Otto economisti pro-Euro: «La difesa dell'Euro è la difesa del risparmio e del lavoro»
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Otto economisti pro-Euro: «La difesa dell'Euro è la difesa del risparmio e del lavoro»
Lettera aperta (Il Sole 24 ore,. 10 luglio 2018)
Otto economisti in difesa dell’euro, del risparmio e del lavoro degli italiani
Pubblichiamo la lettera di otto economisti con formazione culturale e opinioni diverse, ma che condividono l’idea che l’euro non possa essere messo in discussione.
di:
Lorenzo Codogno,
Giampaolo Galli,
Alfredo Macchiati,
Mauro Maré,
Stefano Micossi,
Pietro Reichlin,
Guido Tabellini,
Vito Tanzi
L’Italia oggi corre rischi gravi. Malgrado le opportune smentite del ministro Tria e del Presidente del Consiglio, permane il timore che l’idea di uscire dall’euro non sia stata definitivamente abbandonata.
Questo spiega perché lo spread dell’Italia stia oscillando in questi giorni su valori che superano di oltre 100 punti base quelli prevalenti sino a poche settimane fa. Occorrono smentite chiare e azioni conseguenti da parte del governo.
I fondamentali dell’Italia sono solidi e il debito pubblico è ritenuto sostenibile dalla generalità degli analisti. Occorre però essere consapevoli del fatto che, a causa dei dubbi sull’appartenenza all’euro, oggi le condizioni finanziarie dell’Italia sono diventate più fragili. In queste condizioni, anche episodi apparentemente secondari possono portare a una catena di eventi di gravità sin qui sconosciuta nel nostro paese, quali il rifiuto da parte dei risparmiatori di sottoscrivere i titoli di stato offerti in asta.
In ogni caso, uno spread elevato è un inaccettabile spreco di risorse. È un costo per la finanza pubblica e comporta più tasse per gli italiani o minori margini di manovra per spese di utilità sociale. Inoltre, costringe le banche ad adottare criteri più restrittivi nell’erogazione del credito, penalizzando imprese e famiglie e spingendo l’economia verso una nuova recessione. In ultima analisi, uno spread elevato è un formidabile ostacolo allo sviluppo dell’economia reale, è il nemico dell’Italia che produce e che lavora.
Purtroppo, dopo ciò che è successo nelle ultime settimane, servirà un’azione vigorosa per rimuovere quel germe di incertezza che è stato prodotto e convincere gli investitori internazionali e gli stessi risparmiatori italiani che la permanenza dell’Italia nell’euro non è in questione. Per troppo tempo voci poco responsabili hanno prospettato ipotesi alternative.
Noi pensiamo che sia giunto il momento da parte di tutti di fermarsi e riflettere. Al di là di ciò che si può pensare dell’Unione Europea e delle necessarie riforme dell’Eurozona, qualunque governo, di qualunque colore politico, ora e nel futuro, deve impegnarsi a difendere l’appartenenza dell’Italia all’unione monetaria, come condizione necessaria per tutelare il risparmio degli italiani (come impone l’art. 47 della Costituzione), l’attività delle imprese, il lavoro, il tenore di vita di tutti i cittadini e in particolare dei ceti più deboli. In ballo c’è il futuro del nostro paese e dei nostri figli.
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Otto economisti in difesa dell’euro, del risparmio e del lavoro degli italiani
Pubblichiamo la lettera di otto economisti con formazione culturale e opinioni diverse, ma che condividono l’idea che l’euro non possa essere messo in discussione.
di:
Lorenzo Codogno,
Giampaolo Galli,
Alfredo Macchiati,
Mauro Maré,
Stefano Micossi,
Pietro Reichlin,
Guido Tabellini,
Vito Tanzi
L’Italia oggi corre rischi gravi. Malgrado le opportune smentite del ministro Tria e del Presidente del Consiglio, permane il timore che l’idea di uscire dall’euro non sia stata definitivamente abbandonata.
Questo spiega perché lo spread dell’Italia stia oscillando in questi giorni su valori che superano di oltre 100 punti base quelli prevalenti sino a poche settimane fa. Occorrono smentite chiare e azioni conseguenti da parte del governo.
I fondamentali dell’Italia sono solidi e il debito pubblico è ritenuto sostenibile dalla generalità degli analisti. Occorre però essere consapevoli del fatto che, a causa dei dubbi sull’appartenenza all’euro, oggi le condizioni finanziarie dell’Italia sono diventate più fragili. In queste condizioni, anche episodi apparentemente secondari possono portare a una catena di eventi di gravità sin qui sconosciuta nel nostro paese, quali il rifiuto da parte dei risparmiatori di sottoscrivere i titoli di stato offerti in asta.
