei genitori.
Di più non voglio dire in quanto tutti coloro i quali ebbero a che fare con lui fecero una pessima fine.
La famosa maledizione del faraone fanciullo. "La morte verrà su agili ali per colui che profanerà la tomba del faraone"
Riposi in pace.
Se fossi stata una famosa spia, tipo Mata Hari... che avresti fatto?
Tutankhamon, ovvero "Immagine vivente di Amon".
Precedentemente all'assunzione del trono, durante il periodo dell’eresia amarniana, e antecedentemente alla restaurazione degli dei e del culto di Amon, dovuti allo stesso Tutankhamon, la parte teofora del nome faceva riferimento al dio Aton ed era, pertanto, Tutankhaton.
Tutankhaton, all'età di 8 o 9 anni sposò Ankhesepaaton, ovvero Che lei possa vivere per Aton, figlia di Akhenaton, che di anni doveva averne 12 o 13 essendo nata intorno all'anno V o VI del regno paterno. Immediatamente dopo, i due modificano i propri nomi rispettivamente in Tutankhamon e Ankhesenamon. Fu così che la cerimonia di incoronazione, già svoltasi ad Akhetaton sotto il patrocinio del dio Aton, venne ripetuta a Karnak, dopo il matrimonio e questa volta sotto l'egida di Amon.
Insomma tanti dei, sacerdoti e tanta politica nell'antico Egitto, già allora.
Ma cos'ha di misterioso questo faraone, a parte essersi sposato così giovane e essere morto altrettanto velocemente ( 19 anni di età ). Da esami sulla sua mummia si è scoperto che oltre ad aver gravi malformazioni ai piedi (piede equino) era di fragile struttura a causa di osteoporosi o addirittura di ossa necrotiche. Tanti disturbi, forse tisi, o un'infezione malarica furono responsabili di infiammazioni cumulative e immuno-soppressive ed in un soggetto altamente debilitato furono fatali.
Un faraone "maledetto".
Il regno di Tutankhamon durò relativamente poco e non gli fu possibile perciò sviluppare un programma edilizio complesso. Come avevano fatto prima tutti i suoi colleghi. Non per niente un faraone impegnava tutta la propria vita per costruire ogni cosa in funzione della sua morte. Tutte le rilevanze che possediamo in tal senso provengono dei templi di Karnak e Luxor, per i quali il sovrano commissionò, tra gli altri, monumenti quali la propria statua in posa da offerente (oggi al British Museum) o un'altra statua di sé nelle sembianze di Amon (oggi al Metropolitan Museum of Art di New York).La "restaurazione" del potere di Amon, e del suo clero, venne, infatti, celebrata dalla Stele della Restaurazione mentre i complessi templari di Karnak (l'antica Iput-Waset) vennero abbelliti e resi ancor più ricchi come risulta anche dal testo della stele citata. A Tutankhamon si deve il viale, fiancheggiato da sfingi criocefale, ovvero con il capo d'ariete, che congiunge il recinto templare di Amon (di cui l'ariete è una rappresentazione) con quello della sua sposa divina, Mut. Il desiderio di rendere omaggio al dio spodestato dal suo predecessore, portò alla restaurazione dell'antica Festa di Opet, forse la massima festa popolare dell'antico Egitto, interrotta durante il periodo dell'eresia amarniana, nel corso della quale, onde ricreare la necessaria trinità alla base della religione egizia in genere, il dio Amon e la dea Mut concepivano annualmente il divino figlio Montu il cui recinto templare si trova poco discosto da quello dei genitori.
Di più non voglio dire in quanto tutti coloro i quali ebbero a che fare con lui fecero una pessima fine.
La famosa maledizione del faraone fanciullo. "La morte verrà su agili ali per colui che profanerà la tomba del faraone"
Riposi in pace.
Se fossi stata una famosa spia, tipo Mata Hari... che avresti fatto?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
C
E ma io non avrei mai fatto la spia, il mio film preferito è' un film antico: Un uomo tranquillo, di Frank Capra, con Gary Cooper, si svolge in Scozia.
E ma io non avrei mai fatto la spia, il mio film preferito è' un film antico: Un uomo tranquillo, di Frank Capra, con Gary Cooper, si svolge in Scozia.
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Parlaci di Odisseo, colui Che conosce il braciere ardente ma sa uscirne?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
L'Odissea, la seconda creazione epica di Omero (o degli "Omeri", e qui i pareri sono discordi, ma per facilitarmi nel proseguire, citerò unicamente lui, Omero), racconta le peripezie di Ulisse (o Odisseo), dal momento in cui la sua flotta partì da Troia fino a quando mise di nuovo
piede sulla terra di Itaca.
Partì dunque da Troia, Ulisse, dopo la devastante sconfitta procurata dagli Achei ai Troiani, anche per merito della faccenda del "Cavallo", progettata dall'astuto eroe.
Omero per narrare di lui deve aver attinto da composizioni epiche più antiche, orali, che furono ben presto
dimenticate e di cui possiamo solo ipotizzare l'esistenza.
Dal VII sec. a.C. in poi, è l'epica omerica che insegna a tutto il mondo come Ulisse peregrinasse per dieci lunghi anni fino a quando non rivide nuovamente la patria.
Le mitiche peripezie di Ulisse hanno origine da luoghi reali. Da Troia l'eroe arrivò nella Tracia, paese dei Ciconi, un popolo che abitava tra l'Ebro ed il Nestro, e da lì, poi, a Malea.
Omero quindi descrive luoghi fantastici. Nonostante il fatto che l'Odissea sia un'opera puramente di fantasia poetica, fin dall'antichità si è tentato di dimostrare che essa fosse la prima testimonianza scritta della scienza geografica greca. Anche in epoca moderna, specialisti e studiosi hanno formulato innumerevoli teorie in cui Ulisse viaggia ai quattro angoli della terra, dai fiordi della Norvegia all'Africa, al Canada o al Golfo del Messico. Caratteristiche sull'utilità del tentativo di localizzare i luoghi che visitò l'eroe, sono le parole di Eratostene, grande matematico e geografo del III sec. a. C. " soltanto allora troverai i luoghi in cui viaggiò Ulisse, solo se prima sarai riuscito a scoprire chi fu l'artigiano che cucì l'otre di cui si servì Eolo per rinchiudervi i venti per favorire Ulisse..."
Secondo il mito, la stirpe di Ulisse discendeva da Cefalo, figlio di Deioneo, re della Focide, o, secondo un'altra versione, figlio di Ermes e di Creusa, figlia di Eretteo.
Cefalo aveva preso parte alla spedizione di Anfitrione, padre di Eracle, nelle Isole dei Tafi, e quest'ultimo per ricompensarlo gli aveva concesso un'isola dove stabilirsi, che da allora fu chiamata Cefallenia. L'eroe, che non aveva figli, si recò dall'Oracolo di Delfi e il dio gli diede l'ordine di ritornare nella sua isola e di unirsi col primo essere vivente di sesso femminile che si fosse trovato davanti.
Cefalo incontrò un'orsa che, quando l'eroe si unì con lei, si trasformò in una donna e che nove mesi dopo, mise al mondo Arciso. Figlio di Arciso era Laerte, che dalla moglie Aticlea ebbe un figlio: il nostro Ulisse.
Ulisse abbinava il valore alla destrezza della mente, incarnava cioè l'ideale dell'epoca, che esigeva uomini d'azione ma anche d'ingegno. Gli attributi che lo accompagnano di solito nell'epica sono " douriklitòs" ( abile nell'uso delle armi), "daìfron" (assennato nella battaglia), "megaletor" (prode).
Già nell'Iliade, a causa delle sue azioni e delle peregrinazioni successive, è definito: astuto, molto tormentato, perseverante,e molto lodato.
Ma iniziamo ora con le sue avventure.
Ulisse si era ormai allontanato da Troia, quando i venti spinsero la sue navi ad Ismaro nella Tracia, una città del popolo dei Ciconi, che fu da lui saccheggiata. Risparmiò solo la famiglia di Marone, sacerdote di Apollo; perciò questi, per riconoscenza, gli donò oro, argento e dodici otri pieni di vino. Nel frattempo però gli abitanti della città sconfitta chiesero aiuto ai loro vicini che attaccarono gli Achei. Dopo una battaglia che durò un intero giorno, Ulisse fu costretto ad alzare le vele, lasciando dietro di sé più di settanta morti.
L'eroe quindi si diresse a Sud, a Malea, ma le onde lo trascinarono oltre Citera.