In ogni caso, uno spread elevato è un inaccettabile spreco di risorse. È un costo per la finanza pubblica e comporta più tasse per gli italiani o minori margini di manovra per spese di utilità sociale. Inoltre, costringe le banche ad adottare criteri più restrittivi nell’erogazione del credito, penalizzando imprese e famiglie e spingendo l’economia verso una nuova recessione. In ultima analisi, uno spread elevato è un formidabile ostacolo allo sviluppo dell’economia reale, è il nemico dell’Italia che produce e che lavora.
Purtroppo, dopo ciò che è successo nelle ultime settimane, servirà un’azione vigorosa per rimuovere quel germe di incertezza che è stato prodotto e convincere gli investitori internazionali e gli stessi risparmiatori italiani che la permanenza dell’Italia nell’euro non è in questione. Per troppo tempo voci poco responsabili hanno prospettato ipotesi alternative.
Noi pensiamo che sia giunto il momento da parte di tutti di fermarsi e riflettere. Al di là di ciò che si può pensare dell’Unione Europea e delle necessarie riforme dell’Eurozona, qualunque governo, di qualunque colore politico, ora e nel futuro, deve impegnarsi a difendere l’appartenenza dell’Italia all’unione monetaria, come condizione necessaria per tutelare il risparmio degli italiani (come impone l’art. 47 della Costituzione), l’attività delle imprese, il lavoro, il tenore di vita di tutti i cittadini e in particolare dei ceti più deboli. In ballo c’è il futuro del nostro paese e dei nostri figli.
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Erasmus
«NO a nuovi trattati intergovernativi!»
«SI' alla "Costituzione Europea" federale, democratica e trasparente!»
Erasmus- Messaggi : 761
Data d'iscrizione : 30.07.13
Re: Otto economisti pro-Euro: «La difesa dell'Euro è la difesa del risparmio e del lavoro»
Se il problema fosse solo legato alla posizione chiara sull'Euro...
Secondo me il problema di base e che non si capisce, al di là dei concetti urlati, dove si voglia arrivare.
Sembra che sia diventato di moda urlare e battere i pugni, illudendosi che poi ti daranno ragione, solo perché hai urlato più forte. Si continua a roboare concetti con titoloni cubitali, per poi fare retromarcia con scritti da bugiardino, in modo che passino in sordina il più possibile.
Tutto questo è molto pericoloso ed è uno dei tanti motivi per cui i risparmiatori perdono fiducia.
Secondo me il problema di base e che non si capisce, al di là dei concetti urlati, dove si voglia arrivare.
Sembra che sia diventato di moda urlare e battere i pugni, illudendosi che poi ti daranno ragione, solo perché hai urlato più forte. Si continua a roboare concetti con titoloni cubitali, per poi fare retromarcia con scritti da bugiardino, in modo che passino in sordina il più possibile.
Tutto questo è molto pericoloso ed è uno dei tanti motivi per cui i risparmiatori perdono fiducia.
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Re: Otto economisti pro-Euro: «La difesa dell'Euro è la difesa del risparmio e del lavoro»
Oggi il "governatore della Banca d'Italia" Ignazio Visco ha avvertito – con toni preoccupati ... e mi aspetto una reazione di Salvini – del pericolo di porsi fuori del consesso degli altri membri dell'UE. Nella sua relazione, ha in pratica detto tutto il contrario di quel che predica Salvini (e da 18 anni predica la Lega, ma non predicava prima del 2000), ammoinendo che se non si vuole finire nelle condizioni dell'Argentina di qualche anno fa (ossia, con la bancarotta di Stato!) occorre smetterla di farneticare fantasticando di uscire dall'Euro o addirittura dall'UE; al contrario, all'Italia – secondo Visco – conviene "più Europa". [*]
Ma Salvini dirà che Visco ... è un fottuto "piddino" (e anche un "venduto")...
Staremo a vedere domani cosa sparerà il nostro piccolo Hitler.
La relazione di Visco si può leggere nel sito della Banca d'Italia, precisamente all'indirizzo URL del seguente link:
––> Intervento del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco
–––
Ma Salvini dirà che Visco ... è un fottuto "piddino" (e anche un "venduto")...
Staremo a vedere domani cosa sparerà il nostro piccolo Hitler.
La relazione di Visco si può leggere nel sito della Banca d'Italia, precisamente all'indirizzo URL del seguente link:
––> Intervento del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco
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Re: Otto economisti pro-Euro: «La difesa dell'Euro è la difesa del risparmio e del lavoro»
Sicuramente cercherà il modo di rimuoverlo o cambiarlo. Un po' come fa il parrucchino Americano con chi non dice "Yess, My Lord!!". Per fortuna almeno la Magistratura non la decide lui, delle altre cariche non posso esserne certo.
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