Per nove giorni fu sbattuto dalle onde in mari sconosciuti; il decimo giorno raggiunse la terra dei Lotofagi che si cibavano di un fiore, il loto; chi però fosse uno straniero giunto in quella terra, e si fosse cibato di quel fiore sarebbe caduto immediatamente nell'oblio e avrebbe dimenticato la sua patria.
Ciò accadde a tre degli Achei, ma Ulisse insensibile ai loro lamenti (in quanto volevano restar lì per sempre) li legò fortemente alle strutture delle navi e prese nuovamente il largo.
Viaggiando senza una meta precisa, capitò nell'Isola dei Ciclopi*********** (continua)
piede sulla terra di Itaca.
Partì dunque da Troia, Ulisse, dopo la devastante sconfitta procurata dagli Achei ai Troiani, anche per merito della faccenda del "Cavallo", progettata dall'astuto eroe.
Omero per narrare di lui deve aver attinto da composizioni epiche più antiche, orali, che furono ben presto
dimenticate e di cui possiamo solo ipotizzare l'esistenza.
Dal VII sec. a.C. in poi, è l'epica omerica che insegna a tutto il mondo come Ulisse peregrinasse per dieci lunghi anni fino a quando non rivide nuovamente la patria.
Le mitiche peripezie di Ulisse hanno origine da luoghi reali. Da Troia l'eroe arrivò nella Tracia, paese dei Ciconi, un popolo che abitava tra l'Ebro ed il Nestro, e da lì, poi, a Malea.
Omero quindi descrive luoghi fantastici. Nonostante il fatto che l'Odissea sia un'opera puramente di fantasia poetica, fin dall'antichità si è tentato di dimostrare che essa fosse la prima testimonianza scritta della scienza geografica greca. Anche in epoca moderna, specialisti e studiosi hanno formulato innumerevoli teorie in cui Ulisse viaggia ai quattro angoli della terra, dai fiordi della Norvegia all'Africa, al Canada o al Golfo del Messico. Caratteristiche sull'utilità del tentativo di localizzare i luoghi che visitò l'eroe, sono le parole di Eratostene, grande matematico e geografo del III sec. a. C. " soltanto allora troverai i luoghi in cui viaggiò Ulisse, solo se prima sarai riuscito a scoprire chi fu l'artigiano che cucì l'otre di cui si servì Eolo per rinchiudervi i venti per favorire Ulisse..."
Secondo il mito, la stirpe di Ulisse discendeva da Cefalo, figlio di Deioneo, re della Focide, o, secondo un'altra versione, figlio di Ermes e di Creusa, figlia di Eretteo.
Cefalo aveva preso parte alla spedizione di Anfitrione, padre di Eracle, nelle Isole dei Tafi, e quest'ultimo per ricompensarlo gli aveva concesso un'isola dove stabilirsi, che da allora fu chiamata Cefallenia. L'eroe, che non aveva figli, si recò dall'Oracolo di Delfi e il dio gli diede l'ordine di ritornare nella sua isola e di unirsi col primo essere vivente di sesso femminile che si fosse trovato davanti.
Cefalo incontrò un'orsa che, quando l'eroe si unì con lei, si trasformò in una donna e che nove mesi dopo, mise al mondo Arciso. Figlio di Arciso era Laerte, che dalla moglie Aticlea ebbe un figlio: il nostro Ulisse.
Ulisse abbinava il valore alla destrezza della mente, incarnava cioè l'ideale dell'epoca, che esigeva uomini d'azione ma anche d'ingegno. Gli attributi che lo accompagnano di solito nell'epica sono " douriklitòs" ( abile nell'uso delle armi), "daìfron" (assennato nella battaglia), "megaletor" (prode).
Già nell'Iliade, a causa delle sue azioni e delle peregrinazioni successive, è definito: astuto, molto tormentato, perseverante,e molto lodato.
Ma iniziamo ora con le sue avventure.
Ulisse si era ormai allontanato da Troia, quando i venti spinsero la sue navi ad Ismaro nella Tracia, una città del popolo dei Ciconi, che fu da lui saccheggiata. Risparmiò solo la famiglia di Marone, sacerdote di Apollo; perciò questi, per riconoscenza, gli donò oro, argento e dodici otri pieni di vino. Nel frattempo però gli abitanti della città sconfitta chiesero aiuto ai loro vicini che attaccarono gli Achei. Dopo una battaglia che durò un intero giorno, Ulisse fu costretto ad alzare le vele, lasciando dietro di sé più di settanta morti.
L'eroe quindi si diresse a Sud, a Malea, ma le onde lo trascinarono oltre Citera.
Per nove giorni fu sbattuto dalle onde in mari sconosciuti; il decimo giorno raggiunse la terra dei Lotofagi che si cibavano di un fiore, il loto; chi però fosse uno straniero giunto in quella terra, e si fosse cibato di quel fiore sarebbe caduto immediatamente nell'oblio e avrebbe dimenticato la sua patria.
Ciò accadde a tre degli Achei, ma Ulisse insensibile ai loro lamenti (in quanto volevano restar lì per sempre) li legò fortemente alle strutture delle navi e prese nuovamente il largo.
Viaggiando senza una meta precisa, capitò nell'Isola dei Ciclopi*********** (continua)
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Dall'Odissea:
...
E all'alba Odisseo gridò gli ordini
e guidò la nave, per il Mare degli Argonauti,
verso quelle isole di schiuma...
...
E all'alba Odisseo gridò gli ordini
e guidò la nave, per il Mare degli Argonauti,
verso quelle isole di schiuma...
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
E così arrivò all'Isola dei Ciclopi.
Una volta sbarcati, l'eroe scelse dodici tra i suoi uomini più valorosi, prese un'otre col vino di Ismaro (il sacerdote di Apollo) e si avviò ad esplorare l'isola. Arrivò così in una grotta piena di formaggi, pecore e capre.
Invano i suoi compagni lo pregarono di prendere quanto più fosse possibile e di andarsene al più presto. Ulisse però insistette di rimanere per conoscere il proprietario della grotta.
Al crepuscolo videro arrivarel'enorme ciclope Polifemo, figlio del dio Poseidone e di Toosa (figlia di Forco, altro dio del mare).
Il gigante monocolo, insensibile alle parole di Ulisse che gli chiese di rispettare le sacre leggi dell'ospitalità, afferrò invece due dei suoi uomini e li divorò per cena.
Il mattino successivo Polifemo, dopo aver prima chiuso l'ingesso della grotta con un enorme macigno, se ne andò per andare a trovare i suoi fratelli, in giro per l'isola.
Ulisse allora decise di ricorrere all'astuzia.
La stessa sera l'eroe si avvicinò al Ciclope, che nel frattempo era ritornato e si era divorato altri due suoi compagni e gli offrì del vino. Quello, contento gli chiese il suo nome e Ulisse gli rispose che si chiamava Nessuno. Quindi continuò ad offrirgli vino fino a quando Polifemo si ubriacò e si addormentò profondamente. Senza perdere tempo il nostro eroe afferrò un grosso ramo di ulivo, che già aveva appuntito ad una estremità, lo arroventò nella brace del fuoco che ardeva nella grotta e con l'aiuto di quattro compagnilo conficcò profondamente nell'unico occhio del Ciclope.
Pazzo di dolore Polifemo cominciò ad invocare aiuto, quando però gli altri Ciclopi, arrivarono e chiesero cosa fosse successo, questi rispose che lo aveva accecato Nessuno, così se ne andarono senza dargli importanza unicamente pensando che fosse ubriaco.
Quando si fece giorno, il Ciclope si pose all'ingresso della grotta toccando i dorsi degli arieti che andavano al pascolo, pronto ad afferrare ogni uomo che avesse tentato di fuggire insieme al suo gregge.
Gli Achei però
si rivelarono più furbi; si legarono sotto i ventri degli animali e riuscirono a fuggire. Arrivati alle navi e nel momento in cui si allontanavano l'eroe gridò :" se qualcuno ti chiederà, o stupido Ciclope, chi ti ha accecato, dirai Ulisse, il figlio di Laerte di Itaca". Inferocito, Polifemo
cercò invano di gettare enormi rocce sulle navi, ma essendo cieco non riuscì nel suo intento e allora alzò le braccia al cielo e pregò suo padre Poseidone di punire Ulisse.
E questi ascoltò la preghiera del figlio.*******
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Qui, il mio caro amico Samael, trascura alcuni particolari, di cui ci parla anchde Tucidite nelle sua Guerra del Peloponneso. Sembra che il paese di Ciclopi, dove abitava Polifemo, fosse nella Sicilia orientale, alla base dell'Etna vicino ad Aci Trezza e gli scogli che Polifemo accecato gettò in mare si chiamano i Faraglioni di Aci Trezza.
Ulisse però alla fine commise un errore, quando si stavano allontanando, e gridò a Polifemo: Non è Nessuno (Oudeis) che ti ha accecato, ma Ulisse d'Itaca. Il gigante, conoscendo il re greco, lo maledisse.
Non so bene a che punto sei arrivato, io mi fido di te. Hai detto che l'Odissea è scritta in metro:
Esametro dattilico catalettico?
Anche Ovidio scelse di scrivere le sue Metamorfosi nel Ponto, in esameteri, il metro dell'epica, per dare austerità alla sua poesia.
Invece Orazio, un poeta così austero ( ma anche lui scrisse libelli erotici in gioventu'...) scrisse Il Carmen saeculare per i Ludi saeculares nei metri dei grandi poeti eolici di Lesbo:Saffo e Alceo).
Bene, continua, sei molto bravo, bellissime illustrazioni.
A dopo.
Ulisse però alla fine commise un errore, quando si stavano allontanando, e gridò a Polifemo: Non è Nessuno (Oudeis) che ti ha accecato, ma Ulisse d'Itaca. Il gigante, conoscendo il re greco, lo maledisse.
Non so bene a che punto sei arrivato, io mi fido di te. Hai detto che l'Odissea è scritta in metro:
Esametro dattilico catalettico?
Anche Ovidio scelse di scrivere le sue Metamorfosi nel Ponto, in esameteri, il metro dell'epica, per dare austerità alla sua poesia.
Invece Orazio, un poeta così austero ( ma anche lui scrisse libelli erotici in gioventu'...) scrisse Il Carmen saeculare per i Ludi saeculares nei metri dei grandi poeti eolici di Lesbo:Saffo e Alceo).
Bene, continua, sei molto bravo, bellissime illustrazioni.
A dopo.
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Se lasciassi perdere sta storia dell'Odissea, e magari la riprendo più in là, che dite, non è meglio?!?
Domanda per te:
Se fossi uno scienziato cosa ne penseresti dell' OGM?
Domanda per te:
Se fossi uno scienziato cosa ne penseresti dell' OGM?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Penserei che l'OGM va benissimo, fin dai tempi più antichi l'uomo fa OGM con innesti con piante di ulivo di pesch, ecc ecc,. è andato tutto bene.
Se Odisseo ti fa venire sonno, cambia, poi lo riprendi-.
Se Odisseo ti fa venire sonno, cambia, poi lo riprendi-.
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
OGM, si si, innesta di qua e innesta di là, guarda qui come son diventato.
Vabbè... sono in garanzia per 130 anni, bonus\malus.
Se potessi parlare a tutto il mondo intero, cosa diresti?
Vabbè... sono in garanzia per 130 anni, bonus\malus.
Se potessi parlare a tutto il mondo intero, cosa diresti?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Oh, no, non sono tipo, non sono Trump che parla a tutto il mondo intero. Direi che si devono aiutare i più deboli.
Tu vorresti diventare un politico di successo?
Tu vorresti diventare un politico di successo?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
E' stata l'unica persona ad essere assennata parlando di politica.
Poi il seguito è fotocopia. Persino il Che ha letto "il Principe". Per dirne uno a caso. E Guevara è stato un politico di successo.
Io non potrei mai essere un politico di successo.
Ti sei mai innamorata dell'amico della tua più cara amica?
Poi il seguito è fotocopia. Persino il Che ha letto "il Principe". Per dirne uno a caso. E Guevara è stato un politico di successo.
Io non potrei mai essere un politico di successo.
Ti sei mai innamorata dell'amico della tua più cara amica?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Si', era un ebreo bello, ricco sfondato ( altro che sporco ebreo...,lui lo diceva sempre sghignazzando. sono uno sporco ebreo, ahahah, sono ricco sfondato...), fu un rapporto breve e tormentato, lui era davvero bello, certo sono migliori i nasi semiti dei nasini con la punta all'insù come quelli del Presidente Conte, anche se le donne gli gridano , durane le sue connferenze, sei bellissimo...mah.
Tu hai bellissime donne tra le tue conquiste?
Tu hai bellissime donne tra le tue conquiste?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Bellissime è soggettivo. Però dal mio punto di vista credo di si.
Almeno due o tre sono state delle compagne bellissime, ma io ho il vizio di mescolarci troppo l'amore ad ogni storia. E in fondo credo sia sbagliato. Non siamo fatti per soffrire, e quando finisce...
Ti piace raccontare fiabe? Le inventi?
Almeno due o tre sono state delle compagne bellissime, ma io ho il vizio di mescolarci troppo l'amore ad ogni storia. E in fondo credo sia sbagliato. Non siamo fatti per soffrire, e quando finisce...
Ti piace raccontare fiabe? Le inventi?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
No, non mi piace raccontare fiabe e non le invento forse perché non ho avuto figli.
Domanda: vuoi parlare della civiltà cretese?
Domanda: vuoi parlare della civiltà cretese?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Se vogliamo parlare della civiltà cretese non possiamo assolutamente dimenticare quella che, a mio parere è la cosa che ce la fa immediatamente tornare alla mente: l'antico palazzo di Cnosso con il suo labirinto.
E quindi la leggenda di Teseo e del Minotauro, una delle più affascinanti storie del mito che tutti sin da ragazzi, ricordiamo.
La leggenda ha ovviamente un fondo di realtà ed il mitico palazzo di Minosse, è archeologicamente configurabile in una delle più grandi scoperte del XX secolo, grazie a Sir Artur Evans (archeologo inglese) che scoprì le rovine dell'antico Palazzo Reale di Cnosso. Molto più grande di altri palazzi simili della stessa isola di Creta, è composto da una grande area centrale, da cortili laterali con magazzini e da una magnifica parte residenziale con annessa sala del trono. Appartiene alla grande civiltà minoica (dal III al II millennio a.C.), che era in possesso della scrittura (quella così detta lineare). Spesso annunciata come la città più antica d'Europa, Cnosso è il più grande sito archeologico
dell'età del bronzo a Creta. Infatti, la caratteristica urbana del sito ci riporta a circa il 7000 a.C., con l'istituzione del primo insediamento neolitico nella zona. Il labirintico Palazzo di Cnosso è stato invece il centro politico della civiltà minoica ed è stato stimato che il complesso del palazzo e la sua area urbana abbiano potuto vantare circa 100.000 abitanti intorno al 1.700 a.C.
Il massiccio complesso occupava una superficie di circa 150.000 mq. Il palazzo venne edificato intorno ad un cortile centrale e poi venne spazialmente integrato da una serie di ambienti e magazzini dalle pareti molto spesse, una vera e propria residenza reale. Venne concepito come un complesso nel centro della città con gli attributi strutturali progettati per servire scopi civili, economici e religiosi.
Purtroppo questo primo palazzo è stato distrutto intorno al 1700 a.C. probabilmente a causa degli effetti di un forte terremoto ed un secondo palazzo venne costruito sulla stessa posizione. La sala del trono è
circondata
da impressionanti ambienti ricreativi vivacemente affrescati che alludono all'unione del popolo perpetrata dal governo centrale. Questa sala non accoglieva in effetti la corte del sovrano ma serviva a simbolico seggio della Dea Serpente dei Minoici.
La fine della civiltà minoica e delle vicende del palazzo di Cnosso ed il suo annesso centro urbano, sono avvolte nel mistero. Secondo gli storici, i minoici furono colpiti da pesanti eventi catastrofici intorno al 1450 a.C., potenti terremoti o una feroce invasione di una nuova popolazione, i Micenei, dalla Grecia continentale o una combinazione di entrambe la cause. Infatti dal quel periodo storico in poi il palazzo di Cnosso era formato come un importante centro politico dell'isola e la sua amministrazione e controllo militare era gestito dai Micenei. Le testimonianze archeologiche a integrare questa teoria sono derivate dalle tavolette di argilla inscritte in una scrittura lineare diversa, la progenitrice della lingua greca.
Ma, direte voi, e il labirinto? Il Minotauro con Teseo?
Questo mito appartiene all’età del bronzo, datato attorno al 1500 a.C., e chiama in azione la bella Arianna, la figlia di Minosse, il re di Creta e un eroe, Teseo, figlio del re di Atene, Egeo, che volle interrompere il sacrificio di sette ragazzi e di sette ragazze che venivano date in olocausto al Minotauro la "Bestia" mezzo uomo e mezzo toro, che era imprigionato nel labirinto senza alcuna possibilità di fuga.
Minosse aveva dichiarato guerra agli Ateniesi responsabili della morte di suo figlio, li sconfisse e pretese che inviassero ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle quale cibo per il Minotauro. Questo terribile mostro dal corpo umano e dalla testa taurina, era nato dall'unione di Pasifae, moglie di Minosse con un toro (oh... così dice il mito...). Minosse disonorato, chiuse il Minotauro in nel labirinto costruito in fianco alla città da Dedalo, una stranissima costruzione con intricati corridoi da cui era impossibile uscire, una volta entrati.
Quando, arrivò il momento per Atene di dover pagare ancora un volta il tributo umano a Creta, Teseo (figlio del Re) si offrì di essere uno dei sette giovani che sarebbero stati dati in pasto al Mostro. Egeo, dopo molte esitazioni, alla fine acconsentì al desiderio del figlio.
Ma appena la nave con i giovani attraccò all'isola, la dea Afrodite compì un miracolo. La figlia di Minosse, Arianna, si innamorò di Teseo e decise di aiutarlo nella sua missione nel labirinto a condizione che poi lui l'avesse presa in sposa.
Teseo accettò ed allora Arianna gli diede un gomitolo di filo e gli consigliò, dopo averne fissata un'estremità all'entrata del labirinto, di svolgerlo pian piano mentre avanzava nei corridoi.
Avrebbe così trovato la via del ritorno una volta avesse ucciso il Minotauro.
E così fu che Teseo uccise il Minotauro grazie alla sua forza, coraggio ed astuzia, seguendo il filo trovò l'uscita
Ma non mantenne la sua promessa ( cioè sposare Arianna, in quanto già innamorato di un'altra bellissima donna ) e lasciò la giovane addormentata su una spiaggia dell'isola.
Arianna comunque non se la passò proprio male infatti Dioniso che la vide così dolce e triste se ne innamorò e la tenne sempre con sé.
E questa è la leggenda di Teseo e del Minotauro.
Così il palazzo di Cosso a Creta, deve, a parte l'indubbia bellezza del ritrovamento archeologico e di quello che ancor oggi di bellissimo si può vedere, la sua fama a quel mitico labirinto.
Come sempre fantasia e realtà si abbracciano all'interno della storia dell'uomo.
Domanda per te: se dovessi indicare ad un turista (sprovveduto) che ti chiede quale sia la parte più bella della tua città, cosa gli proporresti di vedere?
Samael- Messaggi : 489
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Re: Risposte e domande
Ah, gli proporrei di salire sul Pincio, da dove si vede anche il cupolone, al tramonto, e là sembra che Roma ci abbracci tutti.
Domanda per te:
Oltre al tiro a segno che altri sport pratichi?
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Oltre al tiro a segno che altri sport pratichi?
tessa- Messaggi : 1294
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Re: Risposte e domande
Beh... pratico il nuoto (piscina), gioco a tennis, sono cintura nera di Karàte 3° dan, poco sci, faccio palestra.
Ma una cosa che mi piace molto e mi rilassa davvero è la pesca sportiva. Nel fiume, al torrente o al lago (o nelle cave di pesca a pagamento, ma solo in quelle situate sui colli o in montagna, dove l'acqua è pulita). In mare non ci vado più da parecchio. La pratico come hobby, non la faccio a livello agonistico, anche se ci sono molte gare provinciali, regionali, nazionali ed intraeuropee, e tantissimi garisti (di professione).
Domanda:
Come festività preferisci il Natale o la Pasqua?
Ma una cosa che mi piace molto e mi rilassa davvero è la pesca sportiva. Nel fiume, al torrente o al lago (o nelle cave di pesca a pagamento, ma solo in quelle situate sui colli o in montagna, dove l'acqua è pulita). In mare non ci vado più da parecchio. La pratico come hobby, non la faccio a livello agonistico, anche se ci sono molte gare provinciali, regionali, nazionali ed intraeuropee, e tantissimi garisti (di professione).
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Come festività preferisci il Natale o la Pasqua?
Samael- Messaggi : 489
